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6 step per attirare traffico paid che converte

Come attirare traffico paid che converte?

Aumentare le vendite è l’obiettivo di ogni imprenditore o marketing manager, e il primo passo da compiere per raggiungerlo è quello di aumentare il traffico diretto al tuo sito web e attirare nuovi potenziali clienti. Però prima di iniziare a pianificare qualsiasi strategia e scegliere quali strumenti utilizzare, è fondamentale capire quali sono gli elementi di una strategia di marketing online che funzionano e analizzarli per riuscire ad adattarli al meglio alla tua attività. Tutto dipende dal tipo di business, dal mercato in cui si opera, dal processo di acquisto dei clienti e dalle fonti che scegliamo di utilizzare per generare traffico. Spesso si tende a dare la priorità al traffico web a pagamento sebbene il traffico a pagamento non garantisca di raggiungere risultati immediati. Infatti, ogni fonte di traffico a pagamento ha la propria politica dei prezzi e deve rispettare determinati requisiti per gli annunci che presenta. Per evitare di generare innumerevoli versioni di testi pubblicitari, ottenere clic che non si convertono mai in lead e pagare in eccesso per i clienti che non garantiscono un buon ritorno sull’investimento, è importante creare e implementare una buona strategia, unendo la pianificazione manuale all’automazione.

In questo articolo spiegheremo come impostare campagne paid efficaci.

Che cos’è il traffico di ricerca a pagamento e come funziona?

Il traffico web a pagamento è costituito dai visitatori che arrivano sul tuo sito web dopo aver cliccato su un annuncio e può provenire da diverse fonti:

  • Annunci display: banner, testi, immagini, ecc. inseriti su siti web di terzi;
  • Ricerca a pagamento: annunci che i motori di ricerca come Google e Bing mostreranno in SERP;
  • Annunci sui social media: annunci offerti agli utenti su piattaforme di social media come Facebook, Instagram, LinkedIn, ecc.;
  • Contenuti sponsorizzati: contenuti degli inserzionisti che gli editori sono pagati per distribuire;
  • Annunci nativi: annunci che vengono visualizzati su una piattaforma in modo simile ai suoi media esistenti.

Come impostare traffico paid e generare lead e transazioni

1. Crea una roadmap del traffico paid

Le persone che affermano che il PPC non funziona potrebbero aver provato a eseguire le proprie campagne pubblicitarie senza averle pianificate con anticipo. Per evitare di spendere troppo budget e ottenere scarse impression e una bassa percentuale di clic (CTR), dovresti impostare KPI ragionevoli, fare ricerche approfondite sul tuo target di riferimento, impostare un messaggio di marketing chiaro e stilare un elenco di idonei canali per diffonderlo.

2. Pianifica il tuo budget

A seconda del settore in cui si opera, il CPC può variare in modo significativo. Ad esempio, nell’elettronica, un clic può costare in media solo $ 0,74, che è quasi nulla rispetto al settore assicurativo, dove il prezzo medio è di $ 14,50. Un altro problema riguarda la pianificazione del budget. Se non hai ben chiaro quale sia il tuo budget e su quali attività hai intenzione di spenderlo, rischierai di ottenere solo lead di bassa qualità.

Per pianificare correttamente il tuo budget:

  • Scegli le keyword principali su cui concentrarti. A seconda del tuo obiettivo, le keyword possono variare notevolmente in termini di prezzo e concorrenza.
  • Seleziona le località su cui impostare la tua pubblicità. Il CPC può variare in modo significativo tra stati e regioni. Controlla il tuo settore utilizzando la mappa CPC e scopri quali località potrebbero essere più adatte alla tua pubblicità e quali devi escludere per risparmiare sul budget.
  • Individua il KPI principale. Le keyword che creano awareness non generano necessariamente conversioni, poiché è molto meno probabile che il tuo pubblico sia pronto per l’acquisto. Imposta un solo KPI per ogni campagna.

3. Scrivi un copy convincente

  • Pensa al tuo target di riferimento. Quali sono i loro bisogni latenti?
  • Osserva i tuoi concorrenti.
  • Fai dei test A/B: scrivi almeno 3 titoli univoci e 2 descrizioni per poter comprendere le preferenze dell’utente.

