5 eventi custom per migliorare le tue ads

Facebook mette a disposizione uno strumento che si chiama “Meta Pixel” che consente di tracciare e monitorare le attività degli utenti post-click sui siti di destinazione delle nostre pubblicità. Le informazioni che vengono raccolte grazie a questo codice possono essere utilizzate per un duplice scopo: elaborare alcuni kpi utili per la reportistica (visualizzazioni di landing page, aggiunte al carrello, lead, acquisti..) e inviare segnali all’algoritmo per l’ottimizzazione dei singoli annunci.

Eventi custom: a cosa servono

Gli eventi custom aiutano a fornire informazioni strategiche all’algoritmo e a creare Custom Conversion che possono essere utilizzate per creare dei pubblici personalizzati.

5 esempi di eventi custom per migliorare le tue Facebook Ads

  1. Percentuale di scorrimento sulla landing page

La percentuale di “Scroll” è indice dell’interesse di un utente verso i contenuti della nostra landing. Se un utente atterra sulla nostra pagina ma non scrolla o non raggiunge neanche la metà della landing, si può desumer che abbia cliccato un link per sbaglio oppure non è interessato.

Dunque, per intercettare sol gli utenti che hanno scrollato almeno il 60% della pagina e creare una custom audience, è possibile installare uno o più eventi custom che misurano varie percentuali di scroll.

  • Tempo di permanenza sulla landing page

Un altro parametro utile a determinare la qualità di un utente che atterra sulla landing page è il tempo di permanenza. Minore sarà il tempo che un utente trascorre sulla nostra pagina e minore sarà il suo interesse.

A questo scopo possiamo impostare diversi tempi di permanenza: 30, 45, 60 e 90 secondi e creare una custom audience per tutti gli utenti che trascorrono almeno 90 secondi come pubblico di remarketing o per creare una lookalike.

  • Clic su CTA specifica

Per capire l’intenzione di acquisto più o meno avanzata rispetto al nostro prodotto o servizio possiamo inoltre tracciare gli utenti che cliccano su una CTA. Anche in questo caso è possibile creare una custom conversion e custom audience.

  • Visibilità di un elemento specifico

Un altro evento che può essere impostato riguarda la visualizzazione su schermo (desktop, tablet, smartphone…) di un elemento specifico della pagina di destinazione.
Questo ci dà un’indicazione sul grado di interesse degli utenti verso un prodotto/servizio della nostra azienda.

  • Play di un video di YouTube

Se nella tua pagina di destinazione è presente un video di presentazione del prodotto o del servizio che offri, potrebbe essere utile tracciare tutti gli utenti che cliccano “play” o fanno partire il video.
In questo caso, possiamo tracciare l’avanzamento del video, ovvero per quanti secondi l’utente è rimasto a guardare il video.

Hai ancora dei dubbi? CONTATTACI!

Realtà aumentata: il futuro dell’advertising

Cos’è l’Augmented Reality Advertising

La realtà aumentata o augmented reality (AR) è un insieme di tecnologie hardware e software che grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale consente di creare una visione potenziata della vita reale data dalla sovrapposizione di contenuti digitali. Una delle principali applicazioni della realtà aumentata è rappresentata dal marketing. Infatti, l’AR fornisce agli utenti la possibilità di prefigurarsi la posizione di un mobile ancora prima di acquistarlo, oppure di simulare un nuovo colore o taglio di capelli o, ancora, di verificare la taglia di un vestito ancora prima di indossarlo. Di fronte ad un mercato sempre più saturo e competitivo, la combinazione tra realtà aumentata e marketing si rivela vincente poiché consente di aumentare l’engagement e la customizzazione e permette ai marketer di realizzare campagne interattive e più coinvolgenti rispetto ai metodi tradizionali.  

Annunci di AR: il potenziale innovativo dell’AR marketing

L’AR marketing può essere integrata su siti web, applicazioni mobile, banner advertising di campagne display o sui social network. Uno dei principali social network che consente di utilizzare l’AR nei propri annunci è Facebook.
Facebook, infatti, consente agli annunci di AR Ads di essere visualizzati nel feed di notizie lasciando agli utenti la possibilità di sperimentare gli effetti della fotocamera AR con un solo clic sull’annuncio. Puoi aggiungere un CTA all’interno dell’esperienza della fotocamera per consentire agli utenti di passare dall’interazione con il tuo prodotto direttamente all’acquisto.

Tra i brand che hanno già sperimentato le AR Ads troviamo Michael Kors che è stato il primo brand a sperimentare gli annunci AR nel feed di notizie, consentendo al pubblico di provare un paio di occhiali da sole ed effettuare un acquisto in base alla propria esperienza. WeMakeUp ha ottenuto un aumento di 27,6% di acquisti con un tempo medio di interazione con i propri annunci AR che consentivano di provare i propri lipstick e rossetti pari a 38 secondi.

Metriche importanti per gli annunci AR su Facebook

Poiché gli annunci AR sono una combinazione di Facebook Instant Experience e annunci video, le metriche relative a entrambi i tipi si applicano al tipo AR. Dunque le metriche più importanti che dovrai tenere in considerazione per misurare il valore generato dai tuoi annunci di realtà aumentata sono:

Clic sui collegamenti: numero di clic sui collegamenti a destinazioni o esperienze istantanee, all’interno o all’esterno delle proprietà di Facebook.

Esperienza istantanea – Clic per iniziare: numero di volte in cui viene avviato un componente interattivo in un’esperienza istantanea.

Clic in uscita: numero di clic sui collegamenti che allontanano le persone dalle proprietà di proprietà di Facebook.

Clic in uscita dell’esperienza istantanea: numero di clic sui collegamenti in un’esperienza istantanea che allontanano le persone dalle proprietà di Facebook.

Percentuale di visualizzazione dell’esperienza istantanea: la percentuale media dell’esperienza istantanea che le persone hanno visto.

Metriche della durata del video: mostrano la durata (o la durata) della riproduzione di un video.

Oltre a queste metriche, puoi anche misurare il tempo di visualizzazione dell’esperienza istantanea e le quote di effetti con il tipo di annuncio:

Tempo di visualizzazione dell’esperienza istantanea: il tempo totale medio in secondi che il pubblico ha trascorso a guardare un’esperienza istantanea. La metrica conta il tempo medio trascorso a guardare un’esperienza istantanea. Include anche il tempo trascorso in altre esperienze istantanee collegate dall’originale.

Condivisioni effetti: il numero di volte in cui qualcuno ha condiviso una foto o un video che ha utilizzato un effetto dal tuo annuncio. Le condivisioni possono essere una storia di Facebook o un post nel feed di notizie.

Dalle esperienze di prova dei prodotti ai filtri immersivi, gli annunci AR ti consentono di coinvolgere la tua audience e aumentare il tasso di conversione. Per assicurarti che gli annunci AR abbiano un impatto positivo sui potenziali clienti, crea esperienze pertinenti alla tua offerta.

Inoltre, ricordati di creare pagine di destinazione post clic pertinenti e personalizzate per ogni annuncio che crei.

