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5 trend per gli Ecommerce per il 2022

Ecommerce nel 2022: 5 trend

L’e-commerce si conferma essere forte protagonista, insieme a una costante digitalizzazione che ha visto un incremento di acquisti da mobile, sulle piattaforme social e attraverso comandi vocali. La presenza online delle aziende è destinata a crescere esponenzialmente, per questo motivo è importante interrogarsi sulle tendenze principali, sia dal punto di vista dei consumatori che da quello delle aziende.

Di seguito i 5 principali trend di e-commerce per il 2022:

1. Sostenibilità

Particolarmente vero tra il pubblico più giovane, l’attenzione alla sostenibilità è già una tendenza nel marketing e continuerà ad esserlo anche nel 2022. Molti brand stanno abbandonando la plastica, soprattutto quando si parla del packaging. Altre aziende hanno iniziato a includere informazioni sui prodotti sull’origine dei materiali e su come riciclarli.

2. Vintage, abbigliamento di seconda mano

Strettamente collegato alla sezione precedente, gli articoli up-cycling, vintage e di seconda mano stanno acquisendo sempre più popolarità. Infatti, negli ultimi anni le aziende che si sono concentrate specificamente sugli articoli di seconda mano come ad esempio Poshmark e Depop, due piattaforme leader focalizzate sull’abbigliamento di seconda mano, hanno visto una solida crescita. Inoltre, aziende come Ikea e Zalando stanno ampliando il loro inventario per includere articoli di seconda mano. Allo stesso modo, aziende di elettronica come Apple e Bestbuy, danno la possibilità di acquistare articoli ricondizionati, consentendo ai consumatori di scegliere tra una gamma più vasta di dispositivi a prezzi più accessibili. Gli e-commerce potrebbero trarre vantaggio da questa tendenza fornendo opzioni simili.

3. Social Commerce

L’esponenziale crescita degli ecommerce a cui abbiamo potuto assistere negli ultimi due anni ha condotto ad una rapida crescita del cosiddetto “Social Commerce” ovvero alla fusione di eCommerce e social media che permette ai consumatori di acquistare prodotti e servizi direttamente sulle piattaforme dei social network. Si presume dunque che questa tendenza continuerà ad essere protagonista anche del 2022. Sono tre i colossi Social che stanno attualmente dominando il Social Commerce: Facebook, Instagram e Pinterest ma anche TikTok sta implementando tutte le funzionalità legate all’acquisto in piattaforma e agli incentivi per l’uso business.

4. Fast delivery

Il servizio di consegna a domicilio è in rapida evoluzione. Dall’inizio della pandemia, le aziende hanno colto l’occasione per soddisfare la domanda dei consumatori di consegne a domicilio rapide e convenienti, ma gli sforzi non stanno ancora soddisfacendo i desideri dei consumatori. Le generazioni più giovani, i millennial e la generazione Z, si aspettano tempi di consegna più flessibili e più rapidi e le aziende si stanno impegnando per soddisfare le loro esigenze. Catene di approvvigionamento super ottimizzate, distribuzione e consegna assistita da software stanno già cambiando le regole del gioco nella consegna a domicilio e queste saranno le tendenze da tenere in considerazione nel corso dell’anno.

5. Commercio D2C

Con l’evoluzione dell’e-commerce, le aziende hanno iniziato a vendere direttamente ai consumatori, evitando così un gran numero di rivenditori e intermediari. Questo è noto come commercio D2C o “diretto al consumatore”.

L’idea delle vendite “dirette al consumatore” è cresciuta in popolarità negli ultimi cinque anni grazie alla possibilità di collegamento diretto attraverso negozi online, produttori e grandi grossisti. In effetti, è abbastanza comune per i grandi marchi abbandonare enormi piattaforme di trading come Amazon, perché hanno già il proprio negozio online. Ad esempio, Nike ha smesso di usare Amazon ed eBay perché ha già un proprio negozio. La vendita diretta al consumatore offre ai consumatori prezzi più bassi e maggiori profitti alle aziende, dunque non c’è dubbio che questa tendenza continuerà anche nel 2022.

Oltre a queste tendenze, ecco alcuni consigli per potenziare ulteriormente la tua attività di e-commerce:

  • Analizza il mercato per scoprire le tendenze del settore

Sfruttare alcune delle tendenze di cui sopra dipende innanzitutto dal riconoscere il modo in cui si relazionano alla tua attività e dall’essere in grado di sfruttarle. Studiare costantemente i mercati e il loro pubblico ti aiuterà a stabilire strategie migliori.

  • Studia la concorrenza

Per prosperare in qualsiasi attività, devi tenere d’occhio i tuoi rivali. Quali tendenze creative stanno abbracciando? Quali innovazioni stanno apportando? Quali sono gli elementi differenzianti?

  • Monitora le notizie e gli influencer del settore

Per essere sempre in vantaggio rispetto ai tuoi concorrenti, stai al passo con le tendenze emergenti, segui gli influencer del tuo settore e resta sempre aggiornato sulle ultime novità e trend del momento.

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LinkedIn Ads: come impostare campagne che convertono su LinkedIn

Perché utilizzare LinkedIn Advertising?

LinkedIn Ads si rivela particolarmente performante per le imprese B2B dal momento che il pubblico di LinkedIn è composto principalmente da professionisti che intendono connettersi, informarsi e trovare nuove opportunità di lavoro e di collaborazione. Tuttavia, anche nel caso in cui un’azienda B2c intenda promuovere un prodotto che aiuta la produttività o l’efficienza nella gestione dei processi, LinkedIn Ads potrebbe rivelarsi un valido strumento di promozione. L’attività di advertising condotta su questa piattaforma potrà aiutarti a raggiungere il pubblico giusto in un breve lasso di tempo, ma ricorda che per ottenere ottenere i risultati desiderati, è importante definire in modo chiaro ed esplicito gli obiettivi che si vogliono raggiungere e successivamente impostare un piano di advertising. Infatti, senza un’attenta pianificazione, l’attività svolta sui social media risulterà vana.

Ma come impostare una campagna di advertising su LinkedIn? In questo articolo ti spiegheremo brevemente i passaggi che dovrai seguire per impostare una campagna che converte, mettendo in evidenza le varie tipologie di annunci esistenti che è possibile attivare a seconda dell’obiettivo che intendi perseguire.

Come impostare una campagna di advertising su Linkedin?

LinkedIn rappresenta la piattaforma ideale per la pubblicazione di contenuti nel settore B2B per aumentare la brand awareness o fare lead generation. Per poter avviare una campagna su LinkedIn, è necessario disporre di una pagina aziendale, iscriversi a LinkedIn Campaign Manager e creare un account di fatturazione.

Per prima cosa, scegli l’obiettivo che intendi raggiungere con la tua campagna LinkedIn Ads:

  • Brand awareness: per migliorare il posizionamento del brand e far conoscere il tuo brand al target di riferimento
  • Website visits: per portare traffico verso il tuo sito aziendale o specifiche landing page
  • Engagement: per generare interazione sui tuoi contenuti o aumentare il numero di follower sulla tua pagina
  • Video views: per mostrare a più persone possibili i tuoi contenuti video
  • Lead generation: per spingere gli utenti a utilzzare dei form precompilati con i dati LinkedIn estrapolati dal profilo dell’utente che clicca l’ad
  • Website conversions: per indirizzare gli utenti verso il tuo sito web
  • Job applicants: per promuovere posizioni aperte o opportunità lavorative della tua azienda

L’algoritmo di LinkedIn non ha ancora raggiunto livelli di performance così elevati come quello di Facebook, per questo motivo destinare tutto il budget che hai a disposizione in campagne di brand awareness potrebbe non essere la scelta migliore o più economica per la tua azienda. Di conseguenza, è auspicabile scegliere un obiettivo più diretto, come per esempio le conversioni per il tuo sito web (website visits).

