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Analisi competitiva SEO: cos’è e perché è importante

Come eseguire un’analisi competitiva SEO

L’analisi competitiva SEO è il processo di identificazione dei punti di forza e di debolezza del tuo sito web e di quello dei tuoi concorrenti. Proprio come una tipica analisi competitiva, è utile per scoprire eventuali divari tra te e il tuo concorrente ma invece di concentrarti sulla strategia di marketing, ti concentrerai sulla strategia SEO.

Un’analisi della concorrenza può aiutarti a:

  • Confrontare le tue attuali prestazioni SEO
  • Identificare le aree di miglioramento nella tua strategia SEO
  • Rivelare eventuali lacune o punti deboli della concorrenza
  • Scoprire le strategie vincenti dei tuoi concorrenti

Perché l’analisi competitiva SEO è importante

L’esecuzione di un’analisi competitiva consente di esaminare il mercato, i concorrenti e capire come funziona l’attuale panorama di ricerca per parole chiave importanti. Anche se sei già in cima ai risultati di ricerca per le parole chiave più importanti, dovrai monitorare le tue prestazioni SEO per assicurarti di non perdere il tuo posizionamento rispetto a un concorrente.

Come eseguire un’analisi della concorrenza SEO

  • Trova i tuoi concorrenti

Inizia facendo un elenco di chi consideri i tuoi concorrenti. Cerca di concentrarti sui siti web che si classificano in alto o più spesso per le keyword target principali. Con un’analisi competitiva SEO, è importante ricordare che il tuo più grande concorrente potrebbe non essere sempre quello che si posiziona tra i primi risultati di ricerca.

Concentrati sui concorrenti che possono avere un impatto maggiore sul tuo traffico. Analizza le prime pagine dei tuoi concorrenti e domandati: quali pagine si classificano per il maggior numero di parole chiave? Quali pagine hanno più traffico? A volte i concorrenti possono indirizzare traffico considerevole verso una particolare pagina o un insieme di pagine. Presta particolare attenzione alle parole chiave per le quali sei già classificato, ma non così come i tuoi concorrenti. Prendi nota in particolare delle parole chiave in cui sei solo una o due posizioni dietro il tuo concorrente principale.

Identifica i punti di forza e di debolezza di ciascuno dei tuoi concorrenti considerando questi fattori:

  • Autorità

Quanto è autorevole il tuo sito rispetto ai tuoi concorrenti?

Se il tuo concorrente ha un’autorità molto più alta del tuo sito, avrai più difficoltà a superarlo per parole chiave altamente competitive.

  • Contenuto

I tuoi concorrenti presentano contenuti di qualità?

Si concentrano sulle pagine dei prodotti? Hanno pagine di supporto?

Esamina manualmente i contenuti di ciascun concorrente per fare un elenco di tutti i punti di forza o di debolezza che noti.

  • E-commerce

I tuoi concorrenti suggeriscono prodotti simili o pertinenti che vengono spesso acquistati insieme? Hanno collegamenti a guide o supporti per il prodotto? 

  • Analisi dei backlink

L’analisi dei backlink è una parte importante dell’analisi competitiva. Quando un concorrente ha un profilo di backlink significativamente migliore, in particolare backlink di alta qualità da siti web affidabili, significa che avrai più difficoltà a competere contro di loro fino a quando non sarai in grado di creare un profilo di backlink simile.

È inoltre essenziale distinguere tra backlink di alta qualità e backlink di bassa qualità, poiché questi ultimi potrebbero penalizzare il tuo sito web.

Dunque, in conclusione, a seconda delle dimensioni del tuo sito e del numero di concorrenti attivi, è importante tenere monitorati i concorrenti e i principali player del mercato.

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Realtà aumentata: il futuro dell’advertising

Cos’è l’Augmented Reality Advertising

La realtà aumentata o augmented reality (AR) è un insieme di tecnologie hardware e software che grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale consente di creare una visione potenziata della vita reale data dalla sovrapposizione di contenuti digitali. Una delle principali applicazioni della realtà aumentata è rappresentata dal marketing. Infatti, l’AR fornisce agli utenti la possibilità di prefigurarsi la posizione di un mobile ancora prima di acquistarlo, oppure di simulare un nuovo colore o taglio di capelli o, ancora, di verificare la taglia di un vestito ancora prima di indossarlo. Di fronte ad un mercato sempre più saturo e competitivo, la combinazione tra realtà aumentata e marketing si rivela vincente poiché consente di aumentare l’engagement e la customizzazione e permette ai marketer di realizzare campagne interattive e più coinvolgenti rispetto ai metodi tradizionali.  