I vantaggi della pubblicità in realtà aumentata

La pubblicità in realtà aumentata crea un’esperienza memorabile per il consumatore. Il rapporto di Zenith afferma che le esperienze utente che includono AR sono il 70% più memorabili. La realtà aumentata, quindi, consente alla pubblicità di offrire un’esperienza interattiva tra il brand e il consumatore in cui l’utente partecipa attivamente alla pubblicità a cui è esposto.

Questi risultati sono stati recentemente supportati da Shopify che ha affermato un tasso di conversione aumentato del 94% per i prodotti che presentavano contenuti AR o 3D. Quindi è possibile affermare che un’esperienza immersiva per il consumatore consente a un marchio di costruire una connessione più forte con il suo pubblico, consentendo ai consumatori di formare associazioni positive con i marchi con cui hanno un maggiore coinvolgimento. Questa relazione coinvolgente aiuta ad aumentare il numero di utenti qualificati e fidelizzati al brand e, in definitiva, ad aumentare le vendite.

Le sfide che la realtà aumentata presenta nella pubblicità

Attualmente, la pubblicità in realtà aumentata è ancora una novità e c’è la possibilità che possa svanire in futuro man mano che l’uso dell’AR nella pubblicità andrà ad integrarsi alle attuali tecniche di marketing tradizionale. Inoltre, il costo e la tecnologia sono stati percepiti come i maggiori ostacoli al successo della realtà aumentata nello spazio pubblicitario. Tuttavia, questa percezione sta cambiando dal momento che, a seguito della pandemia da Covid-19, i brand sono stati costretti ad utilizzare nuovi metodi per connettersi con il proprio target.

In conclusione, la realtà aumentata può essere considerato uno strumento di marketing travolgente e, con il giusto supporto, le sfide tecniche possono essere superate, consentendo ai brand di realizzare una campagna pubblicitaria di realtà aumentata memorabile e coinvolgente.

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Cos’é il Geofencing Marketing e come funziona

Cos’è il Geofencing Marketing e come funziona

L’espressione “Geofencing” deriva dall’inglese “geo fence”, in italiano perimetro, e viene utilizzata per far riferimento ad un perimetro virtuale associato a un’area geografica del mondo reale. Il geofencing utilizza dispositivi capaci di determinare la propria posizione, per esempio gli smartphone, usati come terminali di un location-based service (LBS). In un servizio di questo tipo, quando un utente entra o esce da un “geo-fence”, il dispositivo oppure il gestore del servizio ricevono una notifica che può essere usata per controllare azioni prestabilite.

Questa tecnica viene utilizzata nel marketing per identificare potenziali clienti in base alla loro posizione e consente di avere informazioni iper-specifiche sugli utenti utilizzando la loro posizione per capire i loro interessi. Attualmente il geofencing viene spesso utilizzato in combinazione con tecniche di geomarketing, per comunicare messaggi informativi/pubblicitari specifici a determinate persone che transitano in un luogo (sia esso un negozio, un hotel, un ristorante e così via).

Come funziona il geofencing?

Il geofencing consente alle app mobile di tracciare i movimenti degli utenti registrati (Android e iOS) all’interno di una precisa area geografica. In questo modo, gli inserzionisti riescono a raggiungere il proprio target di riferimento in precisi touchpoint. Chiaramente queste azioni possono essere compiute solo se la persona identificata ha accettato in precedenza di entrare a far parte del servizio di geofencing. Inoltre, è doveroso specificare che, come tutti i sistemi di Real Time Location System (RTLS), anche i sistemi di geofencing non raccolgono informazioni sensibili legate all’identificazione della singola persona ma i dati raccolti riguardano soltanto l’identificazione dell’IP del telefonino e il relativo posizionamento in uno spazio.

Inoltre, il geofencing può aiutarti a identificare le persone in prossimità della posizione fisica della tua attività e, di conseguenza, a pubblicare annunci più precisi e customizzati. Puoi anche creare campagne con target geografici variabili in base al contesto della ricerca. Un buon punto di partenza sono i consigli sulle parole chiave dello strumento di pianificazione delle parole chiave di Google.

Se intendi implementare il geofencing nella tua strategia di marketing, ci sono alcuni aspetti che dovresti considerare:

  • Non tutte le piattaforme sono così iper-granulari dunque è importante trovare una piattaforma pubblicitaria in grado di indirizzare il livello di granularità di cui hai bisogno.
  • La dimensione del pubblico è importante. L’area che deciderai di monitorare dovrà avere abbastanza dati da utilizzare. Dunque, prima di iniziare, dedica del tempo a capire quale area riceve maggiormente traffico.
  • Integra questi principi nelle tue campagne di ricerca, native e display.
  • Pensa al tuo mercato di riferimento e chiediti: cosa rende unici i miei potenziali clienti? Quali sono le caratteristiche specifiche dei miei potenziali clienti? Sulla base di queste caratteristiche, dove potrebbero essere?

Alcuni consigli per il marketing del geofencing

  • Attira i visitatori verso le tue posizioni aggiungendo geofence nei principali POI (Punti di interesse) come ad esempio: aeroporti, hotel o località turistiche e invia loro notifiche che creino urgenza per convincerli a visitare la tua attività.
  • Chiedi un feedback ai tuoi clienti per avere una migliore conoscenza della tua attività e dell’esperienza in negozio. Non dimenticare di fornire incentivi o premi per convincere a completare il sondaggio.
  • Intercetta i clienti nelle località dei tuoi concorrenti aggiungendo geofence a locali dove sono presenti i tuoi principali competitor. Questa semplice azione ti consentirà di attirare l’attenzione e influenzare il comportamento dei consumatori. Utilizzando questa tattica, puoi anche sapere quale segmento dei tuoi clienti frequenta le attività dei tuoi concorrenti.
  • Implementa azioni di retargeting ai clienti che hanno visitato una località specifica o che hanno interagito con le tue campagne per offrire un’offerta speciale o promuovere il tuo programma fedeltà.

In conclusione, comprendere cos’è il marketing del geofencing e capire come utilizzarlo può aiutarti a indirizzare i potenziali clienti in modo intelligente e mirato e può contribuire ad incrementare il tuo ROAS. Hai ancora dei dubbi?

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Performance Max: cos’è e come utilizzarlo

Che cos’è Performance Max

Performance Max è un nuovo tipo di campagna di Google Ads che grazie alle tecnologie di Machine Learning è in grado di massimizzare le performance della tua strategia di advertising.

Performance Max utilizza modelli di machine learning per ottimizzare le offerte e i posizionamenti per aumentare le conversioni o il valore di conversione per il raggiungimento dei tuoi obiettivi e consente agli inserzionisti di accedere a tutto lo spazio pubblicitario da un’unica campagna su YouTube, Display, Ricerca, Discover, Gmail e Maps. Di conseguenza, ti basterà impostare il budget, gli obiettivi e le conversioni che desideri misurare e Performance Max pubblicherà l’annuncio più appropriato per massimizzare il rendimento della tua campagna. Inoltre, unendo le strategie di offerta automatica Smart Bidding sarà più semplice individuare le opzioni che hanno la più alta probabilità di raggiungere i tuoi obiettivi di business per la tua campagna in tutto lo spazio pubblicitario di Google. Tuttavia, è fondamentale fornire input importanti come ad esempio informazioni sul tuo pubblico (inclusi i dati dei tuoi clienti) e testo, immagini e video di alta qualità che possono migliorare significativamente il rendimento della tua campagna.

