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SEO: in che modo i Social Media influiscono sul ranking

In che modo i social media influiscono sul ranking?

I social media non hanno un’influenza diretta sulla SEO ma ciò che condividi sulle piattaforme social aumenta l’esposizione del tuo brand o della tua azienda e indirettamente può avere un effetto positivo, o negativo, sul posizionamento nei risultati di ricerca. Le condivisioni, i “Mi piace” e i commenti ricevuti dai tuoi post sono tutti segnali che Google e altri motori di ricerca utilizzano per classificare il tuo sito web. I materiali condivisi potrebbero aumentare la visibilità dei contenuti del tuo blog e, allo stesso modo, i Link esterni sono molto apprezzati da Google e vengono considerati come fattore di ranking.

I link che condividi sulle piattaforme social possono aumentare l’esposizione del tuo brand e influenzare l’ottimizzazione dei motori di ricerca in sei modi:

  • Maggiore distribuzione di contenuti
  • Durata di vita più lunga dei tuoi post
  • Migliore visibilità online e traffico organico
  • Migliore reputazione del brand
  • Migliore ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO)

Come i social media supportano la SEO

La creazione di contenuti di buona qualità è un ottimo modo per attirare l’attenzione sul tuo sito. Il contenuto può essere in qualsiasi formato, purché coinvolga il tuo pubblico. Alcuni esempi di contenuti che indirizzano il traffico e stimolano le condivisioni sui social sono:

  • I post del blog
  • Video
  • Infografiche
  • Podcast

Questi materiali offrono informazioni utili per gli utenti e li spinge a tornare sulla tua pagina e, condividere i tuoi contenuti. Questo è il content marketing: condividere dati preziosi che aiutano e coinvolgono il lettore.

Quali sono i migliori social media per la SEO?

LINKEDIN

LinkedIn sta performando incredibilmente bene come il miglior social per quanto riguarda la generazione di lead. LinkedIn è l’hub di content marketing del 94% dei marketer B2B e quasi il 90% degli esperti di marketing utilizza la piattaforma per la generazione di lead. Secondo una ricerca, il 62% dei lead B2B proviene da LinkedIn. Di conseguenza, utilizzare LinkedIn ti aiuterà a farti trovare più facilmente nella SERP. Inserendo le parole chiave nel tuo profilo e aggiungendo strategicamente termini di ricerca pertinenti all’interno dei tuoi contenuti, inclusi i titoli, l’algoritmo di ricerca di LinkedIn potrebbe spingerti a classificarti in cima alle SERP.

FACEBOOK

Facebook è di gran lunga la migliore piattaforma di social media al momento. Secondo SEMrush, il sito è al terzo posto a livello mondiale dopo Google e YouTube. Facebook ha reso semplice per gli utenti condividere contenuti e pubblicare materiali diversi. Inoltre, i rapporti dicono che Google esegue la scansione e indicizza i link su Facebook. Nel 2007, Facebook ha consentito a Google e ad altri motori di ricerca di eseguire la scansione di alcune delle sue pagine. Da allora il gigante dei social media ha sbloccato più contenuti per l’indicizzazione, inclusi i commenti di Facebook. Significa che i bot di Google e altri crawler dei motori di ricerca possono leggere i contenuti sulle sue pagine. Di conseguenza, quando gli utenti eseguono ricerche, quelle pagine su Facebook appariranno nelle SERP e vedrai persino le recensioni di Facebook nelle knowledge box di Google. Quindi, utilizza Facebook per indirizzare più traffico web e migliorare la SEO.

TWITTER

Twitter è un’ottima piattaforma di social media per la SEO. Più i tuoi contenuti vengono condivisi su Twitter, più il tuo sito web potrebbe posizionarsi nelle SERP. Twitter ti consente di condividere i tuoi post per raggiungere più persone ma assicurati di condividere solo contenuti di qualità che coinvolgano gli utenti. Inoltre, aggiungi hashtag pertinenti per aumentare la visibilità. Gli hashtag aiutano le persone a trovare rapidamente i tuoi tweet, il che a sua volta rafforza il riconoscimento del tuo marchio e aumenta il traffico. Per attirare utenti e indirizzare traffico al tuo blog Tweeta i tuoi link frequentemente, ma non in modo ripetitivo e contenente spam. I “Mi piace”, le condivisioni e i commenti che ricevi sono potenti segnali sociali, elementi utili che Google utilizza per classificare il tuo sito web.

6 best practice

1. Pubblica contenuti di alta qualità

La SEO ha continuato a evolversi e il marketing per i motori di ricerca non è più quello di una volta. I bot di Google e gli algoritmi dei motori di ricerca sono stati sviluppati per comprendere l’intento dell’utente e la pertinenza e la qualità dei contenuti. Questi fattori consentono a Google di offrire agli utenti i contenuti più pertinenti in base alla loro query di ricerca. Per questo motivo, fai in modo che i contenuti del tuo blog abbiano un buon rendimento sui social media e sulla SEO creando contenuti utili e di qualità. Non avere fretta di pubblicare post sul blog a giorni alterni, prenditi il ​​tempo per ricercare e curare i tuoi materiali. Uno dei modi migliori per creare contenuti di qualità è capire il tuo lettore ideale.

2. Rendi la condivisione dei tuoi contenuti facile per gli utenti

Le persone usano i social media per vari motivi ma per i professionisti del marketing è principalmente per raggiungere più utenti. Raggiungere più persone aiuta a far crescere la consapevolezza del tuo brand e a generare lead. Ma come puoi diffondere il tuo messaggio se i tuoi follower non riescono a condividerlo facilmente? Per semplificare la condivisione dei contenuti per gli utenti, quando pubblichi sui siti di social media, utilizza le CTA per aiutare i tuoi follower a ricondividere i tuoi post.

3. Ottimizza i tuoi profili sui social media

La maggior parte dei potenziali clienti esaminerà i tuoi profili sui social media prima di contattarti: hanno bisogno di farsi un’idea di chi sei e cosa fai. Pertanto, chiediti: quanto è interessante il mio profilo? Ha tutti gli ingredienti segreti che attireranno le persone giuste? Quando le persone cercano il mio nome, verrà visualizzato su Google? Uno dei tanti fattori che influenzano negativamente i social media per la SEO è la mancanza di ottimizzazione del profilo. Questa negligenza potrebbe impedirti di apparire nelle ricerche sul web. Un profilo social ben ottimizzato consente agli eventuali clienti di trovarti online. Tuttavia, è necessario mantenere regolarmente la coerenza tra i canali. Ciò significa che i tuoi profili social devono essere in linea con il tuo blog o sito web e il messaggio del brand.

4. Ottimizza le tue immagini per SEO e social

Le immagini sono un aspetto essenziale della comunicazione di marketing poiché aiutano a sviluppare il tono del tuo brand o della tua azienda. Inoltre, l’aggiunta di immagini nel tuo blog e nei post sui social media è il modo più efficiente per trasmettere informazioni. Il cervello umano può elaborare i materiali visivi più velocemente, ecco perché più persone rispondono rapidamente ai contenuti visivi rispetto ai materiali di testo. Gli studi hanno scoperto che il nostro cervello può elaborare circa 36.000 immagini 60.000 volte più velocemente di altri tipi di contenuti. Inoltre, il cervello può trattenere l’80% delle immagini che elabora, rispetto a solo il 20% del contenuto di testo. Quindi, per ottenere il massimo dalle immagini, è necessario ottimizzarle per aumentare la popolarità dei contenuti sui social media e sui risultati di ricerca.