4. Imposta una landing page efficace

Ora immagina di fare clic sul tuo annuncio. Vale la pena esplorare la tua landing page? Mantiene la promessa che hai fatto?

Per evitare di sprecare budget: controlla la frequenza di rimbalzo della pagina di destinazione, il tempo di permanenza sulla pagina, la mappa di calore e il tasso di abbandono; questo è un modo per sapere esattamente quanto il tuo sito web sia attraente per i visitatori.

Se il tasso di abbandono è molto alto, la pagina probabilmente non si allinea con le parole chiave per cui è visualizzata e stai parlando con le persone sbagliate. Se il tempo di permanenza è buono  ma gli utenti non fanno mai clic sull’invito all’azione (CTA), la tua offerta non li entusiasma.

Ecco alcuni suggerimenti per impostare una landing page che converte:

  • Titolo: controlla le ricerche relative alle tue keyword per raccogliere idee più creative e scrivere un titolo che colpisca l’attenzione dei tuoi utenti.
  • Contenuto: assicurati che i dati che i tuoi potenziali clienti stanno cercando siano facilmente reperibili sulla tua pagina.
  • Immagini: usa immagini di buona qualità. Evita, se puoi, le immagini di stock gratuite che tutti hanno visto migliaia di volte prima.
  • CTA: abbinalo all’intento di ricerca. Ad esempio, le persone in cerca di tour tendono a visitare dozzine di siti Web e ad accumulare molte informazioni prima di fare la scelta finale. Quindi, “Ottieni preventivi gratuiti” funzionerà meglio di “Compra un tour ora”, poiché riceveranno un’e-mail e la useranno per ricordare a se stessi le tue fantastiche offerte quando potrebbero essere più inclini all’acquisto.

5. Utilizza tutte le piattaforme

Google controlla il 67,78% del mercato dei motori di ricerca, il che rende Google Ads altamente competitivo. Ciò significa che il CPC può essere così alto da ridurre al minimo il ritorno sull’investimento (ROI). Oltre a ciò, Google probabilmente non è l’unico motore di ricerca che un utente esplora. Ad esempio, LinkedIn potrebbe essere uno dei posti migliori per impostare annunci commerciali se sei un’azienda B2B.

Raggiungere le persone su tutte le piattaforme, non solo Google e Facebook, è un ottimo modo per ottenere il massimo dai tuoi annunci mostrandoli a potenziali clienti più frequentemente.

6. Introduci l’automazione

A questo punto, ti starai chiedendo esattamente a quanto equivale il budget per continuare a ottenere risultati, o quali canali saranno i più efficaci nella tua strategia. Quale sarà l’offerta ottimale per ogni canale? Cosa dovresti fare se non hai mai creato annunci prima? Cosa succede se hai seguito tutti i passaggi e ancora non hai contatti o conversioni? Rispondere a queste domande richiede molte ricerche o, in alternativa, un po’ di aiuto dall’IA.

La tecnologia di automazione PPC utilizza l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per aumentare il traffico a pagamento ove possibile, dalla selezione dei canali alla segnalazione dei risultati. Tuttavia, alcuni strumenti automatizzano solo le offerte, mentre altri ottimizzano solo gli annunci.

Come puoi vedere, una strategia di traffico a pagamento può essere efficace se sei interessato non solo ad aumentare il numero di visite al tuo sito, ma ad attirare lead interessati ad acquistare i tuoi prodotti e/o servizi.

Se segui i passaggi sopra elencati, unendoli alla tecnologia di automazione PPC, avrai maggiori possibilità di convertire questo traffico in lead e vendite.

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CRM: che cos’è e quali sono i vantaggi per le aziende

Che cos’è il CRM?

Il CRM è l’acronimo di Customer Relationship Management, ovvero gestione delle relazioni con i clienti, è legato al concetto di fidelizzazione dei clienti e definisce una categoria di software e applicazioni che aiutano le aziende ad avere una visione a 360° dei clienti, coinvolgendoli in maniera più personalizzata e incisiva.

Quando scegliere un sistema CRM?