Quando utilizzare Performance Max

Le campagne Performance Max consentono agli inserzionisti e ai marketer di accedere a nuovi spazi pubblicitari e formati non attualmente disponibili con Smart Shopping o campagne locali, aumentare le conversioni, trovare nuovi clienti e ottenere informazioni più dettagliate sugli utenti e sulle performance delle tue campagne.

Performance Max è l’opzione migliore da utilizzare quando:

  • Hai obiettivi pubblicitari e di conversione specifici (ad es. aumentare le vendite online, generare lead, ecc.).
  • Vuoi massimizzare il rendimento della tua campagna e non limitare la visualizzazione dei tuoi annunci su un solo canale.
  • Vuoi accedere facilmente a tutti i canali pubblicitari di Google utilizzando un’unica campagna.
  • Vuoi ottenere una copertura e un valore di conversione di maggiore qualità oltre alle campagne sulla rete di ricerca basate su parole chiave.

7 consigli per implementare le funzionalità di Performance Max

  1. Scegli gli obiettivi di conversione

Individua gli obiettivi che intendi raggiungere. Le azioni di conversione e gli obiettivi che utilizzi guideranno direttamente Smart Bidding e l’automazione per raggiungere tali obiettivi. Disporre di una solida strategia di misurazione delle conversioni è fondamentale per migliorare il rendimento della tua campagna. Ad esempio, se il tuo obiettivo è la generazione di lead, potresti voler ottimizzare per lead qualificati o convertiti il ​​più vicino possibile alla vendita finale.

  1. Imposta il budget 

Scegli la strategia di offerta più adatta ai tuoi obiettivi. In base ai tuoi obiettivi, Performance Max utilizza Smart Bidding per impostare le offerte giuste in tempo reale per ogni asta e ottimizzare il budget investito.

  1. Mantieni attiva l’espansione dell’URL finale per generare più conversioni su query di ricerca pertinenti

L’espansione dell’URL finale utilizza le pagine di destinazione del tuo sito web e le associa a query pertinenti personalizzando dinamicamente i titoli dei tuoi annunci. Questa funzione consentirà ai tuoi annunci di essere visualizzati in ricerche aggiuntive che hanno una forte probabilità di generare conversioni.

  1. Crea gruppi di contenuti correlati a un singolo tema

Aggiungi diverse versioni di testo, immagini e video (incluse immagini di diverse dimensioni). Usa immagini autentiche e di alta qualità che ispirino le persone a interagire con il tuo brand. Assicurati inoltre che le tue risorse di testo differiscano in modo significativo l’una dall’altra e abbiano senso se combinate insieme. Includi una risorsa video della durata di almeno dieci secondi. Se non disponi di un video, Performance Max ne genererà automaticamente uno di alta qualità utilizzando le altre risorse. Ricorda che puoi creare più gruppi di risorse per campagna ma ogni gruppo di risorse dovrà essere correlato a un tema unificato (ad esempio una categoria di prodotti o servizi). Ciò consentirà all’automazione di assemblare le tue risorse in tutti i formati di annunci pertinenti e mostrare creatività più significative al tuo pubblico.

  1. Individua a quali segmenti di pubblico rivolgerti

Per individuare i segmenti di pubblico a cui rivolgere le tue comunicazioni, i tuoi dati (che includono Customer Match e gli elenchi dei visitatori del sito Web) e i segmenti personalizzati sono le informazioni sul pubblico più utili da fornire poiché forniscono un segnale forte su quali segmenti di pubblico hanno maggiori possibilità di conversione. Per utilizzare Customer Match, ti consigliamo di creare un elenco clienti, caricarlo su Google Ads e aggiornare regolarmente l’elenco clienti.

  1. Includi le estensioni annuncio

Utilizza il maggior numero possibile di estensioni annuncio pertinenti, le estensioni annuncio renderanno i tuoi annunci più visibili e forniranno maggiori dettagli ai tuoi clienti. È possibile utilizzare un’ampia varietà di estensioni annuncio, come: sitelink, callout, moduli per i lead, telefonate e altro ancora.

  1. Misura i risultati

Concentrati su metriche di rendimento pertinenti che sono in linea con la tua strategia di offerta. Prima di lanciare una campagna, esamina le metriche di conversione (ad es. volume o valore delle conversioni e CPA o ROAS medio) e monitorale per alcune settimane per le campagne ottimizzate per gli stessi obiettivi di conversione che prevedi di utilizzare in rendimento massimo. Dopo aver aggiunto Performance Max al mix di campagne, attendi alcune settimane prima di valutarne il rendimento.

Infine, utilizza i rapporti sugli asset per vedere quali asset della creatività stanno ottenendo un buon rendimento. Selezionando “Visualizza dettagli” nel tuo gruppo di asset, puoi verificare se la qualità della tua risorsa è “Bassa”, “Buona” o “Migliore” e vedere se è necessario aggiungere nuovi asset per l’automazione da utilizzare nelle tue creatività. Puoi anche visualizzare la scheda “Combinazioni” per vedere quali combinazioni di risorse hanno ottenuto il rendimento migliore, oltre alla possibilità di visualizzare in anteprima i tuoi annunci per canale. Questo potrà fornirti informazioni utili sui tipi di risorse creative che sono maggiormente performanti e ti aiuterà a definire quali risorse future caricare, nonché affinare la tua strategia.

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LinkedIn Ads: come impostare campagne che convertono su LinkedIn

Perché utilizzare LinkedIn Advertising?

LinkedIn Ads si rivela particolarmente performante per le imprese B2B dal momento che il pubblico di LinkedIn è composto principalmente da professionisti che intendono connettersi, informarsi e trovare nuove opportunità di lavoro e di collaborazione. Tuttavia, anche nel caso in cui un’azienda B2c intenda promuovere un prodotto che aiuta la produttività o l’efficienza nella gestione dei processi, LinkedIn Ads potrebbe rivelarsi un valido strumento di promozione. L’attività di advertising condotta su questa piattaforma potrà aiutarti a raggiungere il pubblico giusto in un breve lasso di tempo, ma ricorda che per ottenere ottenere i risultati desiderati, è importante definire in modo chiaro ed esplicito gli obiettivi che si vogliono raggiungere e successivamente impostare un piano di advertising. Infatti, senza un’attenta pianificazione, l’attività svolta sui social media risulterà vana.

Ma come impostare una campagna di advertising su LinkedIn? In questo articolo ti spiegheremo brevemente i passaggi che dovrai seguire per impostare una campagna che converte, mettendo in evidenza le varie tipologie di annunci esistenti che è possibile attivare a seconda dell’obiettivo che intendi perseguire.

Come impostare una campagna di advertising su Linkedin?

LinkedIn rappresenta la piattaforma ideale per la pubblicazione di contenuti nel settore B2B per aumentare la brand awareness o fare lead generation. Per poter avviare una campagna su LinkedIn, è necessario disporre di una pagina aziendale, iscriversi a LinkedIn Campaign Manager e creare un account di fatturazione.