Tipologie di annunci

Tra le varie tipologie di annunci che LinkedIn mette a disposizione distinguiamo:

  • Contenuti sponsorizzati 

I contenuti sponsorizzati, noti anche come annunci nativi, mostrano il feed LinkedIn del tuo pubblico, indipendentemente dal fatto che stiano scorrendo su dispositivi mobili o desktop. LinkedIn etichetta questi annunci come “contenuti sponsorizzati”. Per questa tipologia di contenuto, puoi utilizzare caroselli di LinkedIn, immagini singole o annunci video.

  • Messaggi sponsorizzati

La messaggistica sponsorizzata (precedentemente nota come Sponsored InMail) ti consente di fare pubblicità direttamente ai membri di LinkedIn nella loro casella di posta. Ricorda: LinkedIn ha un limite al numero di membri che riceveranno un annuncio di messaggio sponsorizzato al mese. Ad esempio, un membro del tuo pubblico di destinazione non riceverà uno dei tuoi annunci più di due volte in un breve lasso di tempo. 

  • Annunci di testo

Gli annunci di testo vengono visualizzati lungo il lato superiore e destro del feed desktop di LinkedIn in base al Pay-per-click (PPC) o al costo per impressione (CPM).

  • Annunci dinamici

Gli annunci dinamici compaiono sulla destra del feed di LinkedIn e parlano al pubblico direttamente attraverso la personalizzazione. Quando un annuncio dinamico viene visualizzato nel feed di un membro, i suoi dettagli personali, come la foto, il nome del datore di lavoro e il titolo di lavoro, vengono riportati a loro volta. Tuttavia, se i membri trovano questi annunci un po’ troppo personali, possono modificare le impostazioni per nascondere questi dettagli. 

Budget

A seconda dell’obiettivo, della tipologia e della durata della campagna che intendi realizzare dovrai calcolare il budget che si è disposti a investire.

Potrai scegliere tra tre diverse opzioni:

  • CPC (costo per clic)
  • CPM (costo per impressione)
  • CPS (costo per invio) 

LinkedIn richiede un budget più elevato rispetto ad altri social da destinare alle Ads. La ragione per cui LinkedIn richiede costi più elevati può attribuirsi al fatto che il numero degli utenti presenti sulla piattaforma è di gran lunga inferiore al numero degli utenti su altri social network come ad esempio Facebook o Instagram. Di conseguenza, gli inserzionisti si contendono lo spazio per mostrare i propri annunci ad un numero limitato di utenti, facendo salire i prezzi. Infine, ricorda che se desideri che le tue LinkedIn Ads siano efficaci è necessario che la tua azienda abbia un corretto posizionamento su LinkedIn, non solo a livello di profilo e pagina, ma anche di contenuti e di relazioni. Infatti è importante coltivare relazioni che possano portare valore a te e alla tua azienda.

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Instagram: 9 consigli per migliorare la reach organica

Come migliorare la reach organica su Instagram?

Instagram, uno dei social network più utilizzati in Italia, è diventato un ottimo canale per promuovere i propri prodotti e servizi, interagire con gli utenti e creare una community fidelizzata. Tuttavia, l’iscrizione a questo social non garantisce automaticamente visibilità e raggiungere un elevato numero di persone in maniera organica, ovvero senza alcun tipo di sponsorizzazione, è sempre più difficile.

In questo articolo ti forniremo alcune tips per incrementare la visibilità del tuo brand e migliorare la reach organica su Instagram.

9 consigli per aumentare la reach organica

1. Resta aggiornato con le nuove feature e integrale nella tua strategia 

Testa ogni tipo di contenuto della piattaforma e studia i trend del momento: pubblica foto, crea caroselli, fai dirette streaming, condividi video sulla IGTV, crea guide, racconta i retroscena del tuo servizio e/o prodotto attraverso le storie, poni delle domande e interagisci con la tua community, inserisci link e tag che rimandano al tuo sito.  

2. Usa gli hashtag e non dimenticare la caption 

Instagram dà la possibilità di seguire gli hashtag per restare aggiornati su un certo tipo di argomento. Quindi, utilizzando gli hashtag la tua pagina potrà avere maggiori possibilità di apparire nel feed degli utenti che, incuriositi, potranno iniziare a seguire la tua pagina.   

Anche la caption rappresenta un elemento distintivo ed è spesso quello che cattura l’attenzione degli utenti spingendoli ad agire, commentando o condividendo il tuo post. Non è importante la lunghezza del testo poiché quella dipenderà dal Tone of Voice dell’azienda e dalla qualità del contenuto del post che hai preparato, ma il contenuto e il messaggio che veicolerai.  

 3. Rendi i tuoi contenuti accessibili a tutto il pubblico  

Se intendi pubblicare video su IGTV, ricorda di abilitare la piattaforma a pubblicare sottotitoli automatici e compila il testo alternativo, questo consentirà di rendere fruibile il contenuto a un elevato numero di utenti e dare la possibilità di interagire, condividere e commentare i post, le storie e altri tipi di contenuto.  

Infine, abilita i remix per i reel così da agevolare la condivisione di clip con gli utenti e aumentare la visibilità della tua pagina.  

4. Aggiungi i tag 

Quando pubblichi un contenuto non dimenticare di geolocalizzarlo. Questo ti consentirà di entrare in un flusso di visibilità legato a quel luogo e apparire nelle ricerche degli utenti.  Aggiungi i tag dei contenuti brandizzati in modo che le altre pagine possano taggarti nei loro annunci e nei post sponsorizzati, in questo modo potrai sfruttare la visibilità degli altri brand.  

5. Crea storie in evidenza  

Le stories sono attualmente il contenuto preferito dagli utenti. Nelle storie è possibile condividere un post, creare un sondaggio, fare delle domande, scrivere contenuti informativi, fare dei quiz, pubblicare meme e stimolare la discussione su un determinato argomento.  Per aumentare la portata organica di questo genere di contenuto puoi metterle in evidenza e suddividerle per argomenti.  

6. Testa i tempi di pubblicazione 

Non esiste l’orario giusto per pubblicare un certo contenuto, per questo motivo dovresti testare e capire qual è il momento migliore per intercettare e interagire con gli utenti aumentando così le view dei tuoi contenuti.  

7. Interagisci con i tuoi follower  

Per costruire una relazione duratura con i tuoi follower e creare una community che sia realmente interessata ai tuoi prodotti e/o servizi, invitali a condividere i post del brand, poni loro delle domande, cerca di capire quali sono le loro preferenze e chiedi la loro opinione.  

8. Mostra i retroscena del tuo prodotto e/o servizio 

Rendi i tuoi follower partecipi di ciò che fai. Gli utenti apprezzano quando vengono resi partecipi della realizzazione di un prodotto o uno shooting, della scelta di una location o quando hanno la possibilità di assistere ai retroscena.  

9. Crea contenuti divertenti e intrattieni il tuo pubblico 

Uno dei modi più divertenti per interagire con i tuoi utenti è attraverso la creazione di meme. Ma ci sono anche altri metodi grazie ai quali puoi aumentare l’engagement come ad esempio: giornate mondiali, eventi, condivisione di citazioni o frasi ispirazionali.  

In sintesi, non esiste un solo modo per migliorare la propria presenza sui social e aumentare la reach organica ma è importante testare e sperimentare vari formati, contenuti e orari per capire cosa performa meglio. Ma ricorda che una gestione social, perché sia efficace, deve essere pianificata!

Non sai a chi affidare la gestione dei tuoi canali social? CONTATTACI!

Google Ads: come migliorare la pertinenza degli annunci

Che cosa significa pertinenza dell’annuncio?

