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Data driven marketing
1. Raccogli i dati correttamente
I dati sono come un’ombra: ci seguono sempre. Ma se non sono correttamente raccolti ci porteranno a decisioni errate.
La prima tappa per diventare una azienda data driven è proprio raccogliere correttamente i dati.
Questi numeri – anche adesso – stanno raccontando la storia della vostra azienda, ma non soltanto la storia presente, anche quella passata e soprattutto la storia futura.
Stanno dicendo quale direzione conviene prendere, quali tattiche adottare e quali metriche considerare per tornare (o rimanere) in salute.
Le statistiche di Google dicono che l’85% delle implementazioni di Google Analytics sono incomplete, errate o approssimative. Inserire semplicemente il codice di Google Analytics nel tuo sito non basta, devi fare in modo che l’implementazione sia corretta e affidabile.
2. Analizza i dati raccolti
I dati, una volta raccolti, vanno sottoposti ad analisi. Vengono cioè studiati e interpretati.
In questa fase mettiamo ordine e cominciamo a distinguere una direzione.
Siamo in un momento di trasformazione. Un momento in cui il dato – intangibile per definizione – diventa qualcosa che si può toccare con mano: una strategia concreta.
La visualizzazione dei dati aiuta a capirli a colpo d’occhio, per identificare quelle aree che vanno approfondite e migliorate. E’ quindi fondamentale identificare le metriche che servono per raccontare la storia che i tuoi utenti creano sul tuo sito.
3. Pianifica le attività
Ora che i dati sono ordinati occorre guardarli sotto questa nuova luce e pianificare. Saranno loro stessi a mostrarci la via.
È tempo di tracciare le coordinate e disegnare una mappa che consenta di avere al medesimo tempo una visione d’insieme e una visione nel particolare della nostra direzione.
La visualizzazione ha identificato le lacune, la pianificazione traccia le azioni concrete da intraprendere per correggere il tiro e raggiungere il successo.
Cosa, quando e come.
Il dato ha preso vita.
4 Metti in pratica
Dopo la teoria, però, deve sempre arrivare la pratica.
E dunque, dopo avere pianificato e messo a calendario una serie di interventi, è tempo di applicare nei fatti la nostra strategia e rimboccarci le maniche nell’esecuzione materiale di quanto abbiamo disposto.
È il momento della gestione quotidiana dell’attività, dei piccoli aggiustamenti
e delle grandi aspettative.
Un errore comune nell’analisi dei dati è lasciare che i report diventino delle sterili storie retrospettive invece che delle concrete informazioni da mettere in pratica. In modo che l’analisi successiva mostri i risultati delle azioni intraprese.
5. Misura i risultati
Come ogni strategia, anche la strategia data driven dovrà possedere le sue metriche definite che consentano di valutarne l’efficacia.
Ogni mese una dettagliata reportistica viene evasa grazie alla misurazione delle Kpi previamente identificate e soprattutto grazie all’estrazione di nuovi dati.
E così torniamo al punto di partenza, un viaggio in loop, ma mai identico a sé stesso.
Si comincia e si finisce con i dati perché una strategia data driven è in costante definizione e miglioramento.