Per prima cosa, scegli l’obiettivo che intendi raggiungere con la tua campagna LinkedIn Ads:

  • Brand awareness: per migliorare il posizionamento del brand e far conoscere il tuo brand al target di riferimento
  • Website visits: per portare traffico verso il tuo sito aziendale o specifiche landing page
  • Engagement: per generare interazione sui tuoi contenuti o aumentare il numero di follower sulla tua pagina
  • Video views: per mostrare a più persone possibili i tuoi contenuti video
  • Lead generation: per spingere gli utenti a utilzzare dei form precompilati con i dati LinkedIn estrapolati dal profilo dell’utente che clicca l’ad
  • Website conversions: per indirizzare gli utenti verso il tuo sito web
  • Job applicants: per promuovere posizioni aperte o opportunità lavorative della tua azienda

L’algoritmo di LinkedIn non ha ancora raggiunto livelli di performance così elevati come quello di Facebook, per questo motivo destinare tutto il budget che hai a disposizione in campagne di brand awareness potrebbe non essere la scelta migliore o più economica per la tua azienda. Di conseguenza, è auspicabile scegliere un obiettivo più diretto, come per esempio le conversioni per il tuo sito web (website visits).

Tipologie di annunci

Tra le varie tipologie di annunci che LinkedIn mette a disposizione distinguiamo:

  • Contenuti sponsorizzati 

I contenuti sponsorizzati, noti anche come annunci nativi, mostrano il feed LinkedIn del tuo pubblico, indipendentemente dal fatto che stiano scorrendo su dispositivi mobili o desktop. LinkedIn etichetta questi annunci come “contenuti sponsorizzati”. Per questa tipologia di contenuto, puoi utilizzare caroselli di LinkedIn, immagini singole o annunci video.

  • Messaggi sponsorizzati

La messaggistica sponsorizzata (precedentemente nota come Sponsored InMail) ti consente di fare pubblicità direttamente ai membri di LinkedIn nella loro casella di posta. Ricorda: LinkedIn ha un limite al numero di membri che riceveranno un annuncio di messaggio sponsorizzato al mese. Ad esempio, un membro del tuo pubblico di destinazione non riceverà uno dei tuoi annunci più di due volte in un breve lasso di tempo. 

  • Annunci di testo

Gli annunci di testo vengono visualizzati lungo il lato superiore e destro del feed desktop di LinkedIn in base al Pay-per-click (PPC) o al costo per impressione (CPM).

  • Annunci dinamici

Gli annunci dinamici compaiono sulla destra del feed di LinkedIn e parlano al pubblico direttamente attraverso la personalizzazione. Quando un annuncio dinamico viene visualizzato nel feed di un membro, i suoi dettagli personali, come la foto, il nome del datore di lavoro e il titolo di lavoro, vengono riportati a loro volta. Tuttavia, se i membri trovano questi annunci un po’ troppo personali, possono modificare le impostazioni per nascondere questi dettagli. 

Budget

A seconda dell’obiettivo, della tipologia e della durata della campagna che intendi realizzare dovrai calcolare il budget che si è disposti a investire.

Potrai scegliere tra tre diverse opzioni:

  • CPC (costo per clic)
  • CPM (costo per impressione)
  • CPS (costo per invio) 

LinkedIn richiede un budget più elevato rispetto ad altri social da destinare alle Ads. La ragione per cui LinkedIn richiede costi più elevati può attribuirsi al fatto che il numero degli utenti presenti sulla piattaforma è di gran lunga inferiore al numero degli utenti su altri social network come ad esempio Facebook o Instagram. Di conseguenza, gli inserzionisti si contendono lo spazio per mostrare i propri annunci ad un numero limitato di utenti, facendo salire i prezzi. Infine, ricorda che se desideri che le tue LinkedIn Ads siano efficaci è necessario che la tua azienda abbia un corretto posizionamento su LinkedIn, non solo a livello di profilo e pagina, ma anche di contenuti e di relazioni. Infatti è importante coltivare relazioni che possano portare valore a te e alla tua azienda.

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Google Ads: come migliorare la pertinenza degli annunci

Che cosa significa pertinenza dell’annuncio?

La pertinenza dell’annuncio si riferisce al modo in cui Google definisce se una campagna pubblicitaria corrisponde all’intento di ricerca dell’utente. Se un utente cerca “scarpe da arrampicata” ma viene visualizzato un annuncio relativo a scarponi da montagna, tale annuncio non è pertinente per l’utente e probabilmente non farà clic su di esso. Il motivo per cui potrebbe apparire l’annuncio sbagliato a seguito di una ricerca specifica dell’utente, si può attribuire alle keyword che vengono utilizzate e al testo dell’annuncio. Dunque se la query di ricerca si trova direttamente nel titolo del tuo annuncio e se la pagina di destinazione post clic corrisponde all’annuncio, viene considerata pertinente. Più chiara è la connessione tra le tue parole chiave e il testo dell’annuncio, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio. Questo concetto è di fondamentale importanza dal momento che correggere i tuoi annunci e lavorare per aumentare attivamente il tuo punteggio di qualità ti aiuterà a mantenere basso il costo per clic.

Come migliorare la pertinenza dei tuoi annunci su Google Ads?

Google Ads opera su tre livelli, organizzati gerarchicamente:

  • Account: se utilizzi un prodotto Google, come Gmail, hai già un account. In caso di dubbi in merito, puoi consultare le linee guida di Google.
  • Campagna: puoi creare un account anche se non hai una campagna, oppure puoi aprire un nuovo account e impostare subito una campagna.
  • Gruppi di annunci: ti consentono di organizzare e indirizzare i tuoi annunci. Ciascun gruppo di annunci contiene uno o più annunci nonché le parole chiave che attiveranno tali annunci.

Puoi avere più gruppi di annunci in ogni campagna perché i gruppi di annunci rappresentano un ambito più piccolo e più specifico della tua attività rispetto all’intera campagna. Ad esempio, supponiamo che tu venda attrezzatura per sport da montagna e desideri impostare una campagna ad hoc per le scarpe da montagna. Potresti decidere di concentrarti su “scarpe da trekking” per il gruppo di annunci 1, “scarpe da arrampicata” per il gruppo di annunci 2, “scarponi da montagna” per il gruppo di annunci 3 e così via.

Se una campagna rappresenta una categoria della tua attività, come le scarpe da montagna in questo esempio, i gruppi di annunci rappresentano un insieme specifico di prodotti come “scarpe da trekking” o “da arrampicata”. Inutile dire che quando crei i tuoi gruppi di annunci devi prestare molta attenzione alle parole chiave che scegli.

Campagne, gruppi di annunci e parole chiave

Per fare in modo che il tuo annuncio appaia nei primi risultati di ricerca, devi avere ben chiaro la landing che vuoi che l’utente visiti quando crei ciascun gruppo di annunci. Ad esempio, un annuncio che ha come target la parola chiave “scarpe da arrampicata per bambini” dovrebbe portare a una pagina in cui sono disponibili per l’acquisto solo scarpe da arrampicata per bambini. Se ogni gruppo di annunci è strettamente tematico, puoi utilizzare il livello di campagna nel tuo account Google Ads per mantenere organizzati i tuoi gruppi di annunci. A livello di campagna, puoi anche gestire quanto stai spendendo per ciascuna categoria di attività e il rendimento dei tuoi annunci Google controllando il budget giornaliero e i target geografici e linguistici.