I principali segnali che indicano che è il momento di optare per un sistema CRM per gestire le relazioni con i propri clienti sono i seguenti:

  • Non disponi di una fonte di informazioni centrale, non hai una visione globale delle informazioni di contatto, degli ordini e delle interazioni con i clienti.
  • Non sai come interagiscono i tuoi clienti con i tuoi dipendenti.
  • I report sono lunghi e richiedono molto tempo per l’elaborazione.
  • Spesso si perdono dati importanti inerenti alle richieste e alle preferenze espresse dai clienti e non vengono condivise con il team.
  • Le esperienze di acquisto sono omogenee e non personalizzate.

Tutti questi problemi possono essere risolti grazie all’implementazione di un sistema CRM. Con l’aiuto di un sistema CRM, infatti, è possibile salvare e registrare le informazioni sui potenziali clienti in modo tale da potervi accedere in ogni momento. Inoltre, automatizzando le operazioni di routine, si avrà un canale di comunicazione unificato che eviterà continui scambi di e-mail e chiamate a ripetizione.

I sistemi CRM migliorano le relazioni con i clienti dal momento che raccolgono numerosi dati utili per impostare un’offerta personalizzata, tra cui:

  • Storia del cliente
  • Preferenze attuali del cliente
  • Presenza del cliente sui social media
  • Interazioni precedenti con un cliente
  • Dettagli sull’infrastruttura del cliente
  • Interazioni precedenti

Per progettare una strategia CRM, è essenziale:

  • Definire una visione
  • Stabilire obiettivi aziendali
  • Coinvolgere il team
  • Identificare le metriche chiave
  • Fissare le priorità
  • Creare una roadmap

Vantaggi

Disporre di un sistema CRM permette di godere di numerosi vantaggi. Tra questi rientra sicuramente la possibilità di raccogliere in un’unica piattaforma le informazioni sui clienti potenziali e acquisiti, migliorare e massimizzare la comunicazione interna, aumentare i flussi di vendita, migliorare la precisione delle previsioni attraverso l’analisi dei dati, incrementare i profitti, massimizzare l’up-selling e il cross-selling e migliorare la produttività aziendale.

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Google Ads: come migliorare gli annunci PPC con i sitelink

Come ottimizzare gli annunci su Google Ads?

Non sai come ottimizzare i tuoi annunci? Stai investendo molti soldi nella pubblicità ma non ottieni risultati? Spesso aumentare il budget non è l’unica soluzione per massimizzare i tuoi risultati. Un modo per ottenere maggiori clic sui tuoi annunci PPC è utilizzare le estensioni sitelink. Ma che cos’è un’estensione sitelink? I sitelink sono i link che appaiono sotto un risultato di ricerca di Google e si collegano ad altre pagine dello stesso sito Web presenti nei risultati di ricerca, da cui il nome “sitelink”. I sitelink vengono visualizzati nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) per aiutare gli utenti a trovare più rapidamente informazioni e pagine web pertinenti. Appaiono sia per i risultati di ricerca organici che per gli annunci a pagamento.

Tipi di sitelink

In genere, ci sono due diversi tipi di sitelink:

  1. Campagne sulla rete di ricerca: sotto gli annunci della rete di ricerca verranno visualizzati almeno due sitelink. Puoi avere fino a 6 link su desktop e 8 link su mobile.
  2. Campagne video: almeno due sitelink vengono visualizzati sotto gli annunci su YouTube quando vengono riprodotti su dispositivi mobili. Puoi mostrare fino a 4 sitelink.

Cosa sono le estensioni annunci di Google?