La pertinenza dell’annuncio si riferisce al modo in cui Google definisce se una campagna pubblicitaria corrisponde all’intento di ricerca dell’utente. Se un utente cerca “scarpe da arrampicata” ma viene visualizzato un annuncio relativo a scarponi da montagna, tale annuncio non è pertinente per l’utente e probabilmente non farà clic su di esso. Il motivo per cui potrebbe apparire l’annuncio sbagliato a seguito di una ricerca specifica dell’utente, si può attribuire alle keyword che vengono utilizzate e al testo dell’annuncio. Dunque se la query di ricerca si trova direttamente nel titolo del tuo annuncio e se la pagina di destinazione post clic corrisponde all’annuncio, viene considerata pertinente. Più chiara è la connessione tra le tue parole chiave e il testo dell’annuncio, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio. Questo concetto è di fondamentale importanza dal momento che correggere i tuoi annunci e lavorare per aumentare attivamente il tuo punteggio di qualità ti aiuterà a mantenere basso il costo per clic.

Come migliorare la pertinenza dei tuoi annunci su Google Ads?

Google Ads opera su tre livelli, organizzati gerarchicamente:

  • Account: se utilizzi un prodotto Google, come Gmail, hai già un account. In caso di dubbi in merito, puoi consultare le linee guida di Google.
  • Campagna: puoi creare un account anche se non hai una campagna, oppure puoi aprire un nuovo account e impostare subito una campagna.
  • Gruppi di annunci: ti consentono di organizzare e indirizzare i tuoi annunci. Ciascun gruppo di annunci contiene uno o più annunci nonché le parole chiave che attiveranno tali annunci.

Puoi avere più gruppi di annunci in ogni campagna perché i gruppi di annunci rappresentano un ambito più piccolo e più specifico della tua attività rispetto all’intera campagna. Ad esempio, supponiamo che tu venda attrezzatura per sport da montagna e desideri impostare una campagna ad hoc per le scarpe da montagna. Potresti decidere di concentrarti su “scarpe da trekking” per il gruppo di annunci 1, “scarpe da arrampicata” per il gruppo di annunci 2, “scarponi da montagna” per il gruppo di annunci 3 e così via.

Se una campagna rappresenta una categoria della tua attività, come le scarpe da montagna in questo esempio, i gruppi di annunci rappresentano un insieme specifico di prodotti come “scarpe da trekking” o “da arrampicata”. Inutile dire che quando crei i tuoi gruppi di annunci devi prestare molta attenzione alle parole chiave che scegli.

Campagne, gruppi di annunci e parole chiave

Per fare in modo che il tuo annuncio appaia nei primi risultati di ricerca, devi avere ben chiaro la landing che vuoi che l’utente visiti quando crei ciascun gruppo di annunci. Ad esempio, un annuncio che ha come target la parola chiave “scarpe da arrampicata per bambini” dovrebbe portare a una pagina in cui sono disponibili per l’acquisto solo scarpe da arrampicata per bambini. Se ogni gruppo di annunci è strettamente tematico, puoi utilizzare il livello di campagna nel tuo account Google Ads per mantenere organizzati i tuoi gruppi di annunci. A livello di campagna, puoi anche gestire quanto stai spendendo per ciascuna categoria di attività e il rendimento dei tuoi annunci Google controllando il budget giornaliero e i target geografici e linguistici.

Ma come trovare le parole chiave perfette per i tuoi annunci Google? Seleziona le parole chiave per le quali desideri fare offerte e analizza il volume di ricerca e la difficoltà competitiva. Quindi, raggruppa organicamente le parole chiave che desideri scegliere come target e suddividile in sottogruppi. Una volta completata questa fase preliminare, avrai a disposizione un elenco generico di parole chiave. Ricorda che migliore è il tuo targeting, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio.

Analizza e ottimizza le keyword degli annunci

Come accennato in precedenza, la struttura dei gruppi di annunci e le parole chiave target precise possono fare la differenza per la pertinenza dell’annuncio.

Ecco i passaggi per analizzare il tuo elenco di parole chiave:

  • Rimuovi parole irrilevanti: articoli, congiunzioni e preposizioni
  • Scegli parole chiave a corrispondenza inversa: seleziona le parole chiave su cui non vuoi fare offerte
  • Rimuovi duplicati: utilizza il pulsante “rimuovi duplicati” per rimuovere le parole chiave presenti in più di un gruppo di annunci
  • Esplora i filtri: crea gruppi di annunci iper-concentrati selezionando filtri specifici

Tieni sotto controllo i costi identificando parole chiave troppo competitive per la tua campagna e tenendo sempre a mente l’obiettivo di ciascun gruppo di annunci. Consulta il rapporto sulle aste di Google Ads per scoprire con chi ti trovi di fronte a un’asta di Google Ads. Le parole chiave risultanti da tutto il lavoro svolto finora ti informano su cosa dovresti fare offerte e cosa dovresti includere nella tua copia dell’annuncio. Come abbiamo già detto, più chiara è la connessione tra le tue keyword e il testo dell’annuncio, maggiore sarà la pertinenza dell’annuncio.

5 consigli per migliorare la pertinenza dei tuoi annunci

1. Controlla l’intento dell’utente

Verifica manualmente se il testo dell’annuncio corrisponde all’intento di ricerca dell’utente in base alla ricerca delle parole chiave. Se riscontri un disallineamento, sposta le parole chiave non corrispondenti in un altro gruppo di annunci in cui possono essere implementate in testi pubblicitari più pertinenti.

2. Assegna a ciascun gruppo di annunci un singolo argomento

Nella maggior parte dei casi, il motivo per cui i professionisti del marketing riscontrano una scarsa pertinenza degli annunci è che i loro gruppi di annunci non sono sufficientemente mirati, dunque è sempre meglio attenersi a un solo tema di parole chiave per gruppo di annunci.

3. Inserisci le parole chiave dove pertinenti

Assicurati di ottimizzare la tua copia dell’annuncio per la pertinenza. Inizia incorporando la tua parola chiave principale nel titolo e successivamente spostati sulle parole chiave secondarie e modifica il corpo del testo pubblicitario e il campo del percorso, che è la parte dell’URL di visualizzazione visibile negli annunci di testo espansi. Infine, ricordati di includere una CTA alla fine della copia dell’annuncio.

4. Cura la pagina di destinazione

La pertinenza dell’annuncio è fortemente influenzata dal punteggio di qualità. Puoi influenzare attivamente il punteggio di qualità curando la pagina di destinazione collegata al tuo annuncio e assicurandoti che entrambe corrispondano all’intento. In altre parole, il messaggio del testo pubblicitario deve corrispondere al contenuto della pagina di destinazione. Inoltre, la corrispondenza con l’intento della ricerca aggiunge credibilità alla tua attività, poiché dimostra che non stai cercando di ingannare l’utente per ottenere un semplice clic.

5. Monitora il rendimento degli annunci

Infine, monitora il tuo account Google Ads e controlla periodicamente i tuoi annunci.

Se seguirai i nostri suggerimenti, riuscirai ad aumentare la pertinenza degli annunci delle tue campagne Google Ads. Ma ricorda: non esiste una strategia valida per tutti, l’obiettivo è creare la campagna pubblicitaria che funziona meglio per te e il tuo target di riferimento.

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Social Selling Index: cos’è e perché è importante

Il Social Selling Index: cos’è

Per capire se il tuo profilo LinkedIn è ottimizzato ed efficace, puoi verificare il punteggio che LinkedIn attribuisce alla tua presenza online attraverso il Social Selling Index, un indicatore che stima la qualità del tuo profilo e della tua presenza su LinkedIn.

Il Social Selling Index si compone di quattro parametri ai quali viene assegnato un punteggio parziale che va da 0 a 25, la somma dei quattro punteggi concorre al valore finale di questo indice. 

Perché è importante mantenere un alto SSI?

Conoscere le funzionalità, le modalità di utilizzo e le azioni necessarie per aumentare il SSI è fondamentale per capire come migliorare la propria attività su LinkedIn. Se si seguono le linee guida di LinkedIn relative al SSI appare infatti evidente come mantenere alto questo indice possa portare a cogliere maggiori opportunità all’interno del social, in particolare per aumentare il numero di contatti del tuo profilo, trovare esperti nel tuo settore, interagire con loro e costruire una rete di collegamenti reattivi.