Ma come trovare le parole chiave perfette per i tuoi annunci Google? Seleziona le parole chiave per le quali desideri fare offerte e analizza il volume di ricerca e la difficoltà competitiva. Quindi, raggruppa organicamente le parole chiave che desideri scegliere come target e suddividile in sottogruppi. Una volta completata questa fase preliminare, avrai a disposizione un elenco generico di parole chiave. Ricorda che migliore è il tuo targeting, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio.

Analizza e ottimizza le keyword degli annunci

Come accennato in precedenza, la struttura dei gruppi di annunci e le parole chiave target precise possono fare la differenza per la pertinenza dell’annuncio.

Ecco i passaggi per analizzare il tuo elenco di parole chiave:

  • Rimuovi parole irrilevanti: articoli, congiunzioni e preposizioni
  • Scegli parole chiave a corrispondenza inversa: seleziona le parole chiave su cui non vuoi fare offerte
  • Rimuovi duplicati: utilizza il pulsante “rimuovi duplicati” per rimuovere le parole chiave presenti in più di un gruppo di annunci
  • Esplora i filtri: crea gruppi di annunci iper-concentrati selezionando filtri specifici

Tieni sotto controllo i costi identificando parole chiave troppo competitive per la tua campagna e tenendo sempre a mente l’obiettivo di ciascun gruppo di annunci. Consulta il rapporto sulle aste di Google Ads per scoprire con chi ti trovi di fronte a un’asta di Google Ads. Le parole chiave risultanti da tutto il lavoro svolto finora ti informano su cosa dovresti fare offerte e cosa dovresti includere nella tua copia dell’annuncio. Come abbiamo già detto, più chiara è la connessione tra le tue keyword e il testo dell’annuncio, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio.

5 consigli per migliorare la pertinenza dei tuoi annunci

1. Controlla l’intento dell’utente

Verifica manualmente se il testo dell’annuncio corrisponde all’intento di ricerca dell’utente in base alla ricerca delle parole chiave. Se riscontri un disallineamento, sposta le parole chiave non corrispondenti in un altro gruppo di annunci in cui possono essere implementate in testi pubblicitari più pertinenti.

2. Assegna a ciascun gruppo di annunci un singolo argomento

Nella maggior parte dei casi, il motivo per cui i professionisti del marketing riscontrano una scarsa pertinenza degli annunci è che i loro gruppi di annunci non sono sufficientemente mirati, dunque è sempre meglio attenersi a un solo tema di parole chiave per gruppo di annunci.

3. Inserisci le parole chiave dove pertinenti

Assicurati di ottimizzare la tua copia dell’annuncio per la pertinenza. Inizia incorporando la tua parola chiave principale nel titolo e successivamente spostati sulle parole chiave secondarie e modifica il corpo del testo pubblicitario e il campo del percorso, che è la parte dell’URL di visualizzazione visibile negli annunci di testo espansi. Infine, ricordati di includere una CTA alla fine della copia dell’annuncio.

4. Cura la pagina di destinazione

La pertinenza dell’annuncio è fortemente influenzata dal punteggio di qualità. Puoi influenzare attivamente il punteggio di qualità curando la pagina di destinazione collegata al tuo annuncio e assicurandoti che entrambe corrispondano all’intento. In altre parole, il messaggio del testo pubblicitario deve corrispondere al contenuto della pagina di destinazione. Inoltre, la corrispondenza con l’intento della ricerca aggiunge credibilità alla tua attività, poiché dimostra che non stai cercando di ingannare l’utente per ottenere un semplice clic.

5. Monitora il rendimento degli annunci

Infine, monitora il tuo account Google Ads e controlla periodicamente i tuoi annunci.

Se seguirai i nostri suggerimenti, riuscirai ad aumentare la pertinenza degli annunci delle tue campagne Google Ads. Ma ricorda: non esiste una strategia valida per tutti, l’obiettivo è creare la campagna pubblicitaria che funziona meglio per te e il tuo target di riferimento.

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6 step per attirare traffico paid che converte

Come attirare traffico paid che converte?

Aumentare le vendite è l’obiettivo di ogni imprenditore o marketing manager, e il primo passo da compiere per raggiungerlo è quello di aumentare il traffico diretto al tuo sito web e attirare nuovi potenziali clienti. Però prima di iniziare a pianificare qualsiasi strategia e scegliere quali strumenti utilizzare, è fondamentale capire quali sono gli elementi di una strategia di marketing online che funzionano e analizzarli per riuscire ad adattarli al meglio alla tua attività. Tutto dipende dal tipo di business, dal mercato in cui si opera, dal processo di acquisto dei clienti e dalle fonti che scegliamo di utilizzare per generare traffico. Spesso si tende a dare la priorità al traffico web a pagamento sebbene il traffico a pagamento non garantisca di raggiungere risultati immediati. Infatti, ogni fonte di traffico a pagamento ha la propria politica dei prezzi e deve rispettare determinati requisiti per gli annunci che presenta. Per evitare di generare innumerevoli versioni di testi pubblicitari, ottenere clic che non si convertono mai in lead e pagare in eccesso per i clienti che non garantiscono un buon ritorno sull’investimento, è importante creare e implementare una buona strategia, unendo la pianificazione manuale all’automazione.

In questo articolo spiegheremo come impostare campagne paid efficaci.

Che cos’è il traffico di ricerca a pagamento e come funziona?

Il traffico web a pagamento è costituito dai visitatori che arrivano sul tuo sito web dopo aver cliccato su un annuncio e può provenire da diverse fonti:

  • Annunci display: banner, testi, immagini, ecc. inseriti su siti web di terzi;
  • Ricerca a pagamento: annunci che i motori di ricerca come Google e Bing mostreranno in SERP;
  • Annunci sui social media: annunci offerti agli utenti su piattaforme di social media come Facebook, Instagram, LinkedIn, ecc.;
  • Contenuti sponsorizzati: contenuti degli inserzionisti che gli editori sono pagati per distribuire;
  • Annunci nativi: annunci che vengono visualizzati su una piattaforma in modo simile ai suoi media esistenti.

Come impostare traffico paid e generare lead e transazioni

1. Crea una roadmap del traffico paid

Le persone che affermano che il PPC non funziona potrebbero aver provato a eseguire le proprie campagne pubblicitarie senza averle pianificate con anticipo. Per evitare di spendere troppo budget e ottenere scarse impression e una bassa percentuale di clic (CTR), dovresti impostare KPI ragionevoli, fare ricerche approfondite sul tuo target di riferimento, impostare un messaggio di marketing chiaro e stilare un elenco di idonei canali per diffonderlo.

2. Pianifica il tuo budget

A seconda del settore in cui si opera, il CPC può variare in modo significativo. Ad esempio, nell’elettronica, un clic può costare in media solo $ 0,74, che è quasi nulla rispetto al settore assicurativo, dove il prezzo medio è di $ 14,50. Un altro problema riguarda la pianificazione del budget. Se non hai ben chiaro quale sia il tuo budget e su quali attività hai intenzione di spenderlo, rischierai di ottenere solo lead di bassa qualità.