Annunci di AR: il potenziale innovativo dell’AR marketing

L’AR marketing può essere integrata su siti web, applicazioni mobile, banner advertising di campagne display o sui social network. Uno dei principali social network che consente di utilizzare l’AR nei propri annunci è Facebook.
Facebook, infatti, consente agli annunci di AR Ads di essere visualizzati nel feed di notizie lasciando agli utenti la possibilità di sperimentare gli effetti della fotocamera AR con un solo clic sull’annuncio. Puoi aggiungere un CTA all’interno dell’esperienza della fotocamera per consentire agli utenti di passare dall’interazione con il tuo prodotto direttamente all’acquisto.

Tra i brand che hanno già sperimentato le AR Ads troviamo Michael Kors che è stato il primo brand a sperimentare gli annunci AR nel feed di notizie, consentendo al pubblico di provare un paio di occhiali da sole ed effettuare un acquisto in base alla propria esperienza. WeMakeUp ha ottenuto un aumento di 27,6% di acquisti con un tempo medio di interazione con i propri annunci AR che consentivano di provare i propri lipstick e rossetti pari a 38 secondi.

Metriche importanti per gli annunci AR su Facebook

Poiché gli annunci AR sono una combinazione di Facebook Instant Experience e annunci video, le metriche relative a entrambi i tipi si applicano al tipo AR. Dunque le metriche più importanti che dovrai tenere in considerazione per misurare il valore generato dai tuoi annunci di realtà aumentata sono:

Clic sui collegamenti: numero di clic sui collegamenti a destinazioni o esperienze istantanee, all’interno o all’esterno delle proprietà di Facebook.

Esperienza istantanea – Clic per iniziare: numero di volte in cui viene avviato un componente interattivo in un’esperienza istantanea.

Clic in uscita: numero di clic sui collegamenti che allontanano le persone dalle proprietà di proprietà di Facebook.

Clic in uscita dell’esperienza istantanea: numero di clic sui collegamenti in un’esperienza istantanea che allontanano le persone dalle proprietà di Facebook.

Percentuale di visualizzazione dell’esperienza istantanea: la percentuale media dell’esperienza istantanea che le persone hanno visto.

Metriche della durata del video: mostrano la durata (o la durata) della riproduzione di un video.

Oltre a queste metriche, puoi anche misurare il tempo di visualizzazione dell’esperienza istantanea e le quote di effetti con il tipo di annuncio:

Tempo di visualizzazione dell’esperienza istantanea: il tempo totale medio in secondi che il pubblico ha trascorso a guardare un’esperienza istantanea. La metrica conta il tempo medio trascorso a guardare un’esperienza istantanea. Include anche il tempo trascorso in altre esperienze istantanee collegate dall’originale.

Condivisioni effetti: il numero di volte in cui qualcuno ha condiviso una foto o un video che ha utilizzato un effetto dal tuo annuncio. Le condivisioni possono essere una storia di Facebook o un post nel feed di notizie.

Dalle esperienze di prova dei prodotti ai filtri immersivi, gli annunci AR ti consentono di coinvolgere la tua audience e aumentare il tasso di conversione. Per assicurarti che gli annunci AR abbiano un impatto positivo sui potenziali clienti, crea esperienze pertinenti alla tua offerta.

Inoltre, ricordati di creare pagine di destinazione post clic pertinenti e personalizzate per ogni annuncio che crei.

I vantaggi della pubblicità in realtà aumentata

La pubblicità in realtà aumentata crea un’esperienza memorabile per il consumatore. Il rapporto di Zenith afferma che le esperienze utente che includono AR sono il 70% più memorabili. La realtà aumentata, quindi, consente alla pubblicità di offrire un’esperienza interattiva tra il brand e il consumatore in cui l’utente partecipa attivamente alla pubblicità a cui è esposto.

Questi risultati sono stati recentemente supportati da Shopify che ha affermato un tasso di conversione aumentato del 94% per i prodotti che presentavano contenuti AR o 3D. Quindi è possibile affermare che un’esperienza immersiva per il consumatore consente a un marchio di costruire una connessione più forte con il suo pubblico, consentendo ai consumatori di formare associazioni positive con i marchi con cui hanno un maggiore coinvolgimento. Questa relazione coinvolgente aiuta ad aumentare il numero di utenti qualificati e fidelizzati al brand e, in definitiva, ad aumentare le vendite.

Le sfide che la realtà aumentata presenta nella pubblicità

Attualmente, la pubblicità in realtà aumentata è ancora una novità e c’è la possibilità che possa svanire in futuro man mano che l’uso dell’AR nella pubblicità andrà ad integrarsi alle attuali tecniche di marketing tradizionale. Inoltre, il costo e la tecnologia sono stati percepiti come i maggiori ostacoli al successo della realtà aumentata nello spazio pubblicitario. Tuttavia, questa percezione sta cambiando dal momento che, a seguito della pandemia da Covid-19, i brand sono stati costretti ad utilizzare nuovi metodi per connettersi con il proprio target.