5.  Costruisci relazioni attraverso conversazioni attive

Per costruire relazioni durature con la tua audience e comprendere le esigenze e le difficoltà degli utenti:

  • Poni domande pertinenti per sapere cosa pensano del tuo marchio.
  • Chiedi le loro opinioni sul tuo ultimo post sul blog.
  • Cerca le domande che potrebbero aver posto sulla piattaforma e fornisci risposte utili.
  • Rispondi ai commenti degli utenti.
  • Crea un sondaggio per capire cosa vorrebbero leggere successivamente sul tuo blog.

6. Valuta le tue operazioni di marketing sui social media

Il tuo successo di marketing si basa in gran parte sulla valutazione dei tuoi risultati. Devi sapere se la tua strategia di social media marketing sta performando bene, e se genera ROI positivi. Realizzi profitti dalle tue attività sociali? Senti che stai sprecando il tuo tempo? Stai perdendo soldi? Riesci a identificare cosa sta funzionando per te sulle piattaforme social? Quali tattiche di marketing puoi evitare e cosa puoi migliorare? Non puoi avere successo se non misuri le tue metriche di marketing. Quindi, definisci i tuoi obiettivi di social media marketing e valutali di conseguenza.

Hai ancora dei dubbi? CONTATTACI! Ti aiuteremo a creare un piano editoriale e una strategia di content marketing per creare un flusso coerente di contenuti e dare visibilitànotorietà e solidità al tuo marchio. I tuoi contenuti non saranno pubblicati ovunque, ma solo dove saranno presenti i tuoi potenziali clienti.

 

User Generated Content: cos’è e quali sono i vantaggi

Che cosa si intende per UGC?

Per UGC si fa riferimento a video, testi o immagini che vengono postati e condivisi dagli utenti sui social media, blog, siti web o altri canali di marketing. Il contenuto generato dagli utenti è uno dei metodi più efficaci per creare una strategia di conversione di successo e aumentare la Brand Reputation, si dice infatti che i clienti siano le risorse migliori di un’azienda.

 

Vantaggi degli User Generated Content

I vantaggi derivanti dall’UGC sono molteplici. Utilizzare i contenuti creati dagli utenti ti consentirà di:

  • Aumentare la tua credibilità: i consumatori hanno più probabilità di vedere i contenuti generati dagli utenti come autentici rispetto ai contenuti creati dai brand poiché la maggior parte delle persone afferma che meno della metà dei brand crea contenuti autentici. Inoltre, é stato dimostrato che l’88% dei consumatori si fida delle recensioni elaborate da coloro che hanno effettuato un acquisto prima di loro.
  • Costruire la fedeltà attorno al tuo prodotto o servizio: creare delle relazioni a lungo termine con i tuoi clienti ti consentirà di ottenere più vendite nel corso del tempo e promuovere un senso di lealtà e fiducia nelle persone che potrebbero avere meno familiarità con il tuo brand.
  • Aumentare le visite alle pagine per via organica: aggiungere le recensioni dei clienti all’interno del tuo sito web ti consentirà di ottenere maggiori visite organiche e fornire opinioni autentiche, sincere.
  • Implementare la SEO strategy con gli UGC: sapere quali long tail keyword usano i tuoi clienti ti consente di capire le frasi che ricercano gli utenti e di implementare la tua strategia in maniera molto più semplice.

Come gli UGC possono migliorare i KPI di marketing per i siti web di e-commerce

Anche gli e-commerce possono beneficiare degli user generated content ed ottenere ottimi risultati, tra questi:

  • Migliore posizionamento delle pagine sul motore di ricerca
  • Aumento del traffico organico
  • Maggiore tasso di conversione, fino al 75% sulle pagine dei prodotti
  • Aumento delle percentuali di clic di Google Ads fino al 20%
  • Riduzione dei costi di acquisizione dei clienti.

Come integrare gli UGC nella propria strategia di marketing

Assicurati di avere il tempo di guardare i contenuti creati dai tuoi utenti e di analizzarli, potrebbero aiutarti a migliorare la tua strategia di marketing. Ad esempio, potresti scoprire che i tuoi clienti utilizzano i tuoi prodotti o servizi in modi che non avevi considerato, oppure potresti notare che a loro piace usare i tuoi prodotti in combinazione con un altro prodotto. Questo potrebbe creare un’opportunità per te di collaborare con un altro marchio. D’altro canto, pensa alle immagini che ti aspettavi di vedere ma che gli utenti non hanno creato. Usa queste informazioni, o la mancanza di informazioni, per capire come le persone pensano ai tuoi prodotti e al tuo brand. Dai anche un’occhiata agli hashtag che le persone utilizzano. Infine, presta attenzione alla lingua che le persone usano nei loro post. Che tipo di parole usano quando parlano dei tuoi prodotti o servizi? Potresti scoprire nuovi modi di pensare o parlare della tua offerta che si allineano meglio con il modo in cui i consumatori già percepiscono il tuo prodotto o servizio. Gli UGC possono essere integrati nel tuo piano di marketing, quindi coinvolgi gli utenti e prevedi una landing page in cui farli atterrare e raccoglierne gli UGC.

Hai ancora dei dubbi? CONTATTACI subito! Ti aiuteremo ad elaborare un piano strategico e cercheremo di trasformare il traffico sul tuo sito e i contatti raccolti in clienti!

 

SEO e CRO, perché sono fondamentali per la strategia di lead generation

Come raggiungere gli obiettivi di lead generation dall’unione di SEO e CRO

La maggior parte dei professionisti del marketing ha un obiettivo in comune: ottenere più contatti. I lead, infatti, sono ciò che guida il business e costituiscono un fattore primario da tenere in considerazione nell’elaborazione della propria strategia. Tra tutte le strategie di lead generation esistenti, ce n’è una particolarmente efficace che è data dall’unione dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e l’ottimizzazione del tasso di conversione (CRO).

 

Ormai la maggior parte delle aziende comprende l’importanza di essere presente nei risultati di ricerca organici per aumentare la brand awareness e indirizzare il traffico al proprio sito web. Tuttavia, il traffico senza conversioni è solo una metrica di vanità. Quando qualcuno fa clic su un risultato organico e arriva sul tuo sito web, dovresti domandarti che tipo di esperienza di navigazione sta vivendo. Il tuo sito è semplice da navigare? Le tue pagine web sono ottimizzate per guidare l’utente verso un’azione? In altre parole, l’ottimizzazione del tasso di conversione è il processo di ottimizzazione di una pagina web per guidare un utente verso un’azione desiderata. In genere, questa azione si presenta sotto forma di una conversione. Può trattarsi di una richiesta di demo, iscrizione a newsletter via e-mail, registrazione a webinar. L’idea è di invogliare l’utente a spostarsi più in basso nel funnel.