Quando aggiungi un sitelink a un annuncio a pagamento di Google, stai utilizzando la loro funzione di estensione sitelink. Google offre più estensioni annuncio, tra cui:

  • Estensione sitelink: questa estensione mostra link aggiuntivi al tuo sito web sotto il tuo annuncio. Questi sitelink possono essere pagine informative, pagine di prodotti o post di blog. I sitelink possono aiutare a migliorare la percentuale di clic (CTR) del tuo annuncio.
  • Estensione di località: un’estensione di località mostra il tuo indirizzo o la località più vicina. Questo tipo di estensione è essenziale per qualsiasi attività commerciale con una sede fisica in quanto può aiutare a incrementare le visite al tuo negozio.
  • Estensione di chiamata: Google visualizzerà il tuo numero di telefono o un pulsante di chiamata accanto al tuo annuncio. Questo tipo di estensione è utile per le aziende o le aziende B2B che offrono un servizio in quanto i potenziali clienti possono chiamarti direttamente dalla SERP.
  • Estensione callout: Google visualizza un’offerta o una promozione come “Consegna gratuita” o “Risparmia fino a X%”. Questo tipo di estensione è molto utile per gli annunci che hanno come target parole chiave con un alto intento di acquisto.

Perché le estensioni sitelink sono importanti?

Le estensioni sitelink utilizzano più spazio pubblicitario nelle SERP, questo consente di attirare maggiormente l’attenzione dei tuoi utenti. Inoltre, le estensioni sitelink aumentano anche il CTR, poiché gli utenti hanno più opzioni per le pagine web che risponderanno alle loro domande.

Ulteriori vantaggi per le tue campagne PPC includono:

  • Dati analitici dettagliati
  • Configurazione semplice (in Google Ads)
  • Personalizzazione per dispositivo

Per assicurarti che i tuoi sitelink siano visibili e ottimizzati correttamente, dovrai capire come utilizzarli nei tuoi annunci. I tuoi sitelink devono essere pertinenti alla query o alle parole chiave dell’utente. Quando crei i tuoi sitelink, dovrai pensare a quali parole chiave includerà l’utente, a che punto si trova nel suo percorso di acquisto e al loro intento generale.

Pertinenza

Allo stesso modo in cui Google classifica i risultati di ricerca organici o assegna agli annunci un punteggio di qualità, Google valuterà la pertinenza dei tuoi sitelink per il tuo annuncio e per l’utente. Ad esempio: in qualità di rivenditore di stampanti, potresti mostrare il tuo annuncio a qualcuno che cerca una stampante portatile. Un sitelink rilevante sarebbe una pagina di prodotto per una stampante portatile o una guida all’acquisto di una stampante portatile. Un sitelink irrilevante invece, rimanderebbe al tuo blog o al tuo catalogo prodotti completo. Queste pagine non sono ciò che l’utente cercherebbe con questa query.

Intento di ricerca

L’intento alla base della ricerca o della parola chiave avrà anche un impatto sulla pertinenza dei tuoi sitelink. Google sta migliorando nel comprendere il significato e l’intento dietro ogni ricerca. Può capire la differenza tra qualcuno che cerca di acquistare una stampante e qualcuno che cerca quale stampante sarebbe la migliore per loro. Dovrai capire anche questo. Considera per quali parole chiave vengono visualizzati i tuoi sitelink e i tuoi annunci e cerca di capire se l’utente è pronto per l’acquisto (utilizzando una parola chiave transazionale) o sta semplicemente effettuando una ricerca (utilizzando una parola chiave informativa). Ad esempio, chi cerca una stampante portatile non si aspetterebbe di vedere o fare clic sulla pagina di un prodotto, ma potrebbe essere più interessato all’acquisto di guide, blog e potenzialmente pagine di categoria. Dunque, quando imposti i sitelink di Google Ads devi anche considerare attentamente quali informazioni verranno visualizzate.

I tuoi sitelink dovrebbero essere brevi, avrai infatti a disposizione circa 20 caratteri sul desktop e 15 caratteri sul cellulare. Quando i tuoi sitelink sono attivi sui tuoi annunci, non dimenticare di continuare a monitorarli. È importante tenere d’occhio il rendimento dei tuoi sitelink in modo da poter apportare modifiche e test per ottenere i migliori risultati possibili.

Se hai impostato le estensioni sitelink ma non vengono visualizzate, i motivi potrebbero essere due:

  • Configurazione errata: controlla che tutti i campi necessari siano compilati nella configurazione dei tuoi sitelink.
  • Pertinenza: i tuoi sitelink devono essere pertinenti alla query del ricercatore o Google non li visualizzerà.