In conclusione, la realtà aumentata può essere considerato uno strumento di marketing travolgente e, con il giusto supporto, le sfide tecniche possono essere superate, consentendo ai brand di realizzare una campagna pubblicitaria di realtà aumentata memorabile e coinvolgente.

Ti piacerebbe implementare annunci di AR alle tue campagne? CONTATTACI!

Consent Mode: cos’è e come implementarlo

Cos’è il consent mode

Il GDPR e la conseguente richiesta di consenso per il trattamento dei propri dati ha fatto in modo che gli utenti siano più attenti a condividere i propri dati e tutelino maggiormente la propria privacy.

La normativa infatti, prevede che gli utenti debbano scegliere se accettare due tipologie di tracciamenti:

  1. Statistici: permettono di verificare l’utilizzo del sito da parte degli utenti
  2. Profilanti: raccolgono informazioni per fini pubblicitari

Google per sopperire a questo problema ha lanciato la funzionalità Consent Mode che consente di ottenere informazioni in maniera anonima e cookieless, in linea con la scelta espressa dall’utente sul banner dei cookie.

Come integrare il Consent Mode

Il Consent Mode può essere integrato con Google Analytics, Google Ads e Floodflight tenendo separato il tracciamento statistico da quello pubblicitario e si basa sulla presenza di una CMP (Consent Management Platform) dalla quale riesce a ricavare le categorie di cookie accettate o rifiutate dall’utente grazie alle azioni dell’utente stesso sul banner cookie. In base al consenso dell’utente, vengono registrate informazioni anonime che riguardano la visualizzazione della pagina e/o eventuali parametri presenti nell’URL riguardanti le campagne di provenienza.

L’implementazione del Consent Mode consente una raccolta dati molto più granulare soprattutto per quanto riguarda l’affidabilità dei dati provenienti da campagne di advertising, fortemente influenzate dalla dismissione di cookie di terza parte e dai blocchi relativi alla privacy. Infatti, quando gli utenti non accettano i cookie di terze parti, le piattaforme pubblicitarie ricevono molti meno dati rispetto a quelli raccolti in precedenza. Questo si traduce in un numero inferiore di dati e, il più delle volte, imprecisi. Grazie al consent mode è possibile registrare gli atterraggi sul sito anche degli utenti che non interagiscono con il banner o negano il consenso. Inoltre, vengono registrate conversioni legate a Google Ads anche nel caso in cui l’utente non accetti i cookie profilanti. Un altro aspetto positivo riguarda la raccolta da parte di Google dei dati che verranno utilizzati sulle sue piattaforme per creare modelli previsionali, utili per attivare il machine learning quando i cookie di terze parti verranno dismessi da ogni browser.

Le piattaforme di gestione del consenso compatibili con il Consent Mode sono:

  • Cookiebot
  • Iubenda
  • OneTrust
  • Osano
  • Sourcepoint

Come funziona il Consent Mode

Per gestire i cookie relativi all’analisi e alle campagne pubblicitarie sul tuo sito, Google ha introdotto due tipi di consenso:

  1. analytics_storage: determina il comportamento dei cookie analitici sul tuo sito web in base al consenso dato dall’utente. Se gli utenti non dovessero concedere il consenso ai cookie analitici, il tuo sito web riceverebbe comunque dati di base come: orario delle visite al tuo sito web, user agent ovvero se gli utenti sono atterrati sul tuo sito web, referrer e dunque un’indicazione sul modo in cui l’utente è arrivato sul tuo sito web.
  2. ad_storage: regola il comportamento dei cookie di marketing sul tuo sito web a seconda dello stato del consenso scelto dall’utente. Quindi non verrà più mostrata pubblicità mirata basata sul tracciamento dei dati personali ma il tuo sito web mostrerà pubblicità contestuale basata su dati anonimi. Inoltre, nel caso in cui un utente non abbia accettato i cookie relativi al marketing, la Consent Mode consentirà di misurare le conversioni relative a una specifica campagna a livello aggregato, e non più a livello di singolo utente.

Google ha dichiarato che: “in media, il Consent Mode recupera più del 70% delle conversioni provenienti dagli annunci Google Ads che andrebbero perse a causa delle scelte di consenso degli utenti“.