Le componenti del Social Selling Index

Di seguito i quattro valori parziali che concorrono a formare il valore finale di questo indice: 

1) Completezza del profilo 

Il profilo LinkedIn è composto da più sezioni che possono essere compilate e modificate nel tempo. Inserisci informazioni di contatto chiare e spiega i servizi che offri in modo sintetico e veritiero. La foto del profilo deve essere recente, professionale e deve avere uno sfondo neutro, non caricare selfie e fai in modo che la foto sia in alta risoluzione. Una parte importante del tuo profilo è rappresentata anche dalla headline: inserisci le giuste keyword per indicizzare il tuo profilo e cerca di comunicare la tua USP. Infine, elenca le tue esperienze professionali in ordine temporale, riporta le tue competenze e chiedi a chi ha collaborato con te di rilasciarti delle referenze.

2) Utilizzo degli strumenti di ricerca

Il motore di ricerca interno di LinkedIn può essere utilizzato per ordinare i risultati in due modi: per “persona” o per “offerte di lavoro”. Per le “query” viene utilizzato un algoritmo sviluppato ad hoc che ordina i risultati che si ottengono quando si cercano persone o aziende sulla piattaforma e può aiutare concretamente a trovare potenziali contatti e nuovi clienti.

3) Condivisione degli aggiornamenti 

Per aumentare l’interazione è importante interagire e dimostrare interesse verso ciò che i tuoi collegamenti pubblicano. Commenta e interagisci attraverso commenti pensati e costruttivi, utilizza i post pubblicati su LinkedIn come spunto per motivare le richieste di collegamento oppure per avviare conversazioni in privato.

4) Creazione di interazioni e costruzione della rete 

Per richiedere un collegamento e avviare una conversazione più reale LinkedIn suggerisce di utilizzare la messaggistica interna. In questo modo sarà più semplice entrare in empatia con i tuoi contatti, espandere la tua rete di collegamenti e sviluppare relazioni concrete. 

In definitiva, il Social Selling Index è un punteggio indicativo che consente di orientarsi meglio su LinkedIn e capire quali azioni intraprendere per migliorare la propria attività online. Per calcolare il proprio SSI, è sufficiente collegarsi al sito https://business.linkedin.com/sales-solutions/the-social-selling-index e cliccare “Get your score free”. Tuttavia, la propria attività non può essere ridotta semplicemente a un numero o a una percentuale ma se si intende davvero emergere sui social è importante creare contenuti di valore ed essere in grado di costruire relazioni durature.

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SEO negativa: cos’è, come contrastarla

Che cos’è la SEO negativa?

La SEO negativa è un insieme di attività volte a diminuire il posizionamento del sito di un concorrente nei risultati dei motori di ricerca. Queste attività possono includere la creazione consapevole di spam, collegamenti innaturali al sito, lo scraping dei contenuti e persino l’hacking di un sito. La SEO negativa è un argomento controverso nella SEO. Se ne sente parlare molto, ma come si fa a sapere se qualcuno sta cercando di danneggiare il tuo posizionamento nella SERP? Come riconoscere un attacco di negative SEO? 

Tipologie di attacchi

Esistono varie forme di SEO negativa, in questo articolo parleremo di quelle che vengono più comunemente utilizzate:

1. Hackerare il sito web

Quando un sito web viene hackerato, le prestazioni SEO ne risentono negativamente.  Se l’hacking porta ad una concreta perdita di visibilità sui motori di ricerca, allora si può considerare di aver subito un attacco da negative SEO.

2. Creare backlink con testi anchor spam che puntano al sito web

Tra i mezzi più utilizzati per generare link negativi si annoverano: link farm, software automatici, PBN (public blog network, reti di blog pubbliche). Tuttavia, la maggior parte dei siti web può considerarsi completamente al sicuro dagli attacchi SEO negativi. Google è in grado di intercettare esplosioni di backlink spam, quindi è improbabile che questi tipi di attacchi influenzino il tuo ranking. Inoltre, un singolo link di spam (anche se è esteso a tutto il sito) non sarebbe in grado di influenzare le classifiche di un sito, indipendentemente da quanti link di qualità avessi in precedenza. Ecco perché la SEO negativa in genere implica collegamenti da un gruppo di siti o link farm, ovvero un hub di siti web interconnessi.

3. Eseguire lo scraping dei contenuti di un sito e creare dei duplicati

Un’altra tecnica SEO negativa è la falsificazione di contenuti duplicati. La pratica dello scraping si basa sul creare duplicati dei siti web o di parte dei loro contenuti, copiarli su altri siti e diffonderli sul web.

4. Postare recensioni negative false 

Ricevere recensioni negative può avere una pessima influenza sul posizionamento nei motori di ricerca locali e, purtroppo, sono uno dei metodi più utilizzati dai concorrenti per ostacolare l’attività e il ranking di un sito web. Per questo motivo dovresti sempre tenere monitorato il tuo profilo Google My Business. Le recensioni false violano la policy di Google, secondo la quale “non si dovrebbero mai pubblicare recensioni per conto di altri o travisare la propria identità e riportare false affermazioni sul luogo che si sta recensendo.”

5. Inviare richieste di rimozione false ai webmaster e rimuovere backlink

Per influenzare le tue posizioni nelle SERP, un’altra tecnica utilizzata consiste nel fingere di essere te o un’agenzia che agisce a tuo nome ed entrare in contatto con i webmaster chiedendogli di rimuovere i link che puntano al tuo sito.
Queste sono le tattiche più comuni per quanto riguarda gli attacchi di negative SEO. Ad ogni modo, se dovesse verificarsi un evidente calo nel ranking, prima di pensare di aver subito un attacco da negative SEO dovresti verificare alcune condizioni:
  • Un aggiornamento nell’algoritmo di base di Google.
  • L’esclusione dal filtraggio algoritmico di Google.
Fai in modo che i contenuti del tuo sito web siano sempre ottimizzati, coinvolgenti e orientati all’utente e controlla i tuoi backlink perché potresti già avere un profilo di backlink che i filtri di Google potrebbero considerare spam (contenenti link innaturali).
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Customer Data Platform: cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi

CDP: cos’è

La CDP o Customer Data Platform è una piattaforma utilizzata per la raccolta e l’aggregazione dei dati dei clienti in un unico database. La CDP consente di dialogare con tutti i software e canali digitali in possesso dell’azienda, tracciare il comportamento degli utenti e integrare i dati con altri software aziendali.

I dati raccolti da una CDP possono includere:

  • Dati sulle transazioni relative ad acquisti passati
  • Cronologia di navigazione
  • Dati demografici
  • Dati contabili
  • Dati comportamentali
  • Download o clic su file
  • Dati sull’utilizzo del prodotto
  • Dati dei partner e di terzi

Il vantaggio principale derivante dall’utilizzo della CDP riguarda la possibilità di aggregare diverse fonti di dati (online e offline) e utilizzarli al fine di avere una visione completa del cliente, la cosiddetta “Single Customer View” e fornire una comunicazione efficace e personalizzata.

Le differenze tra CDP, CRM e DMP

Le CDP si distinguono da altre piattaforme di CRM e DMP perché utilizzano principalmente dati di prima e seconda parte e si basano su informazioni reali e veritiere sull’identità e il comportamento dei consumatori. I CRM sono molto simili alle CDP ma non gestiscono più tipi di dati e utilizzano solo dati di prima parte. Le DMP invece utilizzano solo dati di terze parti e sono progettate principalmente per migliorare il targeting degli annunci sulla rete display e video.

Una CDP quindi è un software più orientato ad una raccolta dettagliata e centralizzata di dati provenienti da più fonti affidabili, questo è ciò che la distingue anche dalla Marketing Automation che è più orientata ad automazioni che si verificano in risposta a determinate azioni intraprese dagli utenti.