Campagne di ricerca

Le estensioni sitelink possono essere aggiunte gratuitamente alle tue campagne di ricerca. Paghi solo quando qualcuno fa clic su un sitelink correlato al tuo annuncio, proprio come faresti se qualcuno facesse clic sull’annuncio stesso. Tuttavia, poiché i sitelink aumentano la probabilità di un clic (CTR), potresti spendere complessivamente più di quanto faresti senza un sitelink perché riceverai più clic.

Campagne video

Allo stesso modo, l’aggiunta di un sitelink alla tua campagna video non aumenta il costo: ti verrà comunque addebitato un solo addebito quando il tuo annuncio viene mostrato 1000 volte (CPM). Non ti viene addebitato un costo diverso per avere sitelink sul tuo annuncio rispetto a non utilizzarli. Tuttavia, la visualizzazione di sitelink sul tuo annuncio può effettivamente ridurre il tuo costo per azione (CPA) poiché è più probabile che gli utenti facciano clic sul tuo annuncio.

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Scrittura B2B: come implementarla?

Come promuovere il proprio brand attraverso la scrittura B2B?

La maggior parte delle aziende utilizza vari strumenti di marketing per promuovere il proprio brand: siti web, blog, testimonianze di clienti, casi studio e post sui social media. Tuttavia, non tutti i testi B2B sono uguali. La qualità dei tuoi contenuti, la strategia che scegli di adottare e le storie che scegli di raccontare possono influenzare la tua immagine e la tua reputazione online e per questa ragione richiedono un’attenzione particolare.

In questo articolo, esamineremo le differenze tra la scrittura B2C e B2B e condivideremo con te alcune tattiche per la creazione di contenuti B2B che ti differenzieranno dalla concorrenza.

Scrittura B2B vs B2C

In genere, sia il copywriting B2B che B2C condividono l’obiettivo di utilizzare contenuti di alta qualità per coinvolgere il pubblico e condurre le vendite. Tuttavia, ci sono molte differenze significative tra i due. Quando scrivi contenuti B2C, in genere, ti rivolgi ad una sola persona. Se vendi abbigliamento femminile, ad esempio, la decisione di acquisto spetta esclusivamente al cliente in target. Con i contenuti B2B, invece, non è così. Potresti rivolgerti a un team o a un’intera azienda composta da persone con posizioni lavorative, dati demografici e priorità diverse. È essenziale quindi avere chiari i tuoi obiettivi di contenuto sin da subito, prima di iniziare a elaborare strategie e scrivere. Inoltre, nella scrittura B2C, se gli utenti apprezzano i contenuti che crei e si sentono coinvolti emotivamente, è più probabile che acquistino il tuo prodotto. Le aziende invece devono essere certe che il prodotto valga il loro investimento e che offri un valore maggiore rispetto ai tuoi concorrenti.

Di seguito elencheremo delle strategie utili che potrai applicare per una scrittura B2B di successo:

  • Pianificazione

è fondamentale avere un calendario editoriale in modo da poter determinare cosa creerai, quando e come adattarlo alla tua strategia generale. Il semplice inserimento del titolo di un post nel tuo piano non è sufficiente. Prima di iniziare a scrivere, è essenziale determinare il target di riferimento e il grado di coinvolgimento di ciascuna parte. Potrebbe essere necessario ricevere l’approvazione dei responsabili di marketing, determinare il tempo di consegna per l’autore, stabilire il tempo per le revisioni e la creazione del progetto grafico e monitorare la situazione del settore tenendo conto degli alti e bassi stagionali.

  • Ricerca approfondita

Per creare contenuti accurati e credibili, ricerca da più fonti e attingi solo da fonti ufficiali. Anche un singolo errore nei tuoi contenuti può far perdere la fiducia alle persone.