Quindi, grazie al Consent Mode, tutti i parametri dei tag relativi alla profilazione dell’utente (necessari, statistici, marketing) potranno essere gestiti in modo automatico e potranno modificare il loro comportamento nel caso in cui gli utenti decidessero di cambiare i propri consensi in un secondo momento. Il nostro consiglio è quello di installare questa funzionalità con l’aiuto di un partner tecnico preparato e previo confronto con il proprio DPO per garantire una raccolta dati più precisa e accurata, evitare la perdita di dati e allo stesso tempo assicurare il rispetto della privacy agli utenti.

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Cos’é il Geofencing Marketing e come funziona

Cos’è il Geofencing Marketing e come funziona

L’espressione “Geofencing” deriva dall’inglese “geo fence”, in italiano perimetro, e viene utilizzata per far riferimento ad un perimetro virtuale associato a un’area geografica del mondo reale. Il geofencing utilizza dispositivi capaci di determinare la propria posizione, per esempio gli smartphone, usati come terminali di un location-based service (LBS). In un servizio di questo tipo, quando un utente entra o esce da un “geo-fence”, il dispositivo oppure il gestore del servizio ricevono una notifica che può essere usata per controllare azioni prestabilite.

Questa tecnica viene utilizzata nel marketing per identificare potenziali clienti in base alla loro posizione e consente di avere informazioni iper-specifiche sugli utenti utilizzando la loro posizione per capire i loro interessi. Attualmente il geofencing viene spesso utilizzato in combinazione con tecniche di geomarketing, per comunicare messaggi informativi/pubblicitari specifici a determinate persone che transitano in un luogo (sia esso un negozio, un hotel, un ristorante e così via).

Come funziona il geofencing?

Il geofencing consente alle app mobile di tracciare i movimenti degli utenti registrati (Android e iOS) all’interno di una precisa area geografica. In questo modo, gli inserzionisti riescono a raggiungere il proprio target di riferimento in precisi touchpoint. Chiaramente queste azioni possono essere compiute solo se la persona identificata ha accettato in precedenza di entrare a far parte del servizio di geofencing. Inoltre, è doveroso specificare che, come tutti i sistemi di Real Time Location System (RTLS), anche i sistemi di geofencing non raccolgono informazioni sensibili legate all’identificazione della singola persona ma i dati raccolti riguardano soltanto l’identificazione dell’IP del telefonino e il relativo posizionamento in uno spazio.

Inoltre, il geofencing può aiutarti a identificare le persone in prossimità della posizione fisica della tua attività e, di conseguenza, a pubblicare annunci più precisi e customizzati. Puoi anche creare campagne con target geografici variabili in base al contesto della ricerca. Un buon punto di partenza sono i consigli sulle parole chiave dello strumento di pianificazione delle parole chiave di Google.

Se intendi implementare il geofencing nella tua strategia di marketing, ci sono alcuni aspetti che dovresti considerare:

  • Non tutte le piattaforme sono così iper-granulari dunque è importante trovare una piattaforma pubblicitaria in grado di indirizzare il livello di granularità di cui hai bisogno.
  • La dimensione del pubblico è importante. L’area che deciderai di monitorare dovrà avere abbastanza dati da utilizzare. Dunque, prima di iniziare, dedica del tempo a capire quale area riceve maggiormente traffico.
  • Integra questi principi nelle tue campagne di ricerca, native e display.
  • Pensa al tuo mercato di riferimento e chiediti: cosa rende unici i miei potenziali clienti? Quali sono le caratteristiche specifiche dei miei potenziali clienti? Sulla base di queste caratteristiche, dove potrebbero essere?

Alcuni consigli per il marketing del geofencing

  • Attira i visitatori verso le tue posizioni aggiungendo geofence nei principali POI (Punti di interesse) come ad esempio: aeroporti, hotel o località turistiche e invia loro notifiche che creino urgenza per convincerli a visitare la tua attività.
  • Chiedi un feedback ai tuoi clienti per avere una migliore conoscenza della tua attività e dell’esperienza in negozio. Non dimenticare di fornire incentivi o premi per convincere a completare il sondaggio.
  • Intercetta i clienti nelle località dei tuoi concorrenti aggiungendo geofence a locali dove sono presenti i tuoi principali competitor. Questa semplice azione ti consentirà di attirare l’attenzione e influenzare il comportamento dei consumatori. Utilizzando questa tattica, puoi anche sapere quale segmento dei tuoi clienti frequenta le attività dei tuoi concorrenti.
  • Implementa azioni di retargeting ai clienti che hanno visitato una località specifica o che hanno interagito con le tue campagne per offrire un’offerta speciale o promuovere il tuo programma fedeltà.

In conclusione, comprendere cos’è il marketing del geofencing e capire come utilizzarlo può aiutarti a indirizzare i potenziali clienti in modo intelligente e mirato e può contribuire ad incrementare il tuo ROAS. Hai ancora dei dubbi?