Per pianificare correttamente il tuo budget:

  • Scegli le keyword principali su cui concentrarti. A seconda del tuo obiettivo, le keyword possono variare notevolmente in termini di prezzo e concorrenza.
  • Seleziona le località su cui impostare la tua pubblicità. Il CPC può variare in modo significativo tra stati e regioni. Controlla il tuo settore utilizzando la mappa CPC e scopri quali località potrebbero essere più adatte alla tua pubblicità e quali devi escludere per risparmiare sul budget.
  • Individua il KPI principale. Le keyword che creano awareness non generano necessariamente conversioni, poiché è molto meno probabile che il tuo pubblico sia pronto per l’acquisto. Imposta un solo KPI per ogni campagna.

3. Scrivi un copy convincente

  • Pensa al tuo target di riferimento. Quali sono i loro bisogni latenti?
  • Osserva i tuoi concorrenti.
  • Fai dei test A/B: scrivi almeno 3 titoli univoci e 2 descrizioni per poter comprendere le preferenze dell’utente.

4. Imposta una landing page efficace

Ora immagina di fare clic sul tuo annuncio. Vale la pena esplorare la tua landing page? Mantiene la promessa che hai fatto?

Per evitare di sprecare budget: controlla la frequenza di rimbalzo della pagina di destinazione, il tempo di permanenza sulla pagina, la mappa di calore e il tasso di abbandono; questo è un modo per sapere esattamente quanto il tuo sito web sia attraente per i visitatori.

Se il tasso di abbandono è molto alto, la pagina probabilmente non si allinea con le parole chiave per cui è visualizzata e stai parlando con le persone sbagliate. Se il tempo di permanenza è buono  ma gli utenti non fanno mai clic sull’invito all’azione (CTA), la tua offerta non li entusiasma.

Ecco alcuni suggerimenti per impostare una landing page che converte:

  • Titolo: controlla le ricerche relative alle tue keyword per raccogliere idee più creative e scrivere un titolo che colpisca l’attenzione dei tuoi utenti.
  • Contenuto: assicurati che i dati che i tuoi potenziali clienti stanno cercando siano facilmente reperibili sulla tua pagina.
  • Immagini: usa immagini di buona qualità. Evita, se puoi, le immagini di stock gratuite che tutti hanno visto migliaia di volte prima.
  • CTA: abbinalo all’intento di ricerca. Ad esempio, le persone in cerca di tour tendono a visitare dozzine di siti Web e ad accumulare molte informazioni prima di fare la scelta finale. Quindi, “Ottieni preventivi gratuiti” funzionerà meglio di “Compra un tour ora”, poiché riceveranno un’e-mail e la useranno per ricordare a se stessi le tue fantastiche offerte quando potrebbero essere più inclini all’acquisto.

5. Utilizza tutte le piattaforme

Google controlla il 67,78% del mercato dei motori di ricerca, il che rende Google Ads altamente competitivo. Ciò significa che il CPC può essere così alto da ridurre al minimo il ritorno sull’investimento (ROI). Oltre a ciò, Google probabilmente non è l’unico motore di ricerca che un utente esplora. Ad esempio, LinkedIn potrebbe essere uno dei posti migliori per impostare annunci commerciali se sei un’azienda B2B.

Raggiungere le persone su tutte le piattaforme, non solo Google e Facebook, è un ottimo modo per ottenere il massimo dai tuoi annunci mostrandoli a potenziali clienti più frequentemente.

6. Introduci l’automazione

A questo punto, ti starai chiedendo esattamente a quanto equivale il budget per continuare a ottenere risultati, o quali canali saranno i più efficaci nella tua strategia. Quale sarà l’offerta ottimale per ogni canale? Cosa dovresti fare se non hai mai creato annunci prima? Cosa succede se hai seguito tutti i passaggi e ancora non hai contatti o conversioni? Rispondere a queste domande richiede molte ricerche o, in alternativa, un po’ di aiuto dall’IA.

La tecnologia di automazione PPC utilizza l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per aumentare il traffico a pagamento ove possibile, dalla selezione dei canali alla segnalazione dei risultati. Tuttavia, alcuni strumenti automatizzano solo le offerte, mentre altri ottimizzano solo gli annunci.

Come puoi vedere, una strategia di traffico a pagamento può essere efficace se sei interessato non solo ad aumentare il numero di visite al tuo sito, ma ad attirare lead interessati ad acquistare i tuoi prodotti e/o servizi.

Se segui i passaggi sopra elencati, unendoli alla tecnologia di automazione PPC, avrai maggiori possibilità di convertire questo traffico in lead e vendite.

Vuoi implementare le tue campagne Google Ads? Richiedi una consulenza personalizzata! CONTATTACI!

Digital marketing per le PMI: previsioni e tendenze 2020

Come tutto il settore digitale, il digital marketing si evolve rapidamente richiedendo alle piccole e medie imprese attenzioni e competenze sempre più specifiche al fine di veder crescere la propria competitività.
Comprendere in quale direzione si sta andando appare dunque fondamentale per una gestione efficace delle risorse e per indirizzare gli investimenti, scegliendo su che cosa puntare in base alla tipologia e agli obiettivi del business. Vediamo allora, prendendo spunto dal blog di Leadpages, quali sono le previsioni 2020 per il digital marketing per le PMI.

Come detto il settore è molto ampio, occorre quindi selezionare quelle tecnologie o dinamiche che maggiormente offrono opportunità di crescita e che ogni azienda dovrebbe almeno prendere in considerazione nello sviluppo della strategia di marketing dei prossimi anni.

Intelligenza artificiale per esperienze personalizzate

Da anni l’attenzione delle imprese è sempre più focalizzata sul consumatore e tiene conto, o vorrebbe tener conto, di desideri, intenzioni d’acquisto, esperienze. In questo senso l’intelligenza artificiale offre interessanti opportunità per semplificare molte delle operazioni che tradizionalmente richiedono un notevole dispendio di energie.
Può essere utile ad esempio per realizzare offerte personalizzate, migliorare la SEO, le strategie di e-mail marketing o per offrire un servizio di assistenza ai clienti.

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12 tendenze Social Media da seguire nel 2020

I social media senza dubbio sono destinati ad essere grandi protagonisti per il 2020 e costituiranno un solito asset per le attività di web marketing e advertising. Scopriamo allora le 12 tendenze importanti che Entrepreneur suggerisce di tenere sotto controllo.

1. Addio al pulsante like su Instagram

Instagram ha deciso di fare un test in alcuni stati togliendo il tasto “like”: gli utenti non saranno più in grado di vedere il numero di “mi piace” che ottengono altri post su Instagram, anche se potranno ancora vedere i likes sui propri post.

L’obbiettivo pare essere quello di contrastare i falsi influencer o mi piace fittizi e ridimensionare quindi la portata dei brand.

La scomparsa di questo tasto, però, suggerirà necessariamente un nuovo tipo di approccio da parte di aziende e influencer che dovranno trovare un altro sistema per misurare il proprio successo.

2. Metriche di vanità? No, grazie

In realtà la scomparsa del tasto like su Instagram si inserisce in una politica ben più ampia che mira a de-enfatizzare le cosiddette metriche di vanità. Gli esperti di marketing ipotizzano che per il prossimo futuro si dovrà puntare sulla qualità delle interazioni e sui reali interessi degli utenti.