  • Struttura e formattazione chiare

La struttura e il formato dei tuoi contenuti devono essere chiari. Se lavori con team di terze parti, prendi in considerazione la possibilità di scrivere riassunti dei contenuti. Un breve riassunto del contenuto specifica esattamente quali sono le informazioni che desideri fornire e consente inoltre al copywriter di comprendere le tue richieste e aspettative sin dall’inizio. Considera come l’argomento possa influire sulla tua strategia quando scegli un formato. Ad esempio, un contenuto tecnico più complesso può funzionare meglio come white paper rispetto a un post sui social media. Concentrati sulla creazione di strutture che abbiano una progressione logica, i contenuti devono essere ben organizzati così come le informazioni. Se gli utenti vedono un enorme blocco di testo non suddiviso in sezioni è probabile che decidano di abbandonare la pagina senza leggerne il contenuto.

  • Visualizzazione 

Includi video, immagini, infografiche e tutorial nei tuoi contenuti, questo renderà le informazioni più fruibili e coinvolgenti e aiuterà gli utenti a comprendere meglio il messaggio. Un’altra strategia che potresti adottare è riutilizzare il contenuto scritto in un contenuto visivo e viceversa. Riproponendo il contenuto esistente, è possibile aumentare il valore di entrambi i formati e condividerli sulle varie piattaforme di social media. Infine, brandizza le infografiche in modo tale da rendere maggiormente riconoscibile il tuo brand.

  • Qualità dei contenuti

La tua reputazione dipende non solo da ciò che scrivi, ma da come lo scrivi. Se non è chiaro o, peggio ancora, pieno di errori, potresti danneggiare la tua immagine aziendale e la tua reputazione. Per questo motivo la qualità dei tuoi contenuti ha un impatto diretto sulla tua attività.

  • Ottimizzazione SEO

Tutti i contenuti dovrebbero essere ottimizzati per la ricerca. Come puoi intuire, la concorrenza tra le aziende B2B può spesso essere più alta di quella del B2C. Di conseguenza, devi prestare molta attenzione a curare l’aspetto SEO. Scegli parole chiave per le quali puoi realmente classificarti. A volte è meglio classificarsi tra i primi cinque per 100 ricerche al mese piuttosto che classificarsi a pagina 11 per una parola chiave con 100.000 ricerche al mese. Presta attenzione alle strategie SEO tecniche, vai oltre la ricerca di parole chiave di base e osserva la ricerca locale, vocale e la struttura del sito per migliorare la tua capacità di posizionamento. Lavora sulla costruzione di collegamenti quando possibile, pubblicando post su altri siti potresti ottenere un backlink al tuo sito e aumentare il tuo potenziale di posizionamento nelle SERP.

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Perché è necessaria una data strategy per gestire i dati con successo

Le aziende raccolgono un flusso in rapida crescita di dati su utenti, eventi e prodotti, ma non sempre lo utilizzano in modo ottimale per raggiungere i propri obiettivi o, nel peggiore dei casi, non lo utilizzano affatto.

Le stime di Harvard Business Review indicano che meno della metà dei dati strutturati di un’organizzazione viene utilizzata per prendere decisioni e meno dell’1% dei non viene utilizzato affatto.

A cosa servono i dati se non si dispone di una strategia per guidarne l’utilizzo?

Parte del problema della mancanza di utilizzo può essere attribuito all’enorme quantità di dati: come gestire al meglio questo sovraccarico di volume? Un altro aspetto importante di questo problema si concentra sui principi della strategia dei dati.

La creazione di una data strategy o il miglioramento della medesima con prestazioni insufficienti è essenziale sia per gestire i dati con successo sia per raggiungere gli obiettivi aziendali.

 

Cos’è la data strategy?

E’ alla base della gestione dei dati e definisce principi guida, obiettivi e azioni per i tuoi dati.

Come sarà integrata e utilizzata per fornire priorità aziendali a breve e lungo termine? Una strategia basata sui dati mira anche a garantire che i dati facciano ciò che dovrebbero: fornire informazioni preziose sia ora, a breve termine, sia in futuro, man mano che le tendenze e le esigenze cambiano.

Fondamentalmente la data strategy è un piano per gestire la modalità di raccolta, archiviazione, gestione, condivisione e utilizzo dei dati.

Molte aziende, come evidenziato dalle statistiche sopra evidenziate, tendono a pianificare a breve termine, cercando modi per utilizzare i dati per far fronte a problemi urgenti e immediati, ma questo non è né strategico né a lungo termine. Una strategia sui dati richiede obiettivi sia a breve che a lungo termine per l’organizzazione, la gestione, l’analisi e la distribuzione dei dati e un metodo e una struttura affidabili e replicabili.