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Performance Max: cos’è e come utilizzarlo

Che cos’è Performance Max

Performance Max è un nuovo tipo di campagna di Google Ads che grazie alle tecnologie di Machine Learning è in grado di massimizzare le performance della tua strategia di advertising.

Performance Max utilizza modelli di machine learning per ottimizzare le offerte e i posizionamenti per aumentare le conversioni o il valore di conversione per il raggiungimento dei tuoi obiettivi e consente agli inserzionisti di accedere a tutto lo spazio pubblicitario da un’unica campagna su YouTube, Display, Ricerca, Discover, Gmail e Maps. Di conseguenza, ti basterà impostare il budget, gli obiettivi e le conversioni che desideri misurare e Performance Max pubblicherà l’annuncio più appropriato per massimizzare il rendimento della tua campagna. Inoltre, unendo le strategie di offerta automatica Smart Bidding sarà più semplice individuare le opzioni che hanno la più alta probabilità di raggiungere i tuoi obiettivi di business per la tua campagna in tutto lo spazio pubblicitario di Google. Tuttavia, è fondamentale fornire input importanti come ad esempio informazioni sul tuo pubblico (inclusi i dati dei tuoi clienti) e testo, immagini e video di alta qualità che possono migliorare significativamente il rendimento della tua campagna.

Quando utilizzare Performance Max

Le campagne Performance Max consentono agli inserzionisti e ai marketer di accedere a nuovi spazi pubblicitari e formati non attualmente disponibili con Smart Shopping o campagne locali, aumentare le conversioni, trovare nuovi clienti e ottenere informazioni più dettagliate sugli utenti e sulle performance delle tue campagne.

Performance Max è l’opzione migliore da utilizzare quando:

  • Hai obiettivi pubblicitari e di conversione specifici (ad es. aumentare le vendite online, generare lead, ecc.).
  • Vuoi massimizzare il rendimento della tua campagna e non limitare la visualizzazione dei tuoi annunci su un solo canale.
  • Vuoi accedere facilmente a tutti i canali pubblicitari di Google utilizzando un’unica campagna.
  • Vuoi ottenere una copertura e un valore di conversione di maggiore qualità oltre alle campagne sulla rete di ricerca basate su parole chiave.

7 consigli per implementare le funzionalità di Performance Max

  1. Scegli gli obiettivi di conversione

Individua gli obiettivi che intendi raggiungere. Le azioni di conversione e gli obiettivi che utilizzi guideranno direttamente Smart Bidding e l’automazione per raggiungere tali obiettivi. Disporre di una solida strategia di misurazione delle conversioni è fondamentale per migliorare il rendimento della tua campagna. Ad esempio, se il tuo obiettivo è la generazione di lead, potresti voler ottimizzare per lead qualificati o convertiti il ​​più vicino possibile alla vendita finale.

  1. Imposta il budget 

Scegli la strategia di offerta più adatta ai tuoi obiettivi. In base ai tuoi obiettivi, Performance Max utilizza Smart Bidding per impostare le offerte giuste in tempo reale per ogni asta e ottimizzare il budget investito.

  1. Mantieni attiva l’espansione dell’URL finale per generare più conversioni su query di ricerca pertinenti

L’espansione dell’URL finale utilizza le pagine di destinazione del tuo sito web e le associa a query pertinenti personalizzando dinamicamente i titoli dei tuoi annunci. Questa funzione consentirà ai tuoi annunci di essere visualizzati in ricerche aggiuntive che hanno una forte probabilità di generare conversioni.

  1. Crea gruppi di contenuti correlati a un singolo tema

Aggiungi diverse versioni di testo, immagini e video (incluse immagini di diverse dimensioni). Usa immagini autentiche e di alta qualità che ispirino le persone a interagire con il tuo brand. Assicurati inoltre che le tue risorse di testo differiscano in modo significativo l’una dall’altra e abbiano senso se combinate insieme. Includi una risorsa video della durata di almeno dieci secondi. Se non disponi di un video, Performance Max ne genererà automaticamente uno di alta qualità utilizzando le altre risorse. Ricorda che puoi creare più gruppi di risorse per campagna ma ogni gruppo di risorse dovrà essere correlato a un tema unificato (ad esempio una categoria di prodotti o servizi). Ciò consentirà all’automazione di assemblare le tue risorse in tutti i formati di annunci pertinenti e mostrare creatività più significative al tuo pubblico.