3. Il successo del video story content

I contenuti continueranno ad essere importanti anche nel 2020 ma considerando che la visione e la condivisione di video arriverà a ricoprire circa l’80% degli scambi online, per i prossimi 12 mesi la tendenza sarà quella di puntare sullo storytelling dei video che diventeranno una forma di comunicazione sempre più importante.

I brand dovranno puntare sempre di più sui video e catturare l’attenzione degli utenti fin dai primi secondi del filmato, impresa certo non tra le più facili!

4. TikTok grande protagonista

A testimonianza dell’importanza dei video c’è il successo che nell’ultimo periodo ha avuto un social network come TikTok per la condivisione di piccoli filmati. Piattaforme come questa spopoleranno anche nel 2020 soprattutto se si prende in considerazione un target molto interessante come quello della Generazione Z.

5. Segmentare il pubblico dei social media

La segmentazione del pubblico è una tendenza che diventerà sempre più importante per i social media. Costruire messaggi ad hoc che vadano a colmare gli interessi del proprio pubblico di riferimento diventerà la chiave di successo per tutte quelle aziende che vorranno davvero puntare sulla comunicazione attraverso i social network.

6. La personalizzazione del video marketing

Non si personalizzeranno solo i contenuti testuali ma anche quelli video, vista la crescente importanza che questo strumento di comunicazione acquisterà nel 2020. Facebook, Instagram e Snapchat, stanno già spingendo i brand a produrre contenuti video tramite Story Ads, che raggiungono performance più elevate rispetto agli annunci tradizionali.

Anche Twitter sta promuovendo video annunci di 6 secondi, non tralasciare questo canale per promuovere prodotti o servizi.

7. Integrazione fra shopping e social network

Una tendenza molto importante del 2020 sarà quella della perfetta interazione fra i social network e le piattaforme di e-commerce. Gli utenti nell’ultimo decennio si sono abituati a conoscere i nuovi prodotti proprio attraverso gli influencer e le piattaforme di condivisione, ma nei prossimi dodici mesi saranno sempre più numerosi quelli che potranno acquistare i prodotti preferiti senza mai dover uscire dal proprio profilo social.

8. W le interazioni private!

Crescerà l’attenzione verso la privacy e questo spingerà le persone a preferire sui social network i gruppi chiusi, nei quali effettivamente scambiarsi opinioni e trovare informazioni su determinati argomenti.

9. Connessioni sì, ma significative

Il pubblico sarà sempre meno disposto ad interagire con i marchi se queste interazioni sono generiche e non personalizzate sugli interessi degli utenti.

I brand dovranno quindi investire sui sistemi di messaggistica diretta o sulla creazione di community rilevanti attorno al brand per conquistare i clienti.

10. Informazioni reali per conquistare gli scettici

Nel 2020 e negli anni successivi riusciranno ad aumentare le vendite solo quei brand che forniranno informazioni reali ai propri utenti, approfondimenti sul prodotto o servizio da parte dei dipendenti anche e soprattutto con l’ausilio dei video.

I clienti diventano via via sempre più scettici e sanno distinguere la mera pubblicità dai contenuti realmente informativi.

11. La rivincita dei micro-influencer

Il fenomeno degli influencer da milioni di follower nel 2020 è destinato a ridimensionarsi poiché le aziende prediligeranno i micro-influencer, quelli che hanno un seguito minore ma sono in grado di influenzare la propria nicchia di seguaci.

I maggiori investimenti dei brand si concentreranno proprio in tal senso.

12. Fidelizzare attraverso i social network

I social network saranno per le aziende sempre meno un luogo nel quale fare marketing e pubblicità ma sempre di più lo strumento per iniziare una vera connessione con il proprio target di riferimento, così da riuscire a fidelizzarlo in maniera indissolubile.

Parole chiave per le aziende sono mostrare il lato umano del brand e aumentare la trasparenza del proprio rapporto con il pubblico e con gli utilizzatori del prodotto o servizio.

Ecco che per qualsiasi azienda diviene importante fare tesoro delle ultime tendenze sui social media per sfruttarne le potenzialità per la propria attività di marketing.

CONTATTACI! Ti aiuteremo ad elaborare la strategia migliore per raggiungere i tuoi obiettivi e massimizzare i tuoi risultati! 

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5 elementi fondamentali per il successo del tuo marketing locale

Non basta fare marketing solo sulla sede principale e sul brand, serve un’attività focalizzata su ogni sede secondaria o punto vendita.

L’interessante articolo apparso su Marketing Land in cui si parla delle attività di marketing locale ci ha dato ottimi spunti di riflessione sulle strategie e le tattiche che le aziende con diverse location o punti vendita devono implementare.

Le ricerche USA prevedono che le imprese statunitensi di tutte le dimensioni spenderanno 154,6 miliardi di dollari in pubblicità locale nel 2020. La crescita del marketing locale è guidata dalla bassa disoccupazione e dall’ottimismo generale per la crescita futura, che ha portato a una maggiore spesa dei consumatori e al desiderio degli inserzionisti di catturare quelle somme.

Nel report Soluzioni di marketing locale per aziende multi-location di MarTech viene preso in esame il mercato in crescita delle soluzioni di marketing locale e vengono identificati i 5 elementi fondamentali per il suo successo:

  • Gestione degli elenchi aziendali
  • SEO locale
  • Landing page
  • Monitoraggio e gestione della reputazione
  • Advertising online

Il rapporto citato approfondisce ciascuno di questi cinque elementi  ed esamina le ultime tendenze, opportunità e sfide per i brand che commercializzano localmente.

 

Cosa è necessario fare quindi?

Gestione degli elenchi aziendali

Gestisci i tuoi dati aziendali in motori di ricerca, directory, mappe e social network e mantieni coerenti e corrette le tue schede di attività su internet. È fondamentale rivendicare i tuoi elenchi locali fornendo informazioni accurate ai motori di ricerca e alle directory online (vale a dire Google, Facebook, Apple Maps, Bing e Yelp). Nei settori dei viaggi e dell’ospitalità, i marchi trarranno vantaggio anche dalla rivendicazione di annunci su siti come Kayak, TripAdvisor o OpenTable. Anche aggregatori di dati come Acxiom (recentemente acquisito da Interpublic Group), Factual, Infogroup e Yext sono luoghi importanti da presidiare.

SEO locale

Le pagine locali devono essere trovate sia in maniera autonoma sia attraverso il sito della sede principale. Questo significa localizzare ciascun sito web delle sedi secondarie, ottimizzando nome, indirizzo, numero di telefono, orari, etc.

Landing page locali

Ogni sede secondaria deve avere una propria landing page adattabile ai dispositivi mobili. I consumatori ti stanno cercando localmente – spesso in viaggio – e una landing page locale può essere l’hub su cui concentrare tutti gli sforzi di marketing locale e di SEO. La pagina web cattura la domanda dei consumatori, semplifica le attività di marketing e fornisce metriche per l’ottimizzazione della campagna successiva.

