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La comunicazione ai tempi del Covid. Come i Brand possono affrontare l’emergenza Coronavirus

Vogliamo provare a vedere i lati positivi dell’emergenza Covid?
Questa quarantena forzata ci concede – perlomeno – l’occasione di effettuare qualche ragionamento e qualche ricerca attorno alle possibilità che hanno i Brand per affrontare l’emergenza coronavirus.
Abbiamo preparato per voi un vademecum di “best practice” da seguire durante questo periodo un po’ straniante.
Partiamo?

  • Intensificate il dialogo con i vostri clienti. Non sparite e non abbiate paura di manifestarvi. Facebook suggerisce che una comunicazione costante e premurosa sarà gratificante non solo nel breve periodo, ma addirittura sul medio-lungo.
  • Sempre l’Over the Top di Menlo Park registra come gli e-commerce abbiamo aumentato il numero di mail che conducono e seguono una transazione. Se i clienti ricevono in media una mail di accompagnamento alle loro azioni, alcuni siti in questi giorni stanno prestando una maggiore attenzione, comunicando e orientando di più i consumatori. Un esempio? L’aggiornamento in tempo reale dell’ordine: “stiamo preparando il tuo acquisto”, “i prodotti sono in consegna”, “il tuo ordine è sulla strada di casa tua”, eccetera.
  • Prepara un articolo per il tuo blog/magazine aziendale in cui descrivi in che modo viene affrontata la crisi. Agevolane la fruizione attraverso un banner ben visibile all’interno del tuo sito che linki direttamente il contenuto.
  • I Brand possono fare una Facebook o Instagram live dove rassicurare e interloquire con i propri clienti e dove parlare dell’argomento Covid cercando di portare all’interno della discussione il proprio autorevole punto di vista.
  • I Brand dovrebbero mostrare quanta attenzione e quanta cura stanno applicando al flusso di vendita e alla logistica interna dei prodotti, non soltanto all’eventuale produzione e imballaggio. In questo momento la sensibilità è massima: mostra le precauzioni igienico sanitarie che sei solito adottare lungo tutta la filiera a prescindere dal comparto in cui lavori.
  • I Brand dovrebbero inoltre esplicitare come funziona la propria catena di approvvigionamento e secernere i passaggi, mostrando come siano tenuti “virus free”.
  • Può essere un’idea quella di dedicare tempo e risorse al pensiero in prospettiva e preparare un “piano di crisi” che mostri quali azioni effettuare adesso per avvantaggiarsi in futuro qualora un’emergenza (la stessa oppure una diversa) dovesse manifestarsi di nuovo.
  • Può essere questo un momento per rinegoziare i nostri accordi con i player della nostra filiera? Intervenire sulla logistica? Oppure sulla catena di approvvigionamento?
  • Guardiamo anche alle strategie di magazzino. Le nostre forniture possono sostenere una potenziale crescita di domanda? Ricordiamoci che le persone oggigiorno acquistano maggiormente in rete rispetto ai negozi fisici.
  • I Brand sono chiamati a mostrare il proprio punto di vista e le policy aziendali in tempi di crisi. Come mantenete voi stessi e i vostri dipendenti al sicuro? Quali accorgimenti sono messi in atto per ridurre il rischio?
  • I Brand stanno facendo qualcosa di concreto all’interno della propria comunità o del proprio territorio per prevenire o affrontare la crisi? State aiutando medici, ospedali, operatori sanitari, associazioni? Questa comunicazione non deve avvenire per scopi di marketing – ovviamente – ma per restituire ai vostri clienti la misura del vostro coinvolgimento. Attenzione. Questa azione di comunicazione è da maneggiare con estrema cautela. La delivery del messaggio vuole dimostrare un impegno concreto, una umile leadership volta a “guidare la via” in un momento difficile e non vanità oppure strumentalizzazione di una situazione drammatica.

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