Contenuto e SEO vanno di pari passo

Quando un acquirente naviga su un motore di ricerca, desidera trovare contenuti che forniscano una risposta alla sua domanda. Per questa ragione, è importante creare contenuti che rispondano alla query di ricerca specifica dell’utente. Sebbene questo approccio alla creazione di contenuti sia efficace nel generare traffico organico, il CRO non si applica solo alle pagine di destinazione. Ci sono elementi di CRO che si applicano anche ai tuoi contenuti di lunga data. Quando pianifichi i tuoi contenuti e fai ricerche per individuare le parole chiave, assegna un obiettivo a ogni contenuto che pubblichi. Chiediti: “quale azione voglio che il lettore intraprenda quando arriva su questa pagina?” imposta questo obiettivo nel tuo calendario e incorporalo come CTA in ogni pagina che pubblichi. Come sempre, sii consapevole del lettore e della sua posizione nel funnel. Guida il lettore verso un’azione, ad esempio potresti invitarlo ad iscriversi alla tua newsletter.

L’esperienza utente (UX) al centro della SEO e del CRO

Se il tuo sito web è lento e difficile da navigare, influenzerà negativamente sia il traffico che le conversioni. L’obiettivo è perfezionare continuamente il tuo sito Web per garantire che chiunque vi acceda abbia un’esperienza di navigazione qualitativamente alta e aumentare così la probabilità di conversione. Una pratica fondamentale e molto diffusa tra i marketer specializzati in CRO è testare più varianti di una pagina web per determinare quale converte più velocemente. Puoi testare diversi tipi di moduli per i lead, pulsanti CTA e persino layout di pagina. Alcuni SEO specialist potrebbero essere riluttanti a eseguire test perché temono che influirà negativamente sulle classifiche organiche. La verità è che Google non solo incoraggia i test, ma ha anche un proprio strumento che aiuta i professionisti del marketing a eseguire split test. Finché rispetti le linee guida per i webmaster di Google, non dovresti vedere alcun impatto negativo di rilievo sul traffico organico dovuto ai test.

CRO e SEO in una relazione simbiotica nella generazione di traffico

SEO e CRO possono aiutarti a identificare e correggere eventuali lacune nella tua canalizzazione. Supponiamo che tu abbia una pagina di prodotto che si colloca al primo posto per la sua parola chiave principale e genera molto traffico, ma quando analizzi i dati di conversione noti che solo una piccola percentuale di utenti che arrivano su quella pagina effettivamente converte. Questo è un segnale che qualcosa non va con la pagina. Potrebbe essere il messaggio, l’offerta o il modulo per i lead. Solo perché funziona per Google non significa che funzioni per il tuo pubblico. E la loro opinione è l’unica che conta. Supponiamo che tu abbia una pagina di prodotto che sta convertendo a un tasso elevato, ma noti che è una delle pagine con il traffico più basso del tuo sito. Probabilmente ci sono centinaia di potenziali conversioni che ti stai perdendo. Questo dovrebbe metterti in allerta e suggerirti di rivisitare il contenuto di quella pagina e identificare le opportunità per ottimizzarlo.

Se anche tu desideri trasformare il traffico sul tuo sito e i contatti raccolti in potenziali clienti ma non sai come fare, CONTATTACI! Ti aiuteremo ad elaborare una strategia di lead generation e a intercettare gli utenti interessati a ciò che offri!

 

Google rimanda la rimozione dei cookie al 2023

Google ha comunicato che la rimozione graduale dei cookie di terze parti nel suo browser Chrome verrà rinviato da gennaio 2022 alla fine del 2023

Lo scorso mese di marzo, Google aveva annunciato che non avrebbe più venduto inserzioni pubblicitarie ai propri clienti dopo aver tracciato il comportamento degli utenti sui siti, e che avrebbe quindi bloccato i “cookie di terze parti” dal 2022. Il 24 giugno invece ha annunciato che verrà spostato di un anno il termine ultimo per eliminare, o meglio, rielaborare questa tecnica utilizzata da anni nel settore pubblicitario per monitorare e tracciare le abitudini di navigazione sul web degli utenti e mandare quindi loro annunci mirati. Questa decisione, quindi, dà la possibilità ad aziende e inserzionisti di adattarsi e prepararsi al nuovo scenario cookieless con anticipo. Tuttavia, è necessario che le aziende definiscano una strategia di raccolta ed analisi dei dati di prima parte al fine di migliorare la misurazione e le performance delle attività di business.

 

Quali conseguenze si avranno sullo sviluppo del mercato?

Non sarà un’unica soluzione a sostituire i cookie di terze parti ma si stanno sviluppando nuove soluzioni per consentire agli inserzionisti di fare advertising rispettando la privacy dell’utente: dal delivery, alla misurazione, al targeting. Il tema della privacy, della qualità e della ownership dei dati è comunque legittimo e centrale e l’azione di Google ha sicuramente evidenziato l’importanza dei data asset di prima parte dei brand. È importante riuscire a garantire che i dati vengano raccolti con il consenso delle audience e che in seguito ci sia maggiore controllo su dove e quando vengono condivisi con gli acquirenti.

FLoC: la nuova tecnologia che verrà implementata in Google Chrome

La tecnologia Google che andrà a sostituire i cookie è FLoC, Federated Learning of Cohorts, un nuovo sistema di tracciamento che mira a suddividere gli utenti in gruppi, i cosiddetti Cohorts, che condividono interessi, gusti e comportamenti simili. A differenza di ciò che accade con i cookie, le informazioni raccolte con FLoC non verranno mai messe in condivisione e questo impedirebbe l’identificazione dei singoli utenti. Inoltre, le informazioni verranno elaborate sul dispositivo anziché essere trasmesse sul web. Chrome potrebbe quindi eliminare gradualmente i cookie di terze parti nell’arco di un periodo di tre mesi, cominciando verso metà del 2023 fino alla fine dell’anno con l’obiettivo di non compromettere i modelli di business dei publisher che offrono contenuti fruibili grazie alla pubblicità. È chiaro che si tratta di una trasformazione profonda, da cogliere ripensando al modo in cui si crea valore per l’utente con i propri servizi e contenuti, cercando di stabilire una relazione di conoscenza e fiducia molto più trasparente e paritaria.

 

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Master Assistente Digital & Social Media Marketing

Corso Assistente Digital & Social Media Marketing

Il 21 giugno si è concluso a Bellinzona il master di Assistente Digital & Social Media Marketing organizzato da Digitools in collaborazione con la Società degli impiegati del commercio (SIC) del Canton Ticino. Il corso ha previsto l’alternarsi di lezioni online e lezioni in presenza, e ha avuto un approccio molto pratico. L’obiettivo primario del corso infatti era fornire gli strumenti necessari ai partecipanti per inserirsi professionalmente nell’ambito del digital marketing.

Contenuti del corso

Ogni settimana del corso sono state presentate unità didattiche diverse per contenuti, applicazioni e strumenti con esercizi, test e case study. Dopo una breve introduzione sulle basi del marketing, il corso si è concentrato sui principi del Social Media Marketing Management applicati alle diverse piattaforme con tipicità e trend di utilizzo. Il legame tra social media marketing (i suoi contenuti, le sue occasioni di lead generation e social commerce) e la digital transformation aziendale è stata dunque la cornice entro la quale si sono discussi i primi esempi e casi di social media marketing. La parte centrale del corso è stata poi dedicata alla SEO, alla creazione di un sito web/blog con WordPress, alla creazione e alla cura del design di una landing page, e all’impostazione di campagne su Google e su Facebook. Inoltre, è stato affrontato il tema della pianificazione di strategie e decisioni operative di marketing, sempre più precise e disponibili in real time, partendo da analytics per poter massimizzare la performance dell’azienda e incrementare il valore per il cliente. La parte conclusiva del corso invece è stata l’occasione per i partecipanti di mettersi in gioco e mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite durante il corso con l’elaborazione di un project work.