  1. Individua a quali segmenti di pubblico rivolgerti

Per individuare i segmenti di pubblico a cui rivolgere le tue comunicazioni, i tuoi dati (che includono Customer Match e gli elenchi dei visitatori del sito Web) e i segmenti personalizzati sono le informazioni sul pubblico più utili da fornire poiché forniscono un segnale forte su quali segmenti di pubblico hanno maggiori possibilità di conversione. Per utilizzare Customer Match, ti consigliamo di creare un elenco clienti, caricarlo su Google Ads e aggiornare regolarmente l’elenco clienti.

  1. Includi le estensioni annuncio

Utilizza il maggior numero possibile di estensioni annuncio pertinenti, le estensioni annuncio renderanno i tuoi annunci più visibili e forniranno maggiori dettagli ai tuoi clienti. È possibile utilizzare un’ampia varietà di estensioni annuncio, come: sitelink, callout, moduli per i lead, telefonate e altro ancora.

  1. Misura i risultati

Concentrati su metriche di rendimento pertinenti che sono in linea con la tua strategia di offerta. Prima di lanciare una campagna, esamina le metriche di conversione (ad es. volume o valore delle conversioni e CPA o ROAS medio) e monitorale per alcune settimane per le campagne ottimizzate per gli stessi obiettivi di conversione che prevedi di utilizzare in rendimento massimo. Dopo aver aggiunto Performance Max al mix di campagne, attendi alcune settimane prima di valutarne il rendimento.

Infine, utilizza i rapporti sugli asset per vedere quali asset della creatività stanno ottenendo un buon rendimento. Selezionando “Visualizza dettagli” nel tuo gruppo di asset, puoi verificare se la qualità della tua risorsa è “Bassa”, “Buona” o “Migliore” e vedere se è necessario aggiungere nuovi asset per l’automazione da utilizzare nelle tue creatività. Puoi anche visualizzare la scheda “Combinazioni” per vedere quali combinazioni di risorse hanno ottenuto il rendimento migliore, oltre alla possibilità di visualizzare in anteprima i tuoi annunci per canale. Questo potrà fornirti informazioni utili sui tipi di risorse creative che sono maggiormente performanti e ti aiuterà a definire quali risorse future caricare, nonché affinare la tua strategia.

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Business Suite, l’app di Facebook per gestire gli account aziendali su Facebook, Instagram e Messenger

Facebook questa mattina ha lanciato Facebook Business Suite, una nuova app pensata per rendere più semplice per le aziende gestire le proprie pagine e profili su Facebook, Instagram e Messenger in un’ unica piattaforma.

Facebook Business Suite offre l’opportunità di redigere e pianificare i post dei feed sia per Facebook che per Instagram, visualizzare gli approfondimenti e creare annunci.

Come utilizzare la nuova app

Per utilizzare la nuova app, le aziende dovranno prima collegare i propri account aziendali Facebook e Instagram, una volta effettuato l’accesso a Facebook, è possibile accedere alla Business Suite sul desktop su business.facebook.com.

Su dispositivi mobili, gli utenti dell’app Pages Manager esistente vedranno invece un’opzione per partecipare a Business Suite. L’app sarà disponibile anche come download autonomo sia per iOS che per Android.

All’interno di Business Suite, direttamente nella schermata principale, si potranno vedere avvisi critici, messaggi, commenti e altre attività che si svolgono su Facebook e Instagram, potranno anche impostare risposte personalizzate per rispondere alle richieste comuni dei clienti.

L’app offre strumenti per la creazione e la pianificazione di post per Facebook e Instagram ed i relativi insights.

Le opportunità per le aziende

Le aziende possono visualizzare la portata, il coinvolgimento e le prestazioni dei loro post su Facebook e Instagram, possono anche scegliere di creare un annuncio per aumentare il coinvolgimento e far crescere il loro pubblico, se necessario.

Facebook afferma che inizialmente sta costruendo Facebook Business Suite per rispondere alle esigenze delle piccole imprese, poiché molti sono stati costretti dalla pandemia a trovare nuovi modi per raggiungere i clienti e vendere online.

Tuttavia, il piano a lungo termine consiste nel creare una serie di strumenti che possano essere utilizzati da tutte le aziende, comprese quelle più grandi.

Prossimamente Business Suite si espanderà anche per includere WhatsApp.

I sondaggi

In relazione alla notizia, Facebook ha pubblicato due sondaggi che offrono approfondimenti sulle tendenze delle piccole imprese.: il primo, il Global State of Small Business Report mensile , prodotto in collaborazione con la Banca Mondiale e l’OCSE, ha rilevato che le aziende che realizzano più del 25% delle vendite online hanno maggiori probabilità di registrare vendite più elevate quest’anno e hanno meno probabilità di avere licenziati.

Il secondo studio descrive in dettaglio l’impatto del COVID-19 sui modelli di acquisto dei consumatori e sull’uso degli strumenti digitali.