SALESmanago: AI driven Customer Data Platform & Marketing Automation

SALESmanago è una Customer Data Platform che consente di raccogliere tutti i dati dei tuoi contatti, indirizzare e personalizzare le tue campagne e ricostruire il profilo dei tuoi clienti con l’utilizzo di dati comportamentali e transazionali in tempo reale. La piattaforma consente di realizzare campagne multicanale e impostare regole per l’automazione determinando le azioni che dovranno essere implementate a seguito di un determinato comportamento del proprio cliente. Inoltre, dà la possibilità di automatizzare il coinvolgimento dei visitatori del sito grazie alla creazione di contenuti personalizzati e dinamici, programmi di lead nurturing e di scoring e delle activation campaign con offerte dinamiche e sconti personalizzati. Infine, SALESmanago dà la possibilità di avvalersi dello strumento “Copernicus”, un potente motore di raccomandazioni che grazie a machine learning e AI analizza le transazioni, i profili dei clienti e il traffico sul tuo e-commerce per fornire agli utenti consigli sui prodotti che potrebbero essere di loro interesse, e ti informa su quelli che potrebbero potenzialmente acquistare.

Perché scegliere SALESmanago

I vantaggi relativi all’utilizzo di SALESmanago sono molteplici:

  • Aumento del tasso di acquisizione di nuovi lead
  • Incremento del ROI
  • Monitoraggio del comportamento degli utenti (es. data di compleanno, preferenze sui prodotti…)
  • Personalizzazione e semplificazione delle strategie di marketing sul ciclo di vendita
  • Migliore interazione con i clienti e con il sito e-commerce
  • Fidelizzazione dei clienti

Vuoi aumentare le vendite del tuo e-commerce? Hai bisogno di una consulenza personalizzata? Se sì, CONTATTACI!

LinkedIn: come migliorare la propria presenza online

Come migliorare il proprio profilo LinkedIn?

LinkedIn può essere un ottimo canale da utilizzare per la propria crescita professionale, fare ricerca attiva di lavoro, creare un’ampia rete professionale e intercettare nuovi partner o clienti ma per sfruttare a pieno il suo potenziale è bene conoscerne il suo funzionamento e avere in mente una strategia chiara e coerente ai propri obiettivi.  

In questo articolo ti forniremo 8 consigli che potrai applicare per migliorare la tua presenza online e fare personal branding su LinkedIn.

Perché è importante fare personal branding?

Il tuo personal branding è il modo in cui ti presenti sul mercato e come costruisci l’identità del tuo brand raccontando le tue conoscenze, le tue competenze, il tuo stile e le tue abilità in modo efficace. Fare personal branding ti aiuterà a posizionarti nella mente degli utenti e a distinguerti dai tuoi competitor.

8 consigli per migliorare il tuo profilo LinkedIn

1. Pubblica contenuti con regolarità 

Nel momento in cui crei una pagina aziendale o personale su LinkedIn è importante continuare a creare e postare contenuti con una certa frequenza al fine di creare una buona rete professionale e intercettare potenziali partner, clienti e fornitori. Pubblicare con costanza è un’azione che premia sempre sui social media. Una volta che hai individuato i temi centrali su cui focalizzarti, impegnati a postare con regolarità e cerca di proporre e condividere contenuti a intervalli di tempo regolari.  

2. Raccontati 

Racconta il tuo lavoro e la tua esperienza professionale attraverso video, post, sondaggi, quiz e confrontati con gli altri professionisti interagendo direttamente sotto ai loro post oppure taggandoli se ritieni che i tuoi contenuti possano essere di loro interesse.  

3. Aggiorna l’immagine di copertina 

L’immagine di copertina è uno degli elementi iconografici maggiormente in vista. Sfruttala per promuovere te stesso o il tuo brand. Per esempio, potresti mettere in evidenza un evento a cui hai preso parte, un libro che hai scritto di recente oppure creare una copertina che metta in rilievo il tuo ruolo e la tua professione. 

 4. Migliora la sezione in primo piano e aggiorna i tuoi contenuti 

Presenta il tuo sito web, i tuoi ultimi articoli sul blog, le case study più interessanti e altri contenuti che pensi possano migliorare e far crescere la tua reputazione professionale.  

 5. Accetta richieste di collegamento solo da contatti che ritieni utili per la crescita della tua rete 

Non è necessario avere una rete molto ampia se le persone che ne fanno parte non condividono i tuoi obiettivi di crescita personale e professionale. Cerca di interagire con gli utenti della tua rete, esprimi le tue opinioni in merito alle discussioni che si sviluppano e, se trovi dei contenuti interessanti affini a quelli che posti tu, lascia un commento e interagisci. In questo modo potresti essere notato dagli altri partecipanti alla discussione e allargare il tuo network.  

 6. Individua le keyword migliori con cui posizionarti 

Anche su LinkedIn puoi utilizzare gli hashtag per posizionarti e interagire il più possibile con i professionisti a te affini ma fai attenzione a non inserirne troppi, cerca di utilizzare solo gli hashtag più pertinenti ai contenuti che stai postando. 

 7. Promuovi il tuo brand differenziando il profilo personale da quello aziendale

Sebbene i brand siano sempre più volti all’umanizzazione, leggere il post di un professionista sulla sua pagina personale crea molta più fiducia e consente di entrare maggiormente in empatia con i tuoi utenti. Dunque, sarebbe meglio differenziare il tuo profilo personale da quello aziendale e suddividere gli argomenti di cui vorresti parlare equamente sui due canali. Una volta che avrai conquistato la fiducia della tua rete di contatti, diventerai il loro punto di riferimento e sarai riconosciuto come esperto del tuo settore. 

 8. Crea un piano editoriale coerente su tutti i tuoi canali 

Essere presenti su tutti i social media non significa postare gli stessi contenuti su tutti i profili. Cerca di dedicare dei contenuti esclusivi per ogni piattaforma mantenendo al contempo un filo conduttore tra gli argomenti. 

In conclusione, curare la propria presenza online può aumentare non solo la rete dei nostri contatti ma soprattutto la percezione che altri utenti hanno di noi e delle nostre competenze.  Tuttavia, l’attività di personal branding richiede molto tempo, per questa ragione è meglio affidarsi a dei professionisti che elaboreranno per te la strategia più adatta per attirare nuovi e potenziali partner, collaboratori e clienti. 

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Ecommerce: 11 consigli per migliorare la UX e incrementare il Conversion Rate

Che cos’è la UX?

Nel mondo dell’e-commerce spesso ci si focalizza troppo sul prodotto e poco sulla soddisfazione dei clienti. Questo è un grave errore che potrebbe portare, a lungo termine, ad ottenere bassi tassi di conversione e a una drastica riduzione delle entrate. A questo proposito interviene l’ottimizzazione della UX che può aiutare a creare un’esperienza che soddisfi le esigenze dei visitatori del tuo sito, a migliorare concretamente il customer journey dei tuoi clienti e incrementare i tuoi profitti.

Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di UX? L’espressione “user experience”, abbreviata in “UX”, fa riferimento all’esperienza complessiva che i clienti vivono quando visitano il tuo sito web. L’esperienza utente comprende il particolare insieme di sensazioni positive (convenienza, facilità, soddisfazione, ecc.) che gli utenti provano quando interagiscono con il tuo ecommerce. Una “buona” esperienza utente è quella in cui un cliente può soddisfare le proprie esigenze, implicite o esplicite, nel modo più semplice e rapido possibile.

Tuttavia, l’ottimizzazione dell’esperienza utente non è la stessa cosa dell’ottimizzazione del tasso di conversione. L’ottimizzazione della UX è incentrata su metriche come soddisfazione, facilità di utilizzo e usabilità. Altre forme di ottimizzazione mirano esclusivamente a potenziare metriche specifiche come conversioni, AOV (Average Order Value o valore medio dell’ordine) e CLV (Customer Lifetime Value o valore del ciclo di vita del cliente).