Monitoraggio e gestione della reputazione

I principali siti di ricerca e recensione attribuiscono un peso significativo alle recensioni online. Il conteggio e il punteggio delle recensioni di Google sono presi in forte considerazione nelle classifiche di ricerca locali, il che significa che il ranking locale di un’azienda migliorerà il numero di recensioni e valutazioni positive che hanno. Le recensioni dei clienti sono tra i contenuti di marketing più efficaci a disposizione delle aziende e hanno il massimo potenziale per influenzare nuovi utenti.

Advertising online

La strategia di marketing digitale deve essere necessariamente affiancata ad un’efficace campagna pubblicitaria localizzata nell’area di pertinenza di ogni sede secondaria o punto vendita, sia nella rete di ricerca sia nei social media.  I consumatori si aspettano contenuti locali e di rilevanza personale. Annunci sponsorizzati su Google.com e Google Maps è un modo per i brand di connettersi con i consumatori mobili e favorire conversioni offline. La personalizzazione dei messaggi per gli utenti in una particolare area geografica può comunicare le giuste informazioni promozionali per ogni punto vendita e comunicare “vendite flash” offline tramite il digitale.

La tua Azienda è pronta per il marketing locale?

Prima di avviare qualsiasi attività di marketing locale, sarebbe opportuno porsi le seguenti domande:

  • Hai identificato la strategia e i tuoi obiettivi locali?
  • Hai stabilito KPI e messo in atto un sistema per tracciare, misurare i risultati?
  • Hai nel tuo staff le giuste risorse umane?
  • Puoi investire nella formazione del personale?
  • Chi attuerà e gestirà le soluzioni di marketing locale?

Noi di Digitools abbiamo diverse proposte di marketing per le aziende con diversi punti vendita sul territorio, CONTATTACI! Saremo felici di presentarti soluzioni e casi di successo!

Black Friday: origini e strategie di un successo commerciale

Il Black Friday è uno dei giorni dell’anno maggiormente attesi dai consumatori e dai commercianti di tutto il mondo. Consiste in una vera e propria giornata dei saldi, nata negli Stati Uniti ed esportata a livello globale, nella quale è possibile concludere affari davvero vantaggiosi.

Nessuno infatti può perdere l’occasione di acquistare prodotti a prezzi bassissimi, tanto che i ribassi possono arrivare fino al 70%.

Quest’anno l’appuntamento è fissato per il 23 novembre, ma sarà possibile fare affari per tutta la settimana antecedente a questa data e, in molti casi, anche qualche giorno più tardi. Ed è proprio per questo che spesso si parla di Black Week.

Cos’è il Black Friday?

Il Black Friday consiste in una giornata, fissata per l’ultimo venerdì del mese di novembre, nella quale molte aziende propongono sconti altissimi su alcuni dei loro prodotti peri attrarre i clienti presso il proprio negozio o il proprio e-commerce con l’obiettivo di registrare un importante aumento del fatturato.

Nonostante la funzione del Black Friday sia puramente consumistica, ne traggono vantaggi entrambe le parti in gioco: da un lato i commercianti riescono a ottenere attenzione e a far impennare i propri volumi di vendita in un periodo non ancora caratterizzato dalla corsa ai regali dell’imminente periodo natalizio e dall’altro i consumatori hanno modo di portare a casa prodotti per loro utili che se acquistati in un altro periodo avrebbero comportato una spesa economica molto più alta.

Black Friday: perché si chiama così?

L’origine del Black Friday è americana e la tradizione vuole che cada sempre l’ultimo venerdì del mese di novembre, ovvero il giorno dopo la Festa del Ringraziamento.

Si dice che l’origine del nome sia nata nella città di Philadelphia per descrivere l’ingente congestionamento del traffico dovuto alla frenesia per lo shopping che si verifica abitualmente per le strade di quella città, come in tutti gli Stati Uniti, proprio in quella data, diventata di fatto un vero e proprio “venerdì nero” per gli automobilisti.

Un’altra versione, tuttavia, vuole che il Black Friday si chiami così per via degli ingenti guadagni dei commercianti, i quali, anziché registrarli con la penna rossa (usata per indicare le perdite) utilizzavano quella nera, segnalando quindi una voce positiva.

La Black Week e il Cyber Monday

La potenza economica del Black Friday ha convinto anche molti stati europei, Italia compresa, a fare propria questa ricorrenza, la quale con il passare del tempo ha anche avuto un’importante evoluzione.

La scontistica, infatti, viene ormai apportata non solo nei negozi, ma anche a livello di e-commerce. Ciò consente di estendere il periodo temporale dei saldi alla settimana precedente al “venerdì nero”, ma anche ad alcuni giorni successivi. Di conseguenza, è diventata di uso frequente l’espressione Black Week, coniata per indicare questo arco temporale, il quale viene generalmente concluso con il cosiddetto Cyber Monday, il lunedì successivo al Black Friday interamente dedicato alle offerte speciali sui soli prodotti di elettronica.

Il Black Friday e il marketing

Dal punto di vista del marketing il Black Friday è diventato uno dei momenti dell’anno in cui concentrarsi fortemente nella progettazione di strategie mirate a far conoscere ai consumatori i prodotti e le scontistiche apportate da ogni brand.

Un ruolo importante viene giocato dalle tecnologie digitali, che permettono di realizzare sia campagne a pagamento che organiche. Sarà facile notare, ad esempio, i numerosi annunci sponsorizzati sui diari di Facebook o tra le stories di Instagram. I Social sono uno strumento potentissimo, in quanto consentono una comunicazione visiva, creativa ed estremamente targettizzata.

Le statistiche riguardanti i volumi di ricerca nei principali motori rivelano numeri molto interessanti. Nel grafico sottostante si può vedere quanto sia aumentato l’interesse su Google per la keyword Black Friday negli ultimi cinque anni in prossimità della fine di novembre.

Crescita dell'interesse per il Black Friday su Google dal 2013 a oggi.
Crescita dell’interesse per il Black Friday su Google dal 2013 a oggi. Fonte: Google Trends

L’aumento negli ultimi anni delle ricerche di informazioni su questo appuntamento è evidente e di conseguenza risulta necessario integrare le campagne a pagamento con accurate strategie SEO.

Ogni brand dovrebbe preoccuparsene, cercando di fornire contenuti informativi capaci di reindirizzare, anche grazie a un accurato link building interno, a sezioni del proprio sito più commerciali  e capaci di realizzare conversioni concrete.

 

Immagini e video: originalità e immediatezza vincono sempre!

Immagini, video, infografiche: siti, blog e, soprattutto, Social Media sono ormai invasi da contenuti visivi. Il perché è semplice.

Rispetto a un testo scritto, l’immagine ha un potere più forte nell’attirare l’attenzione. E richiede meno fatica (e meno tempo) per far arrivare il suo messaggio.

Le immagini “ingaggiano” il pubblico anche dal punto di vista emotivo: suscitano sensazioni immediate e, con la stessa immediatezza, consentono ad un’azienda di esprimere l’essenza del suo brand.

Il contenuto visivo ha un’importanza strategica per il marketing. E la possiede anche in ottica SEO.

In questo mare-magnum di contenuti visuali presenti sul web, come riuscire a distinguersi? Come gestirli sui social in modo da attirare efficacemente l’attenzione?

(altro…)

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