Quasi la metà degli intervistati ha affermato di aver speso più soldi online in generale dallo scoppio dell’epidemia e il 40% ha aumentato l’uso dei social media e della messaggistica online per consigli su prodotti e attività commerciali, afferma Facebook.

Naturalmente questi rapporti abbastanza ottimistici sullo stato delle piccole imprese nel mezzo della pandemia non forniscono un quadro completo della situazione.

Negli Stati Uniti, ad esempio, Yelp riferisce che il 60% delle attività commerciali statunitensi che hanno chiuso a causa di COVID-19 non riaprirà.

Ad agosto, 163.735 aziende statunitensi hanno chiuso dall’inizio della pandemia, afferma il rapporto, con un aumento del 23% da metà luglio.

Queste chiusure potrebbero avere un impatto anche su Facebook, poiché la maggior parte degli inserzionisti di Facebook sono piccole e medie imprese.

Ma la natura globale di Facebook lo protegge. Anche se gli Stati Uniti perdono più piccole imprese a causa della cattiva gestione della pandemia, ci sono molti più inserzionisti al di fuori degli Stati Uniti a cui Facebook attinge.

Il futuro di Facebook Business Suite

Facebook afferma che la Business Suite verrà implementata gradualmente durante il mese di settembre.

L’app si unisce a molte altre offerte di Facebook oggi per i suoi clienti aziendali, tra cui Facebook Pages Manager, Facebook Analytics e Facebook Ads Manager.

Attenzione però che Facebook rileva che la sua nuova Business Suite non è attualmente progettata per servire coloro che utilizzano Ads Manager.

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Digital marketing per le PMI: previsioni e tendenze 2020

Come tutto il settore digitale, il digital marketing si evolve rapidamente richiedendo alle piccole e medie imprese attenzioni e competenze sempre più specifiche al fine di veder crescere la propria competitività.
Comprendere in quale direzione si sta andando appare dunque fondamentale per una gestione efficace delle risorse e per indirizzare gli investimenti, scegliendo su che cosa puntare in base alla tipologia e agli obiettivi del business. Vediamo allora, prendendo spunto dal blog di Leadpages, quali sono le previsioni 2020 per il digital marketing per le PMI.

Come detto il settore è molto ampio, occorre quindi selezionare quelle tecnologie o dinamiche che maggiormente offrono opportunità di crescita e che ogni azienda dovrebbe almeno prendere in considerazione nello sviluppo della strategia di marketing dei prossimi anni.

Intelligenza artificiale per esperienze personalizzate

Da anni l’attenzione delle imprese è sempre più focalizzata sul consumatore e tiene conto, o vorrebbe tener conto, di desideri, intenzioni d’acquisto, esperienze. In questo senso l’intelligenza artificiale offre interessanti opportunità per semplificare molte delle operazioni che tradizionalmente richiedono un notevole dispendio di energie.
Può essere utile ad esempio per realizzare offerte personalizzate, migliorare la SEO, le strategie di e-mail marketing o per offrire un servizio di assistenza ai clienti.

(altro…)

12 tendenze Social Media da seguire nel 2020

I social media senza dubbio sono destinati ad essere grandi protagonisti per il 2020 e costituiranno un solito asset per le attività di web marketing e advertising. Scopriamo allora le 12 tendenze importanti che Entrepreneur suggerisce di tenere sotto controllo.

1. Addio al pulsante like su Instagram

Instagram ha deciso di fare un test in alcuni stati togliendo il tasto “like”: gli utenti non saranno più in grado di vedere il numero di “mi piace” che ottengono altri post su Instagram, anche se potranno ancora vedere i likes sui propri post.

L’obbiettivo pare essere quello di contrastare i falsi influencer o mi piace fittizi e ridimensionare quindi la portata dei brand.

La scomparsa di questo tasto, però, suggerirà necessariamente un nuovo tipo di approccio da parte di aziende e influencer che dovranno trovare un altro sistema per misurare il proprio successo.

2. Metriche di vanità? No, grazie

In realtà la scomparsa del tasto like su Instagram si inserisce in una politica ben più ampia che mira a de-enfatizzare le cosiddette metriche di vanità. Gli esperti di marketing ipotizzano che per il prossimo futuro si dovrà puntare sulla qualità delle interazioni e sui reali interessi degli utenti.

3. Il successo del video story content

I contenuti continueranno ad essere importanti anche nel 2020 ma considerando che la visione e la condivisione di video arriverà a ricoprire circa l’80% degli scambi online, per i prossimi 12 mesi la tendenza sarà quella di puntare sullo storytelling dei video che diventeranno una forma di comunicazione sempre più importante.

I brand dovranno puntare sempre di più sui video e catturare l’attenzione degli utenti fin dai primi secondi del filmato, impresa certo non tra le più facili!