In questo articolo, ti forniremo 8 consigli per ottimizzare l’esperienza utente del tuo e-commerce.

Quali sono le metriche UX più importanti per l’e-commerce?

La maggior parte delle metriche UX richiede un feedback diretto dai clienti sotto forma di sondaggi e/o recensioni.

Le metriche che dovresti monitorare sono principalmente 3:

  • Soddisfazione: quanto sono soddisfatti gli utenti dell’esperienza di acquisto? Questi dati vengono generalmente raccolti dopo l’acquisto tramite moduli in cui viene chiesto di valutare l’esperienza.
  • Disponibilità a fare una raccomandazione: con quale frequenza i clienti condividono le tue offerte e promozioni quando richiesto? Questa metrica fa riferimento al NPS (Net Promoter Score).
  • Conversione: il numero di clienti che completano l’acquisto.

Quali piattaforme di e-commerce hanno la migliore UX?

In generale, le migliori piattaforme sono quelle che consentono di personalizzare l’esperienza utente e aggiungere funzionalità incentrate sulla UX.

Di seguito elencheremo 5 piattaforme di ecommerce che hanno un buon grado di usabilità

  • Shopify: Shopify è una delle piattaforme più popolari per le piccole e medie imprese. È la soluzione ideale se hai un negozio piccolo perché mette a disposizione un’ampia gamma di opzioni di personalizzazione, temi e componenti aggiuntivi che ne semplificano l’implementazione. La piattaforma dispone anche di una piattaforma di analisi approfondita per il monitoraggio e l’analisi del comportamento dei clienti nel contesto della UX.
  • Magento: Magento è una soluzione di livello aziendale che consente un alto grado di personalizzazione quando si tratta di progettare la tua vetrina. Se disponi di un team di sviluppatori dedicato, Magento ti darà la libertà di personalizzare la tua esperienza utente esattamente come desideri dandoti accesso a un potente set di funzionalità, temi e componenti aggiuntivi.
  • BigCommerce: BigCommerce è regolarmente classificato come una delle migliori piattaforme di e-commerce in generale. Ha un seguito consistente composto sia da grandi che da piccole imprese e dà la possibilità di combinare una serie di opzioni di personalizzazione per consentire agli sviluppatori di apportare modifiche più complesse.
  • WooCommerce: Se gestisci il tuo sito su WordPress, poche altre piattaforme possono eguagliare il set di funzionalità che ottieni con WooCommerce. In termini di esperienza utente, puoi personalizzare il tuo e-commerce e il percorso del cliente, insieme a una serie di plug-in che semplificano l’aggiunta di nuove funzionalità senza dover ricorrere all’aiuto degli sviluppatori.
  • PrestaShop: PrestaShop è una piattaforma open source e ospitata su cloud. La flessibilità di PrestaShop lo rende una scelta perfetta per sviluppatori e rivenditori che desiderano un alto livello di flessibilità senza i costi aggiuntivi delle soluzioni aziendali come Magento. Migliaia di componenti aggiuntivi rendono ancora più semplice l’implementazione di nuove funzionalità.

Come migliorare la UX di un e-commerce?

Di seguito 8 suggerimenti per migliorare l’esperienza utente del tuo e-commerce 

1. Chiedi recensioni ai tuoi clienti

I sondaggi e le recensioni sono il modo migliore per raccogliere dati sul tuo sito e porre domande ai clienti tramite moduli brevi e semplici. In cambio, potresti valutare di offrire un buono sconto o un regalo gratuito agli utenti che decidono di scrivere una recensione. Infine, mostra i moduli subito dopo le transazioni (o inviali tramite e-mail), l’acquisto rappresenta la fine del percorso del cliente ed è solitamente il momento migliore per raccogliere feedback.

2. Migliora la velocità del tuo sito

Gli utenti odiano i siti lenti. Non c’è niente di più frustrante che dover aspettare il caricamento di una pagina. Quindi, migliorare la velocità del tuo sito è uno dei modi più semplici e veloci per aumentare la soddisfazione del cliente e allo stesso tempo aumentare il tasso di conversione e il valore dell’ordine. Vai su Google PageSpeed Insights e valuta la velocità del tuo sito tramite lo strumento gratuito. Ti verranno forniti consigli pratici per aumentarne la velocità ed eliminare i problemi che lo rallentano.

Per migliorare la tua page speed potresti eseguire queste semplici azioni:

  • Ottimizza le immagini: usa i formati appropriati per le immagini e assicurati che non siano più grandi di quanto dovrebbero essere.
  • Minimizza HTML, Javascript e CSS: la minimizzazione è essenzialmente un processo che “riduce al minimo” il codice dello sviluppatore eliminando spazi, virgole, note e così via che non sono necessari.
  • Riduci i reindirizzamenti: i reindirizzamenti richiedono più risposte del server, aumentando il tempo necessario per caricare completamente le pagine e allungando i tempi di attesa per l’utente.
  • Usa un provider di hosting veloce: non c’è molto che puoi fare per migliorare la velocità del tuo hosting se è lento. Assicurati di scegliere un provider veloce, potresti anche prendere in considerazione l’aggiornamento dall’hosting condiviso a un server dedicato o VPS (server privato virtuale).

3. Rendi la navigazione e la ricerca intuitive

I siti di e-commerce dovrebbero essere costruiti per consentire una navigazione rapida, agevole e intuitiva. Molti clienti arriveranno al tuo sito senza alcun obiettivo prefissato in mente oppure potrebbero essere alla ricerca di un prodotto specifico o, ancora, cercare solo un particolare prodotto o set di prodotti.

In ogni caso, dovresti rendere il più semplice possibile il percorso di navigazione e rendere disponibili le funzionalità di ricerca.

  • Consenti agli utenti di spostarsi avanti e indietro tra categorie e sottocategorie su dispositivi mobili senza essere indirizzati a una nuova pagina.
  • Utilizza i menu a discesa delle sottocategorie sotto le etichette delle categorie principali sul desktop.
  • Aggiungi immagini alle icone sui dispositivi mobili in modo che i clienti sappiano esattamente su cosa stanno facendo clic.
  • Utilizza una funzione di ricerca con correzione automatica e includi informazioni sul prodotto come il prezzo e le immagini del prodotto nei risultati di ricerca.
  • Ricorda sempre di progettare opzioni di ricerca e navigazione separate per dispositivi mobili e desktop. Il modo in cui gli utenti interagiscono con i menu sui dispositivi cellulari è diverso dal modo in cui navigano sul desktop.

4. Semplifica il processo di checkout

Un alto tasso di abbandono del carrello è spesso correlato a moduli di pagamento lunghi e noiosi.

Per evitarlo, semplifica i moduli di pagamento su dispositivi mobili e desktop, abilita la compilazione automatica e riduci i tempi di attesa. Infine, chiedi gli indirizzi e-mail degli utenti all’inizio del processo in modo da poter effettuare il remarketing in una fase successiva.

5. Utilizza un layout di informazioni incentrato sul cliente per le pagine dei prodotti

Le informazioni dovrebbero essere organizzate in modo da facilitarne la fruizione da parte dei visitatori. Ad esempio, è utile visualizzare una pagina di prodotto in cui la descrizione del prodotto si trova accanto all’immagine e vengono fornite tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione di acquisto (prezzo, dettagli di spedizione, opzioni dell’articolo, ecc.).

Ecco alcuni suggerimenti per il layout della pagina del prodotto:

  • Utilizza paragrafi brevi ed elenchi puntati ove possibile.
  • Evidenzia le informazioni più essenziali.
  • Includi prezzo, informazioni sulla spedizione e opzioni del prodotto accanto al CTA principale.
  • Mostra una sezione dedicata per le recensioni.

6. Ottimizza il funnel di vendita

Per avere una visione d’insieme dell’intero percorso del cliente, ottimizza tutte le tue pagine inclusa la home page, le pagine delle categorie, le pagine del carrello e così via. Inoltre, non dimenticare mai l’esperienza post-acquisto: programma l’invio di e-mail transazionali e dai la possibilità di effettuare resi e rimborsi.