Pianificazione della strategia dei dati: una roadmap della data strategy

La data strategy è prima di tutto una guida per impedirti di essere sopraffatto e per aiutarti a diventare il più possibile guidato dai dati nel tuo processo decisionale. Che si tratti di marketing basato sui dati o di miglioramento dell’efficienza operativa, la data strategy promuove la tua capacità di trarre valore dalle tue risorse di dati.

A livello di base, la tua data strategy deve soddisfare quattro criteri, secondo la società di consulenza PWC:

  • Utilizzabile
  • Rilevante per l’organizzazione e i suoi obiettivi
  • Evolutivo
  • Integrato / connesso

Questi criteri chiave regoleranno le tue scelte sui dati, la loro governance e le persone che lavorano con i dati nella tua organizzazione. In poche parole: cosa hai bisogno che i dati facciano per te? Questo dovrebbe portare a una serie di domande che derivano dalla tua strategia aziendale complessiva, come:

  • Quali problemi devo risolvere?
  • Che tipo di dati potrebbero darmi risposte?
  • Come posso raccogliere e analizzare questi dati?
  • Come posso rendere operativi i dati e assicurarmi che arrivino alle persone giuste nell’organizzazione?
  • Chi si prenderà cura di queste azioni e responsabilità?

La maggior parte dei data analyst ti esorterà a concentrarti sulla chiarezza e su ciò che devi ottenere dai tuoi dati piuttosto che sul volume di dati che puoi raccogliere.

La risposta a queste domande porta a considerazioni più tecniche e pratiche sui dati.

Cosa devono fare i dati

I dati possono informare le attività quotidiane, come fornire ai team di marketing e vendita informazioni sui loro clienti, ma essi possono anche essere una base per previsioni a lungo termine, monetizzazione o metriche delle prestazioni. La tua strategia dovrà definire questi obiettivi e iniziare a pensare a dove e come questi dati possono essere ottenuti.

Raccolta dati: gestione dei dati master

Facendo un passo indietro dopo aver deciso quali dati sono necessari, la raccolta dei dati – sia quali tipi di dati possono essere acquisiti sia quali tecnologie e infrastrutture dati sono necessarie – è il passo logico successivo nella creazione della strategia.

Le decisioni tecnologiche dovrebbero includere il tuo pensiero precedente su quali dati hai bisogno per intraprendere le attività che pianifichi, perché questo influirà molto sul nocciolo della raccolta e della gestione dei dati, come ad esempio:

  • Raccolta dati
  • Archivio dati
  • Analisi dei dati e strumenti di elaborazione
  • Accessibilità e portabilità dei dati
  • Visualizzazione dati
  • Formato dei dati (strutturato, non strutturato) e qualità

Non è assolutamente un resoconto esaustivo di ciò che dovrai considerare, queste sono parti importanti per generare valore. Vale la pena porre le domande difficili in anticipo sul tipo di dati di cui si dispone e su cosa si desidera ottenere da essi ora e nel tempo.

Persone
Le previsioni indicano che non ci saranno abbastanza talenti di data analyst da poter consultare, nonostante il fatto che il numero di persone con capacità di analisi avanzate continuerà ad aumentare in modo esponenziale.

Esperti tecnici, analisti di dati, chief data officer e consulenti di data strategy diventeranno più necessari che mai e sono una parte fondamentale della pianificazione, implementazione e garanzia del successo di una data strategy.

Ciò diventa particolarmente cruciale poiché le misure di riservatezza, sicurezza e gestione dei dati diventano più in gioco (ad esempio, le violazioni del GDPR sono molto costose e le violazioni dei dati stanno diventando sempre più comuni).

Dall’altro lato della medaglia, la tua organizzazione basata sui dati deve creare una forza lavoro alfabetizzata ai dati più in generale, per garantire che tutti in azienda comprendano l’importanza dei dati, abbiano una conoscenza dei dati di base e possano accedere e distribuire i dati di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro e raggiungere gli obiettivi aziendali.

Perché hai bisogno di una data strategy

I dati hanno un ruolo chiave da svolgere nel successo della tua azienda e nel raggiungimento della tua strategia aziendale complessiva.

Vuoi una data strategy coerente e chiara che ti garantirà di ottenere il massimo valore dai dati per il tuo business? CONTATTACI SUBITO!

 

Acquisto auto, test-drive, car sharing: tutto passa dal digital

In Italia i brand del settore automotive e dei trasporti non possono prescindere dal digital per entrare in contatto con i propri utenti, sia nella fase in cui si apprestano all’acquisto di una nuova auto sia nel momento in cui  cercano nuove soluzioni per muoversi in città o in periferia.

Nel novembre 2017 Nielsen ha presentato a tal riguardo delle statistiche molto interessanti riguardo al mondo delle auto e dei trasporti che hanno evidenziato come essi siano sempre più correlati al mondo della tecnologia e di internet, tanto che l’attività di digital marketing per automotive diviene ormai imprescindibile.

Mobilità alternativa: le opportunità di trasporto di ultima generazione

Parallelamente al trasporto pubblico oggi si stanno sviluppando numerose forme di mobilità alternativa , sempre più dipendenti dal digital e dalle applicazioni in particolare.

Gli esempi sono diversi si parte dal  car sharing, ovvero la possibilità di noleggiare delle vetture per periodi di tempo molto brevi, necessari per dei semplici spostamenti urbani, fino al car pooling, che consente di poter effettuare dei viaggi condividendo la medesima auto, riconoscendo al proprietario del mezzo un contributo economico per il carburante.

Nielsen mette in evidenza che nel mese di settembre 2017 gli italiani che hanno utilizzato un’applicazione per i loro spostamenti sono stati 2,4 milioni, con un trend del +20% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Trasporto pubblico tradizionale e web

Anche il trasporto pubblico non si lascia sfuggire le opportunità offerte dalla tecnologia: le statistiche Nielsen, sempre in riferimento al mese di settembre 2017, parlano di 1,2 milioni di utenti che acquistano biglietti online e calcolano i loro percorsi collegandosi a internet.

Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente l’incremento è davvero impressionante, cioè pari a +40%.

Il ruolo del digital nella scelta dell’auto da acquistare

Nel settembre 2017 sono risultati essere ben 11 milioni gli italiani che hanno visitato un sito web di informazione specializzata o un sito web di un produttore, con l’obbiettivo di cercare aiuto per l’acquisto o il cambio dell’automobile.

In questo caso il trend rispetto all’anno precedente è risultato pari al +1%: una crescita meno evidente, solo perché tali abitudini erano già ampiamente diffuse.

Gli utenti che hanno visitato siti web di case produttrici sono risultati 6,4 milioni, è interessante sottolineare che oltre un quinto dei medesimi ha con l’occasione prenotato un test drive o utilizzato il “car configurator” all’interno del sito web.

 

Sempre più case produttrici offrono la possibilità di effettuare un test drive per il lancio di un nuovo modello, in questo caso gestire la strategia digital per automotive per promuovere la prenotazione online diviene un’attività imprescindibile per il marketing del brand.

Gli strumenti di configurazione sono tra le  soluzioni web più utilizzate, grazie alle quali l’utente riesce a personalizzare il proprio veicolo sulla base delle proprie esigenze, sia dal punto di vista estetico che tecnico, per poi ottenere un preventivo dettagliato: e qui il digital e lo sviluppo web la fanno ovviamente da padrone.

Coloro c che richiedono la prova gratuita dell’auto e che utilizzano i configuratori sono principalmente uomini di età compresa tra i 25 e i 49 anni, di livello medio-alto, soprattutto dirigenti e quadri, persone che vivono in nuclei famigliari con elevato reddito (più di 72 mila € annui).

Secondo i dati Nielsen, risultano ancora pochi, (200.000 utenti nel mese di rilevazione), coloro che hanno installato una app legata alla gestione dei servizi della propria auto, come ad esempio il programma di manutenzione e la gestione delle dotazioni tecniche e multimediali.

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