4. TikTok grande protagonista

A testimonianza dell’importanza dei video c’è il successo che nell’ultimo periodo ha avuto un social network come TikTok per la condivisione di piccoli filmati. Piattaforme come questa spopoleranno anche nel 2020 soprattutto se si prende in considerazione un target molto interessante come quello della Generazione Z.

5. Segmentare il pubblico dei social media

La segmentazione del pubblico è una tendenza che diventerà sempre più importante per i social media. Costruire messaggi ad hoc che vadano a colmare gli interessi del proprio pubblico di riferimento diventerà la chiave di successo per tutte quelle aziende che vorranno davvero puntare sulla comunicazione attraverso i social network.

6. La personalizzazione del video marketing

Non si personalizzeranno solo i contenuti testuali ma anche quelli video, vista la crescente importanza che questo strumento di comunicazione acquisterà nel 2020. Facebook, Instagram e Snapchat, stanno già spingendo i brand a produrre contenuti video tramite Story Ads, che raggiungono performance più elevate rispetto agli annunci tradizionali.

Anche Twitter sta promuovendo video annunci di 6 secondi, non tralasciare questo canale per promuovere prodotti o servizi.

7. Integrazione fra shopping e social network

Una tendenza molto importante del 2020 sarà quella della perfetta interazione fra i social network e le piattaforme di e-commerce. Gli utenti nell’ultimo decennio si sono abituati a conoscere i nuovi prodotti proprio attraverso gli influencer e le piattaforme di condivisione, ma nei prossimi dodici mesi saranno sempre più numerosi quelli che potranno acquistare i prodotti preferiti senza mai dover uscire dal proprio profilo social.

8. W le interazioni private!

Crescerà l’attenzione verso la privacy e questo spingerà le persone a preferire sui social network i gruppi chiusi, nei quali effettivamente scambiarsi opinioni e trovare informazioni su determinati argomenti.

9. Connessioni sì, ma significative

Il pubblico sarà sempre meno disposto ad interagire con i marchi se queste interazioni sono generiche e non personalizzate sugli interessi degli utenti.

I brand dovranno quindi investire sui sistemi di messaggistica diretta o sulla creazione di community rilevanti attorno al brand per conquistare i clienti.

10. Informazioni reali per conquistare gli scettici

Nel 2020 e negli anni successivi riusciranno ad aumentare le vendite solo quei brand che forniranno informazioni reali ai propri utenti, approfondimenti sul prodotto o servizio da parte dei dipendenti anche e soprattutto con l’ausilio dei video.

I clienti diventano via via sempre più scettici e sanno distinguere la mera pubblicità dai contenuti realmente informativi.

11. La rivincita dei micro-influencer

Il fenomeno degli influencer da milioni di follower nel 2020 è destinato a ridimensionarsi poiché le aziende prediligeranno i micro-influencer, quelli che hanno un seguito minore ma sono in grado di influenzare la propria nicchia di seguaci.

I maggiori investimenti dei brand si concentreranno proprio in tal senso.

12. Fidelizzare attraverso i social network

I social network saranno per le aziende sempre meno un luogo nel quale fare marketing e pubblicità ma sempre di più lo strumento per iniziare una vera connessione con il proprio target di riferimento, così da riuscire a fidelizzarlo in maniera indissolubile.

Parole chiave per le aziende sono mostrare il lato umano del brand e aumentare la trasparenza del proprio rapporto con il pubblico e con gli utilizzatori del prodotto o servizio.

Ecco che per qualsiasi azienda diviene importante fare tesoro delle ultime tendenze sui social media per sfruttarne le potenzialità per la propria attività di marketing.

CONTATTACI! Ti aiuteremo ad elaborare la strategia migliore per raggiungere i tuoi obiettivi e massimizzare i tuoi risultati! 

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Immagini e video: originalità e immediatezza vincono sempre!

Immagini, video, infografiche: siti, blog e, soprattutto, Social Media sono ormai invasi da contenuti visivi. Il perché è semplice.

Rispetto a un testo scritto, l’immagine ha un potere più forte nell’attirare l’attenzione. E richiede meno fatica (e meno tempo) per far arrivare il suo messaggio.

Le immagini “ingaggiano” il pubblico anche dal punto di vista emotivo: suscitano sensazioni immediate e, con la stessa immediatezza, consentono ad un’azienda di esprimere l’essenza del suo brand.

Il contenuto visivo ha un’importanza strategica per il marketing. E la possiede anche in ottica SEO.

In questo mare-magnum di contenuti visuali presenti sul web, come riuscire a distinguersi? Come gestirli sui social in modo da attirare efficacemente l’attenzione?

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