7. Testa

Per migliorare le prestazioni del tuo sito web, esegui test frequenti, analizza le azioni dei tuoi competitor e cerca di comprendere cosa funziona meglio per il tuo pubblico.

8. Includi una barra di ricerca

Cerca sempre di includere una barra di ricerca nel tuo sito web così da rendere più facile la navigazione. Se gli utenti non riuscissero a trovare quello che cercano, o avessero l’impressione di perdersi tra le pagine del tuo e-commerce, è molto probabile che provino un senso di frustrazione e saranno tentati di abbandonare il tuo sito. Per questo motivo una barra di ricerca potrebbe aiutare a migliorare notevolmente la soddisfazione dei tuoi utenti e aumentare, di conseguenza, l’engagement rate.

9. Migliora la leggibilità con spazi e immagini

Per migliorare la leggibilità e alleggerire lo sforzo nella lettura, cerca di evitare enormi blocchi di testo, lascia degli spazi bianchi tra una sezione e l’altra e tra un’immagine e l’altra e soprattutto inserisci sempre delle immagini di alta qualità.

10. Avvisa i clienti di offerte, sconti e omaggi

I clienti amano le promozioni, i saldi, la spedizione gratuita, dunque, potresti includere notifiche su tutti questi vantaggi nelle pagine dei prodotti e metterli in evidenza nuovamente nella pagina del carrello. Inoltre, se fai delle promozioni e le pubblicizzi tramite e-mail o sui social media, è importante assicurarsi che le landing page riportino le stesse informazioni e facciano capire al cliente che si trovano sulla pagina giusta. Infine, se offri un articolo a un prezzo scontato, includi il prezzo originale accanto al prezzo scontato.

11. Ricrea un’esperienza di acquisto simile a quella che gli utenti vivono in un negozio fisico

Consenti ai clienti di interagire con i prodotti attraverso immagini di alta qualità, descrizioni informative e recensioni di altri utenti, dunque includi:

  • Immagini ad alta risoluzione che mostrano caratteristiche importanti e possono essere ingrandite per vedere dettagli specifici.
  • Descrizioni evocative che creano un senso tangibile del prodotto oltre a fornire caratteristiche tecniche.
  • Recensioni e testimonianze che includono contenuti multimediali come video e immagini che mostrano il prodotto in uso.
  • Dettagli sulla taglia dei modelli per capi di abbigliamento.

In sintesi, per creare un e-commerce customer-centric, testa queste piccole modifiche e cerca di ottimizzare l’esperienza utente cercando di comprendere quali sono le preferenze degli utenti e quali aspetti puoi migliorare. Questo ti consentirà di ottenere un grande vantaggio competitivo rispetto ai tuoi concorrenti.

Hai ancora dei dubbi? Se sì, CONTATTACI!

I trend del marketing nel 2022

Quali saranno i principali trend del marketing nel 2022?

I professionisti del marketing sono consapevoli che le preferenze dei consumatori sono in continua evoluzione. Nell’ultimo anno, si sono verificati numerosi cambiamenti, tra questi si annoverano: una brusca sospensione degli eventi in presenza, un massiccio spostamento verso strategie di marketing digitale e, per molti, una drastica riduzione del budget da investire in campagne online e offline.

Le persone desidereranno un ritorno alla vecchia normalità o continueranno ad abbracciare le abitudini che hanno sviluppato nell’ultimo anno? Quali canali risulteranno essere più efficaci per il consumatore post-pandemia?

In questo articolo abbiamo riportato le principali tendenze che caratterizzeranno il 2022.

Il futuro degli eventi sarà ibrido

Quando la pandemia ha imposto le chiusure e il rispetto delle norme di distanza sociale, i professionisti del marketing hanno dovuto affrontare la cancellazione di tutti i tipi di eventi in presenza, dalle grandi aperture dei negozi ai concerti. A prendere il loro posto sono subentrati gli eventi virtuali che sono diventati essenziali per poter coinvolgere clienti e lead. Infatti, se da un lato gli utenti desiderano riunirsi di nuovo e poter assistere agli eventi di persona, dall’altro lato molte persone preferiscono continuare a fruire degli eventi virtuali. Dunque, per poter soddisfare entrambe le esigenze si prevede che verranno organizzati eventi ibridi. Gli eventi di persona continueranno ad avere una forte componente digitale e tecnologie come Augmented Reality e Virtual Reality aiuteranno a creare un’esperienza coinvolgente e interattiva.

Aumento di azioni di Corporate Social Responsibility

Coinvolgere le organizzazioni non profit sarà una parte importante dei piani di marketing. Sempre più consumatori cercano di supportare le aziende che hanno una mission ben definita. Questa tendenza non farà che aumentare e, in futuro, le aziende dovranno sempre più dimostrare di collaborare con organizzazioni non profit. Tuttavia, il tuo piano di marketing non dovrebbe limitarsi a esprimere semplicemente il supporto per un’organizzazione di beneficenza ma dovrebbe includere obiettivi efficaci come posizionamento di prodotti, marketing di affiliazione, donazioni o sponsorizzazioni aziendali.

L’IA a servizio dell’influencer marketing

L’intelligenza artificiale renderà l’influencer marketing più facile da gestire e più orientato ai risultati. Con un valore di 9,7 miliardi di dollari nel 2020, si stima che il mercato raggiungerà i 15 miliardi di dollari entro il 2022, con una quasi maggioranza di esperti di marketing che dichiara di destinare più del 20% della propria spesa ai contenuti degli influencer.

Grazie all’IA è possibile selezionare gli influencer più adatti per gli obiettivi aziendali dal momento che sistemi di intelligenza artificiale possono guardare e valutare milioni di video di vari influencer contemporaneamente e confrontarli tra loro e, grazie all’analisi predittiva è possibile fare delle previsioni sul possibile sviluppo e le entrate che possono derivare dalle conversioni prodotte da ciascun influencer.

Utilizzo di alternative ai cookie di terze parti

Con il recente annuncio di Google l’eliminazione dei cookie di terze parti è stata rinviata fino al 2023. Questo non significa però che la questione sia meno critica. I consumatori chiedono maggiore protezione per la propria privacy e maggior controllo sull’utilizzo che viene fatto dei propri dati.

Per rispondere a questo cambiamento, si potrebbero sfruttare a pieno i dati di prima parte, in alternativa si potrebbero utilizzare strumenti come Google’s Privacy Sandbox o FLoC (Federated Learning of Cohorts) per ottenere la personalizzazione e il targeting dei consumatori senza invadere la privacy degli utenti. Indipendentemente da ciò, gli strumenti CRM, i sondaggi e i contenuti interattivi diventeranno sempre più fondamentali per il successo della tua strategia di marketing.

Video marketing

La tendenza di utilizzare video marketing non è nuova, ma continuerà a ricoprire un ruolo strategico per entrare in contatto con i clienti esistenti e potenziali.

Per elaborare una valida strategia di video marketing:

  • Fai un video marketing plan
  • Specifica gli obiettivi e alloca il budget di produzione e promozione sulle piattaforme che ritieni interessanti per i tuoi possibili consumatori.
  • Diversifica la distribuzione dei contenuti
  • Decidi, poi, se puntare su filmati emozionali, informativi o più istituzionali, in base al tuo settore di riferimento e al tipo di mercato a cui ti rivolgi.

Una buona strategia di videomarketing, inoltre, ti consente di incorporare filmati di valore all’interno e all’inizio delle tue landing page o pagine del sito/blog.

Questo accrescerà il tempo di permanenza medio in pagina, migliorandone la posizione sui motori di ricerca e aumentandone la visibilità e la probabilità di ricevere backlink, aumentando al contempo i tassi di conversione.

E tu? Sei pronto ad affrontare il 2022? Hai già pensato a come implementare e migliorare la tua strategia di marketing?