 

 

Project work

Al termine del corso i partecipanti del corso hanno dovuto realizzare:

  • una campagna di promozione del sito eCommerce di una piccola media impresa che importa prodotti tipici napoletani in Svizzera: le meraviglie by Positano.
  • una campagna Facebook e Instagram per spingere i principali prodotti della selezione di Cannavacciuolo.
  • una newsletter a supporto della campagna.

Il progetto è stato valutato dal cliente, dal comitato docenti e dal comitato Sic e il gruppo vincente ha ricevuto come premio un cesto di prodotti offerto dal cliente.

In questa foto i partecipanti del corso: felici, sorridenti, soddisfatti. Il “retro” di questa foto è un anno di lezioni in presenza e di lezioni a distanza, esercitazioni, mascherine, microfoni spenti, connessioni ballerine, slide, dispense, esami e un project work stimolante ma complesso.

Sbocchi professionali del corso

Al termine di questo percorso, i partecipanti sono in grado di applicare i principi del social media marketing ai diversi progetti in quest’area e ad impostare delle campagne, analizzandone le performance e ridisegnando le strategie per ottimizzare i risultati sia di branding che commerciali. Gli sbocchi professionali del corso sono molteplici perché sono aperti sia a chi vuole ricoprire un ruolo di collaboratrice/collaboratore nel settore del marketing aziendale, sia a chi desidera continuare il percorso di formazione e arrivare a ricoprire ruoli più strategici e manageriali, sia a chi pur lavorando in altri ambiti professionali si avvicina al tema per interesse personale.

 

Customer Retention: come misurarla?

Cos’è la Customer Retention?

La Customer Retention fa riferimento alla capacità di un’azienda di fidelizzare i propri clienti e trattenerli nel lungo periodo. La maggior parte delle aziende si concentra solamente sull’acquisizione di nuovi clienti, dimenticando quanto sia importante invece consolidare la relazione con la clientela già acquisita. Infatti, molte aziende sostengono che basti un solo acquisto affinché il cliente si fidelizzi. In realtà, la fiducia e la fedeltà verso un brand si costruiscono nel tempo attraverso delle interazioni ripetute e per ottenere una buona customer retention è fondamentale che tutti i processi che coinvolgono i clienti, dall’organizzazione delle risorse umane alle strategie di business dei processi, dalle tecnologie utilizzate alle campagne di marketing e customer care attuate dal business siano ben organizzati e connessi tra loro.

Come si calcola?

I parametri più importanti da tenere in considerazione per calcolare la customer retention sono quattro:

  1. Tasso di fidelizzazione del cliente
  2. Frequenza di acquisto
  3. Valore medio d’ordine
  4. Valore del cliente (Customer Value)

Una volta individuato un intervallo di tempo (una settimana, un mese, un anno…) è sufficiente applicare la seguente formula: Tasso di Fidelizzazione nell’unità di tempo = [Numero di clienti che hanno comprato più di una volta nell’unità di tempo/Numero totale di clienti nell’unità di tempo] 100. Misurando la customer retention è possibile ottenere un’indicazione sulla performance di un’impresa in termini di capacità di trattenere i propri clienti e soddisfare le loro esigenze. Questa metrica però è influenzata dal numero di nuovi clienti ottenuti e dalla quantità di clienti già acquisiti che decidono di rivolgersi ai competitor. Il calcolo del customer retention rate è utile se viene monitorato con una certa frequenza poiché fornisce una panoramica sulla percentuale dei consumatori che continuano ad usufruire di un certo prodotto o servizio per un determinato periodo di tempo, senza considerare il numero di consumatori acquisiti in quel periodo.

Come aumentarla?

Uno dei modi più efficaci per aumentare la customer retention è richiedere dei feedback ai tuoi clienti. I feedback, infatti, ti consentono di valutare effettivamente il grado di soddisfazione dei tuoi clienti e grazie ad un’attività di presidio multi-canale potrai raccogliere suggerimenti su come migliorare il tuo servizio o prodotto. Un altro modo vincente è lavorare sulla customer experience. Il 68% dei clienti decide di rivolgersi ad un competitor quando pensa di aver ricevuto un trattamento al di sotto delle sue aspettative. Per questa ragione, è di fondamentale importanza garantire supporto e una buona assistenza ai clienti, prima e dopo ogni acquisto. Le aziende che hanno più successo infatti, sono quelle che concentrano i propri sforzi non soltanto sull’acquisizione di nuovi clienti ma anche e soprattutto sul mantenimento di quelli attuali stabilendo relazioni di fiducia. Infatti, una strategia di marketing orientata alla customer retention può aumentare i profitti e il valore dell’azienda nel lungo periodo. Inoltre, riuscire a mantenere i clienti all’interno dell’azienda ti consentirà di affrontare l’inesorabile aumento dei costi pubblicitari perché saprai che i soldi investiti nell’acquisire un nuovo cliente ti ripagheranno negli anni successivi.

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Contenuti duplicati: cosa sono e come evitarli

Che cos’è un contenuto duplicato? E come si può evitare?

L’espressione “contenuto duplicato” fa riferimento a contenuti quasi identici presenti su più pagine web o su due o più siti separati. Tuttavia, esistono molti metodi per prevenire o ridurre al minimo l’impatto del contenuto duplicato. 

Di seguito ti suggeriremo i migliori modi per evitarli. 

L’impatto dei contenuti duplicati

Le pagine create con contenuti duplicati possono causare diverse ramificazioni nei risultati di ricerca di Google e, talvolta, anche sanzioni.

I problemi di contenuto duplicato più comuni includono:

  • L’errata versione delle pagine mostrate nelle SERP
  • Problemi di indicizzazione
  • Fluttuazioni o diminuzioni nelle metriche principali del sito (traffico, posizioni in classifica)
  • Altre azioni impreviste da parte dei motori di ricerca a seguito di segnali di prioritizzazione confusi

Il punto di partenza per qualsiasi webmaster o SEO specialist dovrebbe essere la creazione di contenuti unici che portino un valore unico agli utenti. Tuttavia, fattori come la creazione di modelli di contenuto, la funzionalità di ricerca, i tag UTM, la condivisione di informazioni o la distribuzione di contenuti potrebbero essere soggetti al rischio di duplicazione.

Di seguito alcuni dei metodi più efficaci per impedire la duplicazione dei contenuti:

Tassonomia

Come punto di partenza, è consigliabile dare uno sguardo generale alla tassonomia del tuo sito. Organizzare i tuoi contenuti in un cluster di argomenti può aiutarti a sviluppare una strategia ponderata che limita la duplicazione.

Tag canonici

L’elemento rel = canonical è uno snippet di codice HTML che permette di specificare qual è la versione principale di un URL ai motori di ricerca, qualora vi fossero versioni duplicate. Questi tag indicano a Google quale versione di una pagina è la “versione principale” così da non indicizzare le eventuali varianti che potrebbe trovare durante la scansione del sito. 

Meta tagging

Altri elementi utili da prendere in considerazione quando si analizza un sito sono i meta tag robot e i segnali che stai attualmente inviando ai motori di ricerca dalle tue pagine. I meta tag robot sono utili se desideri escludere una o più pagine dall’indicizzazione di Google e preferisci che non vengano visualizzate nei risultati di ricerca. Aggiungendo il meta tag robot “no index” al codice HTML della pagina indicherai effettivamente a Google che non vuoi che venga mostrato nelle SERP, Google comprenderà questa direttiva ed escluderà le pagine duplicate dalle SERP.

Gestione dei parametri

I parametri URL indicano come eseguire la scansione dei siti in modo efficace ed efficiente per i motori di ricerca. I parametri spesso causano la duplicazione del contenuto poiché il loro utilizzo crea copie di una pagina. Ad esempio, se esistessero più pagine relative allo stesso prodotto, Google li considererebbe come contenuti duplicati. Tuttavia, la gestione dei parametri facilita una scansione più efficace ed efficiente dei siti. In particolare, per i siti più grandi e con funzionalità di ricerca integrata, è importante utilizzare la gestione dei parametri tramite Google Search Console e Bing Webmaster Tools. Indicare le pagine parametrizzate nel rispettivo strumento e segnalarlo a Google può essere utile per indicare al motore di ricerca che queste pagine non devono essere sottoposte a scansione e suggerire quali eventuali azioni aggiuntive intraprendere. 

URL duplicati                                         

Diversi elementi URL strutturali possono causare problemi di duplicazione su un sito web. Molti di questi sono causati dal modo in cui i motori di ricerca percepiscono gli URL. Se non ci sono altre direttive o istruzioni, un URL diverso indicherà sempre una pagina diversa. Questa mancanza di chiarezza o segnalazione errata involontaria può causare fluttuazioni o riduzioni nelle metriche principali del sito (traffico, posizioni in classifica o criteri E-A-T) se non affrontate. Come abbiamo già spiegato, i parametri URL causati dalla funzionalità di ricerca, dai codici di monitoraggio e da altri elementi di terze parti possono causare la creazione di più versioni di una pagina. I modi più comuni in cui possono verificarsi versioni duplicate degli URL includono: versioni HTTP e HTTPS delle pagine, www e non www. e le pagine con barre finali e quelle senza.

Reindirizzamenti

Le pagine duplicate possono essere reindirizzate alla versione principale della pagina. Laddove sul tuo sito siano presenti pagine con volumi elevati di traffico o collegamenti duplicati da un’altra pagina, i reindirizzamenti possono essere un’opzione utile per risolvere il problema. Tuttavia se si decide di optare per i reindirizzamenti per rimuovere i contenuti duplicati, è importante tenere a mente due cose: reindirizzare sempre alla pagina con il rendimento migliore per limitare l’impatto sul rendimento del sito e, se possibile, utilizzare il reindirizzamento 301

In sintesi, per evitare contenuti duplicati, concentrati sulla creazione di contenuti di qualità unica per il tuo sito e invia i giusti segnali a Google per contrassegnare il contenuto come fonte originale.

Se hai ancora dei dubbi, CONTATTACI! Ti aiuteremo ad elaborare una content strategy di successo!

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Google Marketing Livestream 2021: le novità che devi conoscere

Le tendenze marketing e le novità annunciate da Google per il 2021

Il 27 maggio durante il Google Marketing Livestream 2021 sono state presentate le ultime innovazioni Google in materia di privacy, misurazione, automazione, advertising e analytics. 

Di seguito vi elencheremo le principali novità riguardanti il futuro dei prodotti e dell’ecosistema pubblicitario Google e le soluzioni introdotte per la tutela della privacy degli utenti. 

Advertising

Una delle funzioni più interessanti è la Customer match, un servizio che consente agli inserzionisti di usare i propri dati di prima parte online e offline per raggiungere e coinvolgere nuovamente i clienti su Search, sulla scheda Shopping, Gmail e YouTube. Utilizzando le informazioni che i clienti hanno volontariamente condiviso con l’inserzionista, Customer Match mostrerà gli annunci a quegli stessi clienti o ad altri come loro.

La pagina Insights è stata aggiornata e ora può mostrare dei suggerimenti su misura per l’attività dell’inserzionista in modo tale che possa verificare se è al passo con la domanda di prodotti o servizi di tendenza. All’interno della stessa pagina è stato poi aggiunto Demand Forecasts che è in grado di rilevare come i comportamenti di ricerca potrebbero cambiare nei successivi 90 giorni.

Hotel Ads 

Sono stati lanciati 3 prodotti inediti appartenenti alla categoria degli Hotel Ads che compariranno quando un utente cercherà un hotel su Search o Maps. In particolare queste inserzioni compariranno all’interno del modulo di prenotazione nel quale verranno mostrate foto, servizi, prezzi e il collegamento per prenotare l’hotel. Si tratta delle Hotel booking extensions che aiuteranno i gestori delle strutture a sviluppare la propria campagna marketing in modo più preciso e oculato, le Vacation rentals per la pagina dei risultati Hotel per una data destinazione e del potenziamento del bidding per le commissioni per soggiorno che renderà più semplice l’individuazione di clienti qualificati a costi inferiori.

Campagne Local

Per quanto riguarda le campagne local sono stati introdotti gli annunci Auto Suggest che mostrano l’ubicazione di un marchio nelle vicinanze agli utenti che cercano un’attività, i Navigational Ads che promuovono in maniera sicura un business mentre le persone navigano su Google Maps, e Similar Places Ads che consentono alle aziende di condividere e mostrare la posizione dei propri negozi agli utenti di Maps. La funzione Local Inventory Ads invece consentirà agli inserzionisti di mostrare informazioni sui propri prodotti e negozi ai consumatori vicini che cercano su Google.

Google Ads

Per quanto riguarda Google Ads, sono state aggiunte le campagne Performance Max che sfruttano l’automazione per fornire un’ampia gamma di obiettivi di marketing a tutti gli inserzionisti. Inoltre, sono stati introdotti i Product feed che collegati al Google Merchant Center permettono agli inserzionisti di sfruttare i propri cataloghi di prodotto per creare un maggior numero di annunci dinamici. Infine Google ha deciso di espandere ROAS Target in modo che funzioni su ancora più canali Google, tra cui annunci Discovery e campagne video per azione. TROAS (Target Return on Ad Spend) è una strategia di bidding automatizzata value-based che aiuta gli inserzionisti a ottenere più conversioni o ricavi a un return on ad spend (ROAS) fissato. Grazie a questo aggiornamento, le offerte saranno ottimizzate automaticamente in tempo asta permettendo agli inserzionisti di personalizzare le offerte per ogni asta e massimizzare le entrate.

GA4

Google Analytics 4 raggrupperà più report in workspaces. Il workspace dedicato all’advertising avrà una propria sezione all’interno dell’interfaccia di GA4 e al suo interno ci sarà la sezione “Attribution” che sarà composta da:

  • Conversion Path: avrà una nuova modalità di assegnazione del credito basata sul multitouch attribution model.
  • Model Comparison: permetterà di valutare la resa delle campagne confrontando i modelli di attribuzione a disposizione.

Sarà inoltre possibile customizzare l’interfaccia di reporting di GA4 e adattarlo alle necessità di analisi e nella sezione “librerie” sarà possibile creare dei report interface, denominati template, per singolo utente e/o gruppo di utenti.

E tu, cosa ne pensi di queste novità? Vorresti aumentare la tua visibilità online? 

CONTATTACI! Ti aiuteremo a creare la strategia di marketing più adatta alle tue esigenze e a massimizzare i tuoi risultati! 

Digital marketing turistico: gli strumenti per una strategia di successo

Perché è sempre più importante investire in digital marketing? Come può trarne beneficio il settore del turismo?

Per chiunque operi nel settore del turismo, avere un sito web di qualità è fondamentale per fidelizzare e acquisire nuovi clienti. Ma questo non è più sufficiente. Infatti é necessario definire una precisa strategia di presenza online, stabilire gli obiettivi da raggiungere, i canali da presidiare e le azioni da mettere in atto per incrementare e massimizzare i propri risultati.

In questo articolo, ti forniremo tutti i consigli per migliorare la tua presenza online.

Migliorare la User Experience del sito web

Il primo punto su cui devi focalizzarti è il miglioramento del tuo sito web. Oggi gli utenti quando hanno bisogno di informazioni o di supporto su un prodotto o un servizio, si rivolgono alle pagine aziendali social dei brand e si informano sempre prima di viaggiare, leggendo recensioni ed esperienze riportate da altri turisti. Per questa ragione, è fondamentale lavorare sulla qualità dei prodotti o servizi offerti e ottimizzare la customer experience per creare le condizioni necessarie alla diffusione di un passaparola positivo sul brand. Per garantire una navigazione di qualità, il sito deve essere user-friendly e responsive per consentire agli utenti di effettuare prenotazioni senza difficoltà. Il caricamento delle pagine dev’essere veloce e non devono essere presenti pubblicità invadenti. Inoltre, il sito deve rispettare i requisiti di accessibilità che lo rendano fruibile anche da coloro che hanno disabilità visive, uditive o motorie.

Creare contenuti coinvolgenti e rilevanti

Oltre alle funzionalità, il sito deve anche essere accattivante e in grado di comunicare in maniera coinvolgente la propria struttura o i propri servizi, che si tratti di un hotel, di un museo o di un luogo, il sito deve essere costruito in modo tale da mostrare e fornire agli utenti tutti i contenuti essenziali per poter fare una scelta. Non solo i contenuti testuali ma anche quelli multimediali possono fare la differenza se sono di qualità e, ovviamente, se corrispondono ai servizi effettivamente forniti dall’azienda. Inoltre, l’utilizzo della tecnologia video 360° e della realtà virtuale può aiutare a far conoscere l’interno delle proprie strutture e attirare nuovi clienti.

Migliorare la propria immagine e reputazione online

Per rendere il sito visibile agli utenti che cercano i prodotti o i servizi su Google è necessario mettere in atto una strategia SEO. Infatti, creare contenuti rilevanti e ottimizzati sulla base dei bisogni e delle ricerche degli utenti online è fondamentale per poter apparire nei primi risultati della SERP di Google. Inoltre, per promuovere la tua attività potresti prendere in considerazione la possibilità di far uso delle diverse forme di pubblicità online, come Google o Facebook Ads, o l’inserzione di banner all’interno di altri siti. Un altro mezzo di promozione che potrebbe essere molto utile è l’email marketing. Attraverso l’invio di email in maniera automatica e personalizzata puoi colpire un target specifico e assecondare le diverse esigenze o preferenze della tua audience. Grazie a questo strumento, è inoltre possibile promuovere l’engagement sulle pagine dei social network aziendali, inserendo nel footer della newsletter i bottoni di rimando alle pagine social dell’azienda ed evidenziare i post più popolari. In questo modo si implementeranno le attività di content marketing dando maggiore visibilità all’attività e coinvolgendo gli utenti. Dunque, riservare un’attenzione strategica ai canali social è fondamentale per far conoscere un’attività o una struttura e migliorare la brand reputation.

Personalizzazione e assistenza al cliente

Nel perseguire l’obiettivo di potenziare le relazioni con i clienti, è importante avere un servizio di assistenza clienti online efficiente e quindi rispondere e assistere rapidamente, fornire consigli su prodotti o servizi, dimostrare efficienza e attenzione nei confronti dell’utente.

Dunque, le attività di digital marketing turistico rappresentano un supporto prezioso, dal monitoraggio in tempo reale degli investimenti pubblicitari effettuati alla personalizzazione della customer experience. 

Se anche tu vuoi implementare la tua strategia di digital marketing turistico, contattaci! Ti seguiremo nella creazione di una strategia volta a promuovere la tua attività turistica online.

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SEO: le tecnologie emergenti che devi conoscere

Come sta evolvendo la SEO? Quali sono le tecnologie emergenti che dovresti conoscere? 

La SEO è un settore dinamico poiché il comportamento degli utenti, le ricerche e gli algoritmi di ricerca sono in continua evoluzione. Ciò che ha funzionato alcune settimane fa potrebbe non funzionare di nuovo in questo momento quindi per stare al passo con la domanda e portare il tuo business al successo, è fondamentale conoscere quali sono le ultime tendenze. 

 

In questo articolo, condivideremo con te sette tecnologie emergenti della SEO e ti indicheremo come applicarle nella tua attività per ottenere risultati ottimali.

1. Elaborazione del linguaggio naturale (PNL)

A dicembre 2019, Google ha lanciato ufficialmente l’aggiornamento dell’algoritmo Bidirectional Encoder Representations from Transformers (BERT) in tutto il mondo. Questo aggiornamento ha portato in primo piano la PNL e, da allora, è una tecnologia a cui prestare attenzione nella SEO. Con la PNL, Google può capire cosa significa una parola in una frase semplicemente osservandone il contesto. Ciò significa che Google non fa più affidamento su parole o frasi specifiche che gli utenti stanno cercando, ma cerca di capire quale sia l’intento che si nasconde dietro ogni ricerca. Dunque, con BERT l’algoritmo comprende il contesto dietro ogni ricerca e fornisce all’utente le giuste informazioni. Di conseguenza per comparire nei primi risultati della SERP dovresti concentrarti sulla creazione di contenuti di alta qualità che rispondano in modo accurato alle query di ricerca degli utenti. 

2. Natural Language Generation (NLG) per contenuti in forma abbreviata

Con NLG, è possibile produrre frasi significative proprio come nel linguaggio naturale ma con l’ausilio della tecnologia. Se sei un content creator, questo ti aiuterà a concentrarti solo sulla rifinitura del contenuto e renderlo più leggibile. Tuttavia, nonostante ci siano molti casi d’uso per NLG, al momento è meglio utilizzarlo per scrivere contenuti in forma abbreviata come titoli, descrizioni di prodotti, promemoria di riunioni e così via.

3. TF-IDF

TF-IDF è l’acronimo di “Term Frequency Times Inverse Document Frequency“. TF-IDF misura l’importanza di parole chiave confrontandola con la frequenza di quella parola chiave in un ampio insieme di documenti. Sebbene non sia ancora chiaro se Google lo utilizzi nel suo algoritmo, è una buona pratica includerlo nella tua strategia SEO. Prima di applicare TF-IDF, è necessario però creare un contenuto mirato a una determinata parola chiave. Una volta fatto, collega il contenuto a uno strumento TF-IDF. Alcune opzioni consigliate sono strumenti di testo, SEO PowerSuite, Ryte e Surfer SEO. Grazie alla tecnologia e alcune informazioni sulla tua parola chiave, gli strumenti TF-IDF di solito suggeriscono alcune frasi che puoi aggiungere o rimuovere dalle tue pagine. In questo modo renderai il tuo articolo più attinente all’argomento e la tua pagina si posizionerà meglio nelle SERP.

4. GPT-3 per la creazione automatica di contenuti

L’API GPT-3 è stata impostata con un ampio pool di dati che includono: Common Crawl, Wikipedia, libri storici pertinenti e così via. Dunque quando fornisci all’API GPT-3 una richiesta di scrittura, questa cerca di prevedere esattamente cosa verrà dopo in base alle informazioni lette su Internet. Il GPT-3 può esserti utile anche nella stesura di e-mail poiché ti basterà fornire alcuni punti chiave che delineano tutto ciò che vuoi coprire nell’email e lui lo scriverà automaticamente per te. 

5. Test SEO A/B

La maggior parte degli specialisti SEO si concentra maggiormente sui test A/B degli utenti e meno sui test A/B SEO. Qual è la differenza? Mentre il test degli utenti comporta l’assegnazione casuale degli utenti del tuo sito web a diverse versioni delle tue pagine in base alle prestazioni migliori, nel test SEO A/B, gli utenti sono Googlebot e non utenti finali e in genere viene mostrata la stessa versione della pagina. Per implementare il test A/B SEO puoi includere: tag del titolo, metadescription, h1, pagine AMP, testi di ancoraggio interni, markup dello schema, un nuovo contenuto, e così via. Condurre test A/B SEO come questi ti aiuterà a sapere esattamente cosa funziona bene per la tua attività e cosa no. In questo modo, puoi prendere decisioni più accurate quando ottimizzi le tue pagine per la SEO. Ad esempio, se il tuo traffico è diminuito verso una determinata pagina dopo aver apportato modifiche ad essa durante il test SEO A/B, significa che il test non ha funzionato. In genere dovresti aspettarti di iniziare a vedere i risultati del tuo test SEO A/B non appena Google esegue la scansione della tua pagina. Alcuni strumenti di test A/B SEO che puoi utilizzare a questo scopo includono: Google Tag Manager, Rankscience, Optimizely, ecc. 

6. Ottimizzazione automatizzata dei contenuti sulla pagina

Quando crei un contenuto di lunga durata, controlla le pagine in cima alle SERP, analizza la classifica dei contenuti, scopri i titoli e i sottotitoli specifici che le pagine coprono, identifica gli elementi mancanti nelle pagine e cerca di ottimizzare il tuo contenuto. 

7. Contenuto non testuale

Esempi di contenuto non testuale sono: immagini, info grafiche, grafici, video, clip audio, animazioni, presentazioni, file scaricabili come PDF. Grazie a questi strumenti, puoi rendere le tue landing page più accattivanti e migliorare l’esperienza di navigazione dei tuoi utenti. Quindi, i tuoi lettori trascorreranno più tempo sul tuo sito web e il tuo bounce rate alla fine diminuirà drasticamente.

Hai ancora dei dubbi? Se sì, CONTATTACI SUBITO! Ti aiuteremo a creare la strategia più adatta per far crescere il tuo business e massimizzare i tuoi risultati!

 

Bounce rate: come ridurlo?

Come calcolare e ridurre la frequenza di rimbalzo

Quando un utente naviga su Google o su un altro sito Web oppure visita una pagina del tuo sito e decide di abbandonarla dopo pochi secondi, la frequenza di rimbalzo aumenta. Il bounce rate risulta elevato se la tua pagina presenta troppi annunci pubblicitari, se ha molto testo e poche immagini o non presenta una chiara call to action. Sebbene non sia un segnale di ranking per Google, abbassare la frequenza di rimbalzo può avere molti effetti positivi per il tuo business. Il primo obiettivo da tenere sempre presente è soddisfare la query degli utenti. Se la tua landing page non soddisfa la query, molto probabilmente l’utente abbandonerà la tua pagina poiché non viene soddisfatto il suo intento di ricerca. Allo stesso modo, se la pagina contiene tutte le informazioni che l’utente stava cercando ma non gli viene dato un altro motivo per continuare a navigare il sito, potrebbe comunque decidere di abbandonarlo. Di conseguenza, verrà registrato un alto bounce rate poiché l’utente non naviga altre pagine del sito.

Di seguito riportiamo 7 consigli per ridurre il bounce rate e migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti sul tuo sito web.

1. Aumenta la velocità della tua pagina

Migliorare la velocità della tua pagina è sicuramente un’ottima strategia per garantire una frequenza di rimbalzo ridotta. Se rendi il tuo sito più veloce infatti, ti renderai conto di come la frequenza di rimbalzo diminuirà poiché gli utenti potranno accedere ai tuoi contenuti velocemente, senza attendere troppo tempo prima che venga caricato. Inoltre, la velocità è un fattore di ranking di Google.

2. Migliora la soddisfazione dei tuoi utenti

Un altro modo per ridurre il bounce rate è aumentare la soddisfazione del tuo pubblico. Ad esempio, poniamo che qualcuno cerchi “viaggio all’estero” e noi volessimo classificarci per “viaggio all’estero”, ma non sappiamo veramente quale sia l’intento della persona che ha effettuato la ricerca. Vuole andare all’estero per studiare? Vuole fare una vacanza all’estero? Sta cercando immagini di viaggi all’estero? Sta cercando dei consigli sulle mete migliori per fare un viaggio all’estero? Potrebbe essere una qualsiasi di queste cose. Più in generale possiamo soddisfare quell’intento sulla pagina o collegarci ad altre risorse. La chiave è partire da un’analisi competitiva approfondita, osservare tutti i risultati del ranking e cercare di capire cosa funziona per soddisfare le richieste di quegli utenti. 

3. Inserisci dei link al contenuto correlato

È possibile che tu non riesca a coinvolgere i tuoi utenti in una determinata pagina, ma potresti riuscirci inserendo dei link correlati ad altri articoli presenti nel tuo sito. Se faranno clic ed esploreranno l’altra pagina, avrai abbassato la frequenza di rimbalzo. Quindi individua gli articoli che potrebbero essere correlati sul tuo sito e rendi il collegamento ben visibile.

4. Scrivi call-to-action efficaci

Il miglior modo per migliorare i tuoi CTA è includere la parola chiave del ranking nel CTA stesso. Per individuare per cosa si stanno effettivamente classificando le tue pagine e capire quali sono le migliori parole chiave da inserire nel CTA, potresti utilizzare alcuni tool come Google Search Console. Ad esempio, se la tua pagina riguarda i rapporti di credito o il punteggio di un rapporto di credito, potresti avere una CTA che dice “Aggiungi al carrello” oppure “Ottieni il mio rapporto di credito”. La seconda opzione risulta molto più accattivante di dire “Aggiungi al carrello” perché l’utente ha digitato “rapporto di credito” su Google. Quindi, includere le tue parole chiave nelle call to action è un modo semplice per migliorare l’engagement e ridurre la frequenza di rimbalzo. 

5. Utilizza la scrittura a piramide invertita

Per creare contenuti più coinvolgenti, attirare le persone sul tuo sito e offrire contenuti chiari ed efficaci che convertono puoi adottare lo stile di scrittura a piramide rovesciata. Questo stile, preso in prestito dal giornalismo, prevede l’inserimento di informazioni rilevanti nei paragrafi iniziali e nell’intestazione per poi procedere con una descrizione più dettagliata e minuziosa del contenuto nei paragrafi successivi. In questo modo incuriosirai i tuoi utenti, li spingerai a leggere il tuo contenuto e ad interagire con esso. 

6. Semplifica la ricerca nel sito

Rendi la ricerca sul sito semplice. Se puoi fornire una soluzione di ricerca più semplice di Google, ciò offre all’utente un motivo per restare sul tuo sito e non tornare di nuovo su Google, che conta come un rimbalzo. Il perfetto equilibrio è rappresentato dall’alternarsi di video, testi e immagini, generalmente le pagine composte in questo modo funzionano meglio e convertono di più. 

7. Evita i clic di rabbia e i clic morti

I “clic di rabbia” si verificano quando le persone cliccano su qualcosa che pensano dovrebbe essere un pulsante o un collegamento e non funziona. Lo stesso avviene con i “clic morti”. Gli utenti cliccano su un determinato elemento, un’immagine o un testo di colore speciale che pensano dovrebbe essere un collegamento o un invito all’azione e non funziona. In genere, puoi intercettare questi elementi con il software di tracciamento del calore. Qualsiasi tipo di software di tracciamento del calore o di mappatura del calore può generalmente mostrarti quali sono i “clic di rabbia” e “clic morti”. Se riesci a risolvere questi problemi, la frequenza di rimbalzo si ridurrà poiché le persone potranno fare clic su elementi effettivamente cliccabili.

Hai ancora dei dubbi? CONTATTACI SUBITO! Ti aiuteremo ad elaborare una strategia di successo e a centrare i tuoi obiettivi! 

 

Come il digitale ha cambiato la Food Industry

Qual è l’impatto del digital marketing nel settore food?

La Food Industry è stata completamente rivoluzionata dall’avvento del digitale, dal data-driven marketing e dal ruolo dirompente dei social. È sufficiente aprire social network come ad esempio Instagram o portali come TripAdvisor, per rendersi conto di quanto queste piattaforme ci influenzino nella scelta di un ristorante o di un piatto da gustare. Inoltre, si stanno facendo sempre più spazio le prenotazioni online e via app e i servizi di delivery, complice anche l’attuale situazione pandemica che stiamo vivendo che ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese. È quindi possibile affermare che il settore food non può più prescindere da una Digital Strategy ben strutturata per potersi distinguere dai competitor, far emergere il proprio prodotto o il proprio servizio, costruire un’identità forte e riconoscibile e raggiungere i propri obiettivi di data-driven marketing.

Che cosa si intende per food marketing?

Con l’espressione food marketing si fa riferimento all’insieme delle strategie finalizzate all’ottimizzazione del posizionamento del nuovo prodotto o servizio nel mercato di riferimento, costruire delle relazioni solide con i clienti e aumentare la brand awareness. Il digital marketing quindi, deve intendersi come un supporto alla tua attività, grazie alla quale puoi comunicare il tuo prodotto o il tuo servizio e raggiungere una serie di obiettivi, come ad esempio:

– fidelizzare i tuoi clienti

– raggiungere e acquisire prospect

– creare o rafforzare la tua brand reputation                                              

Quali sono i trend principali del digital marketing nel settore food?

Sono principalmente 5 i trend che si stanno affermando in questo settore:

  1. Sostenibilità e salute

Da diversi anni il sentiment delle persone nei confronti del cibo è cambiato e di conseguenza anche le strategie dei brand sul fronte della produzione si sono evolute. In particolare, ci sono due macro-argomenti in ascesa: la sostenibilità ambientale e la salute. Sta emergendo la tendenza a prediligere cibi e bevande sane che abbiano un impatto positivo sulla qualità della vita dei singoli e sull’ambiente. Particolare attenzione è riservata anche al packaging, sono in costante aumento le aziende che si impegnano nel sostituire la plastica con materiali biosostenibili.

  1. SEO

Scegliere di non investire in adv e in una buona strategia SEO equivale ad essere invisibili sui motori di ricerca. Secondo Finances Online il 56% del traffico sui siti del comparto Food deriva da ricerche organiche. Per questa ragione, curare l’aspetto SEO risulta essere una delle migliori strategie di marketing dal momento che ti consente di conoscere le parole chiave più ricercate dai tuoi potenziali clienti, di ottimizzare il tuo sito web e comprendere meglio le esigenze del tuo target. 

  1. Centralizzazione dei social network

Stabilire una presenza forte sui Social Network è fondamentale per chi opera nel settore food & beverage. Il social che registra la crescita più imponente è senza dubbio Instagram, poiché basando tutto sulle immagini e sui video risulta nettamente più efficace nell’ambito della Food Industry, grazie soprattutto alla possibilità di fare storytelling. Secondo uno studio dell’Harvard Business Review, il 70% degli utenti preferisce i contenuti “autentici” e “informativi” alla tradizionale pubblicità proveniente direttamente dai brand. Di fondamentale importanza sono anche le recensioni che, soprattutto in ambito food e turismo, risultano essere un potente strumento di marketing.

  1. Targetizzazione e personalizzazione

A chi ci rivolgiamo? Qual è il nostro target? Dove vive, qual è il suo comportamento, quali sono le sue preferenze e i suoi desideri? Riuscire a rispondere a tutte queste domande è possibile grazie al data-driven marketing. Una corretta analisi dei dati, infatti, porta a conoscere meglio il proprio pubblico, quello potenziale e quello reale, e predirne e influenzarne i possibili comportamenti. Ecco perché è essenziale dotarsi dei più avanzati sistemi di analisi e interpretazioni di questi “Big Data”. Solo così ci si può fare un’idea più concreta del pubblico a cui la propria azienda può rivolgersi. Inoltre, grazie all’analisi del cosiddetto “sentiment” è possibile capire ciò che si dice di un brand, di un argomento o di un prodotto, interpretare questi dati nella maniera più coerente e, di conseguenza, prendere decisioni. 

  1. Augmented reality

L’ultimo trend è sicuramente quello della realtà aumentata. Negli ultimi anni si è passati da processi e macchinari “meccanici” all’implementazione di sistemi di AI, Internet of Things, Machine Communication e Machine Learning. Tutto ciò si traduce in riduzione dei costi, aumento di efficienza e miglioramento della qualità

In considerazione di ciò che è stato detto fino ad ora, si può affermare che grazie ad una solida strategia di marketing mix e ad una presenza omnicanale, soprattutto nella fase iniziale di awareness e consolidamento di un’attività, è possibile raggiungere un pubblico più ampio, aumentare le vendite e massimizzare i propri risultati. 

Se hai ancora dei dubbi, CONTATTACI! Analizzeremo il tuo business e ti guideremo nello sviluppo di una STRATEGIA DI DIGITAL MARKETING per raggiungere i tuoi obiettivi!

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