Come analizzare le keyword dei competitor?

Che cos’è un’analisi delle parole chiave della concorrenza?

Nel digital marketing, è fondamentale individuare, analizzare e monitorare le azioni dei propri concorrenti, in quanto i risultati che riuscirai a raggiungere potrebbero essere influenzati anche da quello che fa la concorrenza.

L’analisi dei competitor fa parte della keyword research e serve a comprendere come si posiziona la concorrenza, quali keyword utilizza per posizionarsi e come puoi superarli indirizzando più lead al tuo sito web.

Come eseguire un’analisi delle parole chiave della concorrenza

Il primo passo nella ricerca delle parole chiave della concorrenza è sapere come ti posizioni rispetto ai tuoi competitor, ovvero coloro che si classificano per lo stesso tipo di parole chiave del tuo sito web. Per trovarli, inizia con una semplice ricerca su Google. Scoprirai spesso che questi concorrenti hanno le più alte classifiche organiche e commerciali. Scegli le parole chiave principali più rilevanti per la tua attività per vedere chi sta dominando. Potresti essere sorpreso di vedere chi è in competizione con te per le tue stesse parole chiave!

Una volta individuate, organizza le keyword in Excel. Ciò significa che avrai bisogno di una strategia per organizzare i dati in modo che tutte le informazioni per ogni singola parola chiave siano chiaramente visualizzate nel foglio di calcolo. Ciò è particolarmente importante quando raccogli dati da più fonti, ad esempio se utilizzi sia Google Ads che Semrush.

Inizia esaminando e valutando accuratamente l’elenco delle parole chiave della concorrenza:

  • Controlla le parole chiave che condividi con i tuoi concorrenti ed elimina quelle che non hanno senso per la tua attività.

Per identificare rapidamente quali parole chiave sono più importanti di altre, quindi, devi eseguire un’analisi manuale delle parole chiave dei tuoi concorrenti e considerare la loro rilevanza, traffico organico e SERP attuali.

  • Rivedi le SERP per ogni parola chiave evidenziata e annota eventuali opportunità organiche o a pagamento che potresti aver perso e come potresti indirizzarle.

Dopo aver ristretto l’elenco delle parole chiave della concorrenza alle parole chiave più pertinenti o accessibili e aver esplorato tutte le opportunità di traffico organico tue e dei tuoi concorrenti, il passo successivo è incrociare i risultati organici con il traffico a pagamento dei tuoi concorrenti.

  • Presta particolare attenzione alle parole chiave per le quali i tuoi concorrenti si posizionano più in alto.

Osservare i contenuti che indirizzano la maggior parte del traffico verso i tuoi competitor è un ottimo modo per ottenere informazioni sulla loro strategia.

  • Identifica il “Keyword Gap”, ovvero seleziona le keyword per le quali non ti stai posizionando.

Per capire su quali tipi di contenuti concentrarti e definire meglio la tua content strategy, cerca di colmare il divario con contenuti che possono essere posizionati in modo da ottenere una fetta del traffico organico.

Tuttavia, per posizionarsi per tali query di ricerca è necessario migliorare la UX del tuo sito e lavorare anche sulla SEO.

Hai ancora dubbi sull’analisi competitiva? Hai bisogno di una consulenza personalizzata? Se sì, CONTATTACI! Ti aiuteremo ad elaborare la strategia di marketing più adatta al tuo settore e a far crescere il tuo business!

Come impostare workflow che convertono con la marketing automation

I workflow: la base delle logiche di automazione

I workflow, sono flussi di e-mail automatici in grado di raggiungere il cliente in base al suo comportamento, oppure anticipandolo per stimolare un’azione. Questo permette di risparmiare tempo e di sfruttare i dati che le piattaforme di Marketing Automation immagazzinano per personalizzare le e-mail inviate e tracciare in modo più preciso i risultati di ogni attività.

Un workflow è composto da:

  • Invio di un messaggio
  • Tempi di attesa tra un messaggio e l’altro
  • Trigger di ciascun messaggio

Ad esempio, possiamo definire dei flussi di messaggi automatici basati su trigger e risposte degli utenti che seguono percorsi diversi a seconda delle risposte degli utenti.

L’obiettivo di impostare workflow è coltivare il rapporto e accompagnare il destinatario alla conversione, qualunque essa sia.

10 esempi di workflow per la tua strategia di Marketing Automation

  • EMAIL DI BENVENUTO

Per accogliere gli utenti che si iscrivono alla tua newsletter, dopo averli ringraziati, puoi mostrar loro i prodotti o i contenuti più interessanti per loro, indicare i profili social o invitarli a contattarti se dovessero aver bisogno di ulteriori informazioni.

  • WORKFLOW BASATO SUI CONTENUTI

Questo workflow si attiva se qualcuno effettua il download del cosiddetto lead magnet, ovvero il contenuto scaricabile a seguito della compilazione di un form.

I lead magnet possono essere: infografiche, paper, case study, video-tutorial educazionali.

Sulla base dell’argomento del lead magnet si possono poi impostare una serie di email relative a quello stesso argomento, fino ad arrivare alla proposta finale di acquisto.

  • PROVA GRATUITA

Ogni prospect che richiede una prova gratuita è un contatto prossimo all’acquisto. Per questo motivo, vale la pena inviare subito una e-mail automatizzata per ringraziarlo e mantenerlo attivo. Ad esempio, si possono successivamente inviare e-mail con video-tutorial esplicativi, link con risorse utili, informazioni e guide che rendano l’esperienza migliore. In più, si possono chiedere dei feedback sulla sua esperienza d’uso e proporgli sessioni di formazione ed invitarlo ad apprendere meglio i vantaggi del prodotto o servizio che sta testando.

  • CARRELLO ABBANDONATO

Uno dei più classici e profittevoli esempi di e-mail marketing automation è proprio quello del carrello abbandonato. Anche in questo caso, si potrebbe incentivare all’acquisto attraverso un piccolo omaggio, proponendo la spedizione gratuita, o offrendo uno sconto.

  • EVENTO

Se stai organizzando un evento, o un webinar, è una buona idea utilizzare l’email marketing per inviare una comunicazione prima dell’evento e un’altra ad evento terminato a tutti gli iscritti. Questo ti aiuterà a mantenere alta l’aspettativa, infondendo un sentiment di attesa positiva e, a fine evento, riuscire a mantenere un dialogo con i partecipanti e proporre altre iniziative o l’acquisto di un prodotto o servizio.

  • ARTICOLI AGGIUNTIVI

Un’altra tattica molto efficace è inviare un messaggio alle persone che hanno già effettuato l’acquisto mostrando loro dei prodotti affini a quelli acquistati. Questo ti aiuterà anche a comprendere le esigenze e le preferenze dei tuoi utenti.

  • ACQUISTO RICORRENTE

Ai clienti che acquistano con una certa regolarità, si possono inviare delle mail che ricordino loro che le scorte stanno finendo e incentivarli a ripetere l’acquisto.

  • WORKFLOW PER UPSELLING

Ai clienti alto spendenti si possono proporre prodotti e servizi diversi. I wokflow possono essere utilizzati, in questo caso, per aggiornare o proporre offerte di valore superiore ai clienti esistenti, o proporre prodotti complementari in base a quello che hanno già acquistato.

  • RICHIESTA RECENSIONE O FEEDBACK

Invia un’e-mail al tuo elenco di contatti e chiedi loro un feedback sul tuo prodotto/servizio. Questo aiuterà ad avere un database dei tuoi referral, sarai in grado di determinare quali sono gli utenti più attivi e attirare nuovi e potenziali clienti.

  • FOLLOW UP PER CHI VISITA IL TUO SITO WEB

Se i pixel di tracciamento e conversione sono ben configurati sul tuo sito web, puoi impostare dei workflow e inviare contenuti ai lead in base alle pagine del sito web che hanno visitato e inviare loro tutte le informazioni utili per portare il lead a compiere il passo